mercoledì 28 gennaio 2009

Mediaset non scaricherà sui clienti il raddoppio dell'IVA

Mediaset Premium ha deciso di farsi carico interamente degli effetti del nuovo regime fiscale applicato dal primo gennaio 2009 a tutto il settore della tv a pagamento. Lo annuncia, in una nota, la stessa azienda ricordando che ieri il Parlamento ha confermato in modo definitivo le misure anticrisi destinate a reperire nuove risorse indirizzate alle politiche sociali. E le previsioni stimano per il 2009 un gettito supplementare di circa 200 milioni di euro proveniente dall'aumento dell'Iva per la pay tv dal 10% al 20%. Pur rammaricandosi per la scelta governativa di allineare l'aliquota al livello piu' alto (onerosa soprattutto per chi, come noi, e' ancora in fase di start-up), Mediaset, visto il momento economico, accoglie il provvedimento con senso di responsabilita' e senza strepiti fuori luogo. E proprio considerando la crisi generale, Mediaset giudica inopportuno far pagare ai propri clienti la crescita dell'Iva. (ASCA)

lunedì 26 gennaio 2009

Digitale terrestre: per Adoc una tecnologia superata e inutile

E' in corso il progressivo passaggio dalla televisione analogica alla digitale terrestre. Un passaggio doloroso per le tasche dei consumatori, secondo l'Adoc, costretti a comprare un decoder o una nuova televisione per continuare a seguire i programmi televisivi. «Il digitale terrestre è una tecnologia vecchia, inutile, che negli altri Paesi è considerata già superata - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - inoltre, presenta enormi problemi e disservizi, come dimostrato dalla situazione in Sardegna, prima regione italiana a ricevere il segnale digitale. Non sufficiente copertura del segnale in tutte le zone, disservizi, canali interattivi bloccati, un po' di pioggia e vento bastano a far saltare la ricezione. Senza tenere in considerazione il fatto che il passaggio al digitale è un costo notevole per i cittadini, letteralmente obbligati a comprare un decoder o un nuovo televisore in grado di ricevere la nuova tipologia di segnale. E, tra i contribuenti, sono soprattutto gli anziani a subire le maggiori ripercussioni, dato che è un sistema molto complicato, che non tutti sono in grado di comprendere. Chiediamo che l'iter di trasformazione del segnale sia sospeso o, quantomeno, che il decoder venga fornito gratuitamente a tutti coloro che risultano essere in regola con il pagamento del canone. Il cui costo negli ultimi anni è aumentato anche per far fronte alle spese del passaggio al digitale. Non deve essere a carico dei cittadini il costo dell'adozione di scelte discutibili».

Rinasce Italia Network: affossata da Rcs nel 2005, torna in FM grazie a Zambardelli

Rinasce Radio Italia Network, storico brand radiofonico che fra gli anni '90 e la metà di questo decennio si era imposto fra il pubblico giovane. Rilevata da Rcs Mediagroup nel 2002, l'emittente aveva abbandonato le frequenze in FM nel 2005 per trasformarsi in web radio con il nome Rin Digital Radio e lasciare il posto nell'etere al fallimentare progetto Play Radio, dismesso da Rcs dopo poco più di un anno e mezzo (le frequenze sono state cedute a Finelco per la nuova Virgin Radio). Ceduto qualche mese fa da Rcs al gruppo Next di Domenico Zambardelli (già editore di Radio Donna e Radio Relax), il marchio Radio Italia Network è stato rilanciato in FM il 13 gennaio, attualmente limitato ad alcune aree di Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Calabria e Sicilia, comprese le città di Milano e Palermo. Per il futuro è prevista l'estensione dell'area di coprtura, sia attraverso l'acquisizione diretta di frequenze sia attraverso l'affiliazione di emittenti locali in sindycation. Nuovo direttore artistico è Rudy Neri, già responsabile degli altri progetti radiotelevisivi di Next; il target di riferimento è fra i 15 e i 35 anni, recuperando nella selezione musicale la vocazione prettamente giovanile che fu della "vecchia" Radio Italia Network. (Affari Italiani)

Alleanza via satellite: Rai e Mediaset insieme per i canali liberi

Parliamo di digitale terrestre, quindi i se e i forse abbonderanno. Come molti sanno tra non molto (forse) tutte le trasmissioni televisive dovranno passare sul digitale terrestre. Come molti sanno (e questo purtroppo è una certezza), tale segnale non raggiunge allo stesso modo le nostre case, e in alcuni casi non le raggiunge e basta. Ecco allora la notizia che Rai e Mediaset daranno inizio a un’alleanza formata da partecipazioni uguali al 48% (le briciole spettano all’editore di La7) per la formazione di un gruppo: Tivù srl, che opererà attraverso due marchi: Tivù e Tivù Sat. Al primo sarà assegnata la promozione del digitale terrestre cosi come lo conosciamo oggi, al secondo invece (ed ecco la vera novità) sarà affidato il compito di portare su TV satellitare tutti i contenuti gratuiti disponibili ad oggi sul digitale terrestre. Questo per riuscire a coprire la mancanza di copertura del segnale. Va chiarito che Tivù Sat costituirà un sistema totalmente separato rispetto a Sky, con un decoder diverso quindi, e che le intenzioni attuali riguardano unicamente i canali in chiaro; d’altra parte però penso che se “la fame vien mangiando” il passo per aggiungere a questa nuova fonte di trasmissione contenuti a pagamento sia veramente breve. Sky nel frattempo rimane a guardare, in attesa che si formi nella sostanza la nuova struttura per vedere anche se decideranno di toglierle quei canali (Rai1-2-3,Rete4,Canale5,Italia1) che fino ad oggi ha trasmesso senza alcun vincolo (o quasi). (Sat Zone)

CHI HA UCCISO LE RADIO ANTICAMORRA?

Per giorni si sono accavallate le notizie sulla chiusura di Radio Onda Pazza, emittente anticlan di San Giovanni a Teduccio, e su uno stop a Radio Siani, a Ercolano. Ma entrambe sono vive, assicurano i promotori. Di più: Bassolino in persona scende in campo per la radio del circolo Impastato.

La voce dei giovani, la voce della legalità, la voce di chi non abbandona il proprio territorio nelle mani della malavita, ha rischiato di essere messa a tacere per sempre. Radio Onda Pazza, la radio web anticamorra che trasmette(va) dal circolo Peppino Impastato di San Giovanni a Teduccio, avrebbe dovuto chiudere entro il 17 febbraio. Sarebbe stata una vittoria della malavita, seppur indirettamente. Purtroppo la lentezza della burocrazia può compromettere progetti validi, di speranza per un futuro migliore, come quello dei ragazzi dell’Arci, che tra radio ed incontri nelle scuole, è riuscito a far passare ore diverse ai ragazzi della città, ore in cui i bambini, possono giocare ed esser bambini, e non piccoli uomini come li vuole la camorra.

«La nostra associazione, composta solo da giovani - spiega Michele Langella sul sito della radio - ha sempre lavorato nel sociale senza mai chiedere fondi agli enti pubblici, né per arricchirsi né per pagare i suoi operatori, giovani studenti che hanno sempre condiviso la linea associativa del puro e gratuito volontariato. Non abbiamo avuto la fortuna in questi anni di trovare uno sponsor o più, che potevano accompagnarci in questa nostra avventura, ma siamo andati avanti lo stesso auto-tassandoci, perché credevamo e crediamo ancora in quello che facciamo. A differenza di qualche altra associazione non abbiamo avuto nessuna struttura pubblica che potesse ospitarci o addirittura un ente privato o altra mega-associazione. Abbiamo pagato da soli i pigioni e le spese delle forniture elettriche, telefoniche, idriche e delle iniziative che mettevamo in campo fino ad oggi».

Niente paura, però, Radio Onda Pazza, continuerà ad essere un punto di riferimento per quanti non vogliono girare lo sguardo dall’altra parte. Infatti, ad accelerare l’arrivo dei finanziamenti è stato Bassolino in persona. «È un’iniziativa che seguo con attenzione fin dall’inizio - scrive sul suo sito il presidente della Regione -. Dopo aver saputo della situazione critica, mi sono attivato per trovare un percorso che dia respiro al progetto. Per prima cosa abbiamo verificato che il finanziamento di 7mila euro assegnato dalla Regione potrà essere sbloccato entro la fine del mese (come nel caso di tante altre associazioni, imprese ed enti le difficoltà nascono dai vincoli del patto di stabilità e dalla necessità di attendere la formazione del bilancio).

Oltre a questo, per dare una prospettiva più ampia al progetto, abbiamo individuato due importanti fronti di collaborazione: in sinergia con la Regione e con Libera, Radio Onda Pazza sarà la “radio ufficiale” della prossima Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgerà il prossimo marzo in Campania, con due manifestazioni a Casal di Principe e a Napoli, che accoglieranno partecipanti da tutta Italia. Questo significa che sosterremo la radio nell’ambito della mobilitazione per questo momento così importante. Con la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia i ragazzi di Radio Onda Pazza contribuiranno alla realizzazione di corsi di informatica e multimedialità dedicati dalla Fondazione ai bambini di San Giovanni. Questo impegno consentirà loro di ricevere ulteriore sostegno finanziario per le attività».

A breve, d’altra parte, una voce contro la camorra urlerà anche da Ercolano. Radio Siani trasmetterà dalle stanza della dimora di Giovanni Birra, capo dell’omonimo clan. La radio web ercolanese è stata affidata proprio all’esperienza dei ragazzi di San Giovanni. «Da un mese abbiamo ricevuto in gestione un bene confiscato alla camorra ad Ercolano dove, a breve, dovevamo insediare una web radio dedicata a Giancarlo Siani – dice Langella -. Qualcuno ci ha detto di spostarci in quei locali e portare avanti le attività in quel Comune, ma rinunceremo alla gestione di quel appartamento perché non avrebbe più senso lavorare solo in un territorio che non è il tuo, lasciando poi nel nostro quartiere campo libero alla camorra e mettendo in strada i tanti bambini e ragazzi che ogni giorno, anche se per poco tempo, frequentano il nostro circolo e le nostre attività».

In realtà questa decisione, nonostante sia pubblicata su internet, non è mai arrivata all’orecchio dei responsabili del progetto. Evidentemente le soluzioni erano già nell’aria. Venerdì mattina, con l’ok di Langella, sono cominciati i lavori per l’impianto adsl, nell’appartamento confiscato a corso Resina. Qualche giornale, confondendo i due progetti, ha scritto che la radio ercolanese avrebbe chiuso, prima ancora di cominciare. In realtà Michele Langella e gli altri ragazzi sono i tutor di Radio Siani. L’iniziativa è tutta ercolanese. Addirittura l’assessore alla legalità, Ferdinando Pirone, ha anticipato che accanto alla radio web nascerà un centro di aggregazione giovanile.

Insomma, allarme rientrato, e per questa volta possiamo scrivere “… e tutti vissero felici e contenti”.

(Rachele Tarantino - Il Mediano)

mercoledì 21 gennaio 2009

EMITTENTE RADIOFONICA PRIVATA ABUSIVA CHIUSA NEL SALERNITANO

Una radio pirata e' stata scoperta e chiusa dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno. Sequestrate tutte le apparecchiature radiofoniche ed un ingente quantita' di materiale musicale riprodotto illecitamente. L'emittente radiofonica illegale era 'specializzata' nella trasmissione di musica neomeolodica napoletana e di programmi di intrattenimento, intervallati da spot pubblicitari prodotti irregolarmente. La radio, peraltro totalmente sconosciuta al fisco, trasmetteva indisturbata da una stazione collocata all'interno di un anonimo appartamento situato nel Comune di Montecorvino Pugliano, con apparati radiofonici camuffati da comuni antenne televisive. I finanzieri sono stati aiutati dagli ispettori del servizio antipirateria della Direzione Generale della Siae di Roma. L'operazione ha consentito il sequestro di apparati informatici contenenti oltre 16mila file musicali in formato mp3, di innumerevoli supporti magnetici ed ottici, oltre che di trasmettitori, antenne, console ed di oltre 2mila cd musicali falsi. Il proprietario dell'emittente radiofonica e' stato denunciato per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d'autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio. L' attivita' delle Fiamme Gialle proseguira' per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l'evasione in materia di imposte dirette, Iva, oltre che dei dovuti diritti d'autore. (AGI)

Un milione di risarcimento per Europa 7

La Sesta sezione del consiglio di Stato ha stabilito che Europa 7, l'emittente di Francesco Di Stefano, dovrà ottenere dallo Stato un risarcimento di poco più di un milione di euro. La pronuncia mette la parola fine ad una vicenda decennale.

LA VICENDA - Europa 7 nel 1999 aveva vinto la gara per una concessione nazionale, ma non aveva mai avuto le frequenze per trasmettere: di qui una lunga battaglia giudiziaria che ha coinvolto anche la Corte di giustizia europea. Di recente il ministero dello Sviluppo economico ha assegnato all'emittente una frequenza liberatasi grazie alla ricanalizzazione dello spettro chiesta dall'Unione Europea. Restava in piedi la richiesta di risarcimento danni da parte di Europa 7: fino a 3,5 milioni senza assegnazione di frequenze, fino a 2,160 milioni con le frequenze.

LA STORIA - Nei progetti di Francesco Di Stefano c' era l' idea di fare una televisione tutta nuova con «molta informazione, indipendente dalla politica e dai grandi interessi, con programmi intelligenti, molta satira e buoni film». Nel luglio 1999 partecipò alla gara pubblica per l' assegnazione delle frequenze televisive nazionali e risultò vincitore di una concessione per Europa 7 (settima in classifica). Allo stesso tempo Rete 4, che già trasmetteva a livello nazionale, perse la concessione. Nonostante avesse vinto Europa 7 il Governo D’Alema non le assegnò le frequenze per iniziare a trasmettere per la mancata applicazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze. Da allora Rete 4 continua a trasmettere senza concessione. (Corriere.it)

martedì 20 gennaio 2009

Tv: a giugno piattaforma satellitare Rai-Mediaset-T.I.Media

Rai, Mediaset e Telecom Italia Media hanno costituito una nuova societa', Tivu', che si occupera' di sviluppo della tv digitale. Al suo interno Tivu' avra' una nuova piattaforma satellitare che si chiamera' "Tv Sat" e che trasmettera' i canali delle tre emittenti. Rai e Mediaset detengono il 48% ciascuna della societa', mentre il restante 4% e' nelle mani di Telecom Italia Media. Tv Sat avviera' le sue trasmissioni a giugno. Tivu' servira' a integrare il servizio del digitale terrestre in quelle aree in cui questa tecnologia non riuscirebbe ad avere una qualita' sufficiente. Gli analisti ritengono pero' che la creazione di Tivu' sia un tentativo di Rai e Mediaset di contrastare Sky Italia sul satellite. (MF-DJ)

lunedì 19 gennaio 2009

Tv digitale: aggiustamenti al calendario switch off 2009

Tempo di aggiustamenti per le date dello switch off analogico-digitale previste nel 2009. Stamane, infatti, alla vigilia dell’apertura della quarta conferenza nazionale del digitale terrestre, si sono riunite a Roma le task force digitale del Piemonte e della Valle d’Aosta. La road map che porterà in quattro anni l’Italia dalla vecchia alla nuova tv è nota. Dopo la Sardegna, nel 2009 il salto analogico-digitale coinvolgerà altre quattro regioni: in Valle d’Aosta si schiaccerà l’interruttore – ecco la prima novità – non più tra l’11 e il 22 maggio ma tra il 14 e il 23 settembre; tra il 24 settembre e il 9 ottobre (e non più a luglio) – ecco la seconda news - toccherà al Piemonte occidentale; tra il 15 e il 30 ottobre in Trentino; tra il 26 ottobre e il 13 novembre switch off in Alto Adige; tra il 16 e il 30 novembre nel Lazio e, infine, tra il primo e il 16 dicembre in Campania. Ma stabiliti gli switch off del 2009, ci si preoccupa anche degli switch over: step intermedi che prevedono in queste quattro regioni lo spegnimento solo di RaiDue e ReteQuattro. Ebbene, nella notte tra il 15 e 16 febbraio 2009 in 104 comuni della provincia di Trento e in 12 comuni delle province limitrofe, i due canali nazionali trasmetteranno esclusivamente in digitale. Per quanto riguarda il Piemonte occidentale, lo switch over di RaiDue e ReteQuattro nelle province di Torino e Cuneo slitta dal 21 aprile al 20 maggio. Infine, conferme per gli switch over nel Lazio, 16 giugno, e in Campania, 10 settembre 2009. (Velino)

domenica 18 gennaio 2009

I "Vecchi" della TV

Un revival fra i pionieri della televisione libera italiana: un primato di Napoli. I “vecchi” della TV alla conquista di Facebook Primo incontro fra i pionieri che hanno i fatto la storia della televisione libera in Italia. Un omaggio al “padre della TV libera italiana Pietrangelo Gregorio. Su iniziativa dei registi Mauro Caiano e Arnaldo Dellehaye, che collaborarono con l’ing. Pietrangelo Gregorio nella realizzazione della prima televisione libera italiana, si è creata su Facebook la nicchia “I Vecchi della TV”, alla quale hanno già aderito numerosi personaggi che iniziarono da Napoli l’avventura televisiva. Martedì 20 gennaio i “Vecchi della TV” si riuniranno al ristorante “il Braciere” per ricordare insieme in amarcord i tanti episodi ed i tanti programmi televisivi, nati a Napoli ed oggi diventati di dominio pubblico. Sarà presente il “padre” della televisione libera Pietrangelo Gregorio e numerosi aderenti alla simpatica iniziativa. Previste le presenze di Marina Salvadore, Serena Albano, Lucia Cassini, Gianni de Bury, Gino Rivieccio, Carlo Missaglia, Nando Iannuzzi, Aldo Di Mauro, Mario Maglione, Antonino Cozzi, Nello Fontanella, Pino Sondelli, Giuseppe Di Costanzo, Nino Manna.

sabato 17 gennaio 2009

Codec Castelli, un codec video Italiano che rivoluzionerà la Tv Mobile e l’IPTV

La società napoletana Eco Controllo ha sviluppato un nuovo Codec Video per la tv digitale ad alta definizione (HDTV) che è 4 volte superiore agli standard attuali, inclusi gli ultimi H.264 e Mpeg4. Claudio Cappelli, Presidente della Società, ha detto che il nuovo formato permetterà la moltiplicazione dei canali televisivi oltre che di quelli interattivi come del resto la maggiore qualità video sui dispositivi di telefonia mobile. Grazie al rivoluzionario Codec Castelli (questo il nome dato al codec video) un filmato di 20 minuti, di dimensioni pari a 3,1 GigaByte, sarà archiviato su di un floppy disk di 1,44 Megabyte. Il costo di sviluppo è pari a 5 milioni di euro e, per il 60% è stato finanziato dal Ministero dell’Economia. (DVB24)

venerdì 16 gennaio 2009

COMUNICATO UFFICIALE DELLO ZOO DI 105 SULLA TRASMISSIONE ANDATA IN ONDA IL 12 GENNAIO 2008

Il Gruppo Finelco, editore dell’emittente Radio 105, si dissocia fermamente dalle affermazioni fatte dai conduttori della trasmissione “Lo Zoo di 105” del 12 gennaio 2009 con riferimento a maltrattamenti di animali. Salva la libertà di espressione degli artisti nella determinazione dei contenuti della trasmissione, l’editore sente il bisogno di condannare le affermazioni dei conduttori con riferimento agli animali e ai trattamenti che contrastano con i diritti degli stessi, all’uopo significando che l’arbitraria iniziativa dei conduttori è stata assunta in trasmissione diretta che non consente all’editore controllo preventivo. Il Gruppo Finelco è un Gruppo di comunicazione che da oltre 30 anni, attraverso tutti i propri media, si contraddistingue per la lotta alle sevizie nei confronti degli animali e per il sostegno e la partecipazione a iniziative a favore degli stessi. Finelco ha fondato l’associazione PRONTOFIDO e collabora quotidianamente con tutti gli organismi di tutela degli animali come LAV, AIDAA, ENPA, LIPU, WWF, Lega del cane. Inoltre, caso unico in Italia, ha di recente creato“Radio Bau”, un’emittente on-line interamente dedicata agli animali. Per tutti questi motivi Finelco non può condividere affermazioni come quelle fatte nel corso della trasmissione “Lo Zoo di 105”. Si segnala che ai conduttori del programma è stata inviata una lettera di richiamo e altre sanzioni sono allo studio da parte dell’ufficio legale della nostra Società. I conduttori stessi, una volta resisi conto della leggerezza e della superficialità delle proprie affermazioni, si sono impegnati a scusarsi personalmente e in questi giorni stanno contattando direttamente tutti coloro che si sono sentiti offesi da tali dichiarazioni. Nel corso della puntata del 14 gennaio, interamente dedicata all’argomento con interviste agli addetti ai lavori, i conduttori del programma si sono personalmente scusati con gli ascoltatori, hanno ammesso la propria stupidità, ribadendo la propria contrarietà a ogni forma di violenza sugli animali e si sono impegnati a organizzare all’interno del proprio programma momenti di comunicazione dedicati alle associazioni e alle iniziative a sostegno degli animali. Inoltre Marco Mazzoli e soci hanno promesso in diretta di impegnarsi in prima persona in un lavoro di volontariato nei canili.

giovedì 15 gennaio 2009

A ROMA, IL 20 E 21 GENNAIO, LA QUARTA CONFERENZA NAZIONALE DGTVi

Si terrà a Roma, martedì 20 e mercoledì 21 gennaio, all’Auditorium Parco della Musica, la IV Conferenza nazionale DGTVi, l’associazione per la promozione della tv digitale terrestre cui aderiscono, oltre ad AERANTI-CORALLO, Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree e Frt. Quest’anno la conferenza avrà una particolare importanza, in considerazione dell’elevato numero di aree che, nel corso del 2009, verranno interessate dalla digitalizzazione televisiva (Valle D’Aosta, Piemonte Occidentale, Trentino Alto Adige, Lazio e Campania). La due giorni prevede, tra l’altro, il pomeriggio del 20 gennaio, la presentazione del rapporto sulla tv digitale terrestre in Europa, una illustrazione del processo di digitalizzazione avvenuto in Sardegna e dei programmi per il digitale delle tv nazionali e delle emittenti locali, con la presentazione di un filmato con i contributi di alcune imprese televisive locali associate. La mattina di mercoledì 21 gennaio, è prevista una tavola rotonda con i rappresentanti dei broadcaster nazionali e locali alla quale parteciperanno, oltre a Marco Rossignoli per AERANTI-CORALLO, Tarak Ben Ammar (DFree), Franco Bernabé (Telecom Italia), Claudio Cappon (Rai), Fedele Confalonieri (Mediaset), Maurizio Giunco (Frt). Nel corso della prima giornata dei lavori è previsto, tra gli altri, l’intervento di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, cui AERANTI-CORALLO aderisce. Il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò interverrà al termine della prima giornata, mentre il Sottosegretario allo Sviluppo economico Paolo Romani concluderà i lavori mercoledì 21 gennaio. Il programma della conferenza è pubblicato nel sito internet "www.aeranticorallo.it", sezione "In primo piano".

TV DIGITALE TERRESTRE : LO SWITCH OFF IN EUROPA

Mentre in Italia il completamento del processo di digitalizzazione televisiva terrestre previsto dal calendario emanato dal Ministro dello Sviluppo economico (con 16 aree tecniche) avverrà entro la fine del 2012, alcuni tra i principali Paesi europei hanno deciso di accelerare i tempi, concentrando lo switch off su tempistiche più stringenti. Così, la Francia, che ha reso noto di recente il proprio calendario, (con 16 aree tecniche) inizierà a fine 2009; nel 2010 verranno coinvolte circa 11 milioni di famiglie, nel primo semestre 2011 le abitazioni digitali saranno circa 20 milioni e, nel secondo semestre 2011, è previsto il passaggio completo al digitale. La Spagna, (con una suddivisione in 73 aree tecniche) passerà a 2 milioni di famiglie entro il primo semestre 2009, 5,1 milioni nel 2° semestre 2009 e la totalità (15,7 milioni) nel 1° semestre 2010. Nel Regno Unito, infine, (diviso in 14 aree tecniche) si avrà una digitalizzazione più graduale, con 4,2 milioni di famiglie raggiunte nel 2° semestre 2009, 17,1 nel 2° semestre 2011 e 26,9 (cioè la totalità) alla fine del 2012. (Aeranti)

mercoledì 14 gennaio 2009

Radio Italia Network c'è! A Milano sui 92.800

Sono iniziate da poche ore le trasmissioni sui potenti 92.800 da Valcava della rediviva Radio Italia Network, versione Zambarelli. E dunque ci siamo. Italia Network è tornata in onda, per la gioia di molti (ora vedremo se manterrà le promesse di essere fedele all'originale, almeno in una delle varie versioni succedutesi nel tempo) Come ricorda il sito www.newslinet.it«il trasmettitore principale sarà quello che (modulava) Radio Fantastica sui 92,800 MHz da Valcava (Lc), destinato ad illuminare gran parte della Lombardia e del Piemonte orientale, che sarà tuttavia integrato da altri impianti anche di rilevante portata (sempre in Lombardia e Piemonte). Il prodotto del Gruppo Next di (Domenico) Zambarelli sarà diffuso, direttamente o attraverso formule di syndication e/o franchising anche in Valle d'Aosta, Calabria, Sicilia e - questa è una novità rispetto alle precedenti dichiarazioni - in Liguria (dove del resto Zambarelli ha sempre avuto interessi commerciali). La nuova stazione sarà diretta da Rudy Neri e mirerà ad un target allargato, compreso tra i 20 ed i 45 anni (così confermando la differenziazione da m2o, con la quale invece competerà la versione web RIN Digital Radio) (qualcuno ricorda il rinoceronte?; Ndr). Dal punto di vista dei contenuti sono previsti collegamenti internazionali, in particolare verso l'Est, territori presidiati dal Gruppo Next in materia di pubblicità, stampa e tv, e in Australia, dove la famiglia Zambarelli ha attività proficue nel campo della musica house. La stazione sarà da subito fruibile anche sul sat (a 9°; Ndr), sul web e probabilmente su iPhone». Naturalmente la frequenza di Milano e Lombardia è stata messa a disposizione di Zambarelli da Loriano Bessi, visto che fra i due, da sempre, ci sono ottimi rapporti. (Millecanali)

A marzo sui canali pay de La7 sboccia la nuova Dahlia tv

Il 2009 si appresta a diventare un anno fondamentale per lo sviluppo della tv digitale in Italia. «Entro quest'anno - spiega Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtv, ossia il consorzio della televisione digitale nel nostro Paese - circa il 30% della popolazione dovrà passare a questa tecnologia». Nel 2008 tutta la Sardegna è passata al digitale terrestre mentre per la val d'Aosta, che doveva provvedere a oscurare il segnale analogico con la stessa tempistica, ora si parla di maggio o giugno di quest'anno. In linea con altre regioni come Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte. Sul fronte dei programmi sono stati fatti notevoli passi avanti soprattutto grazie all'attivismo di Mediaset che ha realizzato una serie di bouquet di canali (a pagamento e gratuiti) visibili soltanto sul digitale terrestre. E da marzo sul mercato apparirà anche un nuovo competitor, che si aggiunge al gruppo del Biscione e a DFree, che ha tra i principali azionisti il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar e Rete A che fa capo al gruppo l'Espresso. Naturalmente della partita fa parte anche la Rai che però, essendo servizio pubblico, non ha canali a pagamento. Il nuovo competitor è AirPlus Tv una società svedese, che ha recentemente acquistato da La7, l'emittente di Telecom Italia, i suoi canali a pagamento che trasmettono alcune partite di serie A (Fiorentina, Sampdoria, Palermo, Catania e Cagliari) e la serie B. Tra i soci, ossia fondi di investimento svedesi e americani c'è anche la famiglia Wallenberg quella di Ericsson e Electrolux. AirPlus è già titolare di canali pay sul digitale terrestre oltre che in Svezia anche in Finlandia e in Spagna. E proprio dalla Spagna verrà mutuato anche il nome che i canali prenderanno nel nostro Paese, ossia Dahlia Tv. I numeri, pur essendo ancora bassi, fanno ben sperare le prospettive di crescita. «Nel 2008 - ha aggiunto Ambrogetti - il fatturato dei canali pay sul digitale terrestre è stato di 240 milioni di euro con 25 milioni di raccolta pubblicitaria su quelli gratuiti. Nel 2009 ci attendiamo un raddoppio anche per gli ascolti che passeranno dal 4 all'8%». (Il Giornale)

martedì 13 gennaio 2009

Trent'anni di Radio Nichelino comunità

Radio Nichelino Comunità, trent'anni di storia di una radio locale scandita da persone, voci e programmi che si sono avvicendati in un susseguirsi di momenti entusiasmanti e faticosi.

Nell'arco di tre decenni l'avventura vissuta da Rnc ha visto un impegno costante che è andato allargandosi, facendo sì che la "parrocchia radiofonica" di Nichelino uscisse dai confini formali per dilatarsi nelle province di Torino, Cuneo, Asti e per arrivare potenzialmente in tutto il mondo, grazie alla diffusione via Internet attivata quest'anno.

Nell'autunno del 1978 Rnc muove i primi passi in un vivace contesto della comunicazione radiofonica. In quel periodo nacquero infatti una miriade di radio libere e Rnc fu una di queste. Da una stanza di via S. Matteo partiva un segnale che dal campanile arrivava più o meno fino al municipio. Un gruppo di giovani guidati da don Lino Alessio dapprima sui 99 Mhz e poi sulle mitiche frequenze Fm 91 e 101,500, diedero vita ad un'emittente di ispirazione cristiana con una forte identità fondata su una programmazione che prevedeva musica, rubriche di approfondimento, informazione religiosa con le Messe domenicali.

Sempre attanagliata da problemi tecnici e difficoltà economiche Rnc deve la sua longevità alla continuità nelle trasmissioni e ad alcune felici scelte iniziali. Oggi la radio può considerarsi la più antica emittente locale non solo a livello regionale, ma forse nazionale. All'inizio degli Anni '80 la radio era già una realtà: una visita del card. Anastasio Ballestrero diede l'imprimatur ufficiale ad un progetto presentato un paio di anni prima in un'assemblea dei fiduciari della parrocchia della SS. Trinità.

Nel 1983 subentrò nella direzione l'ing. Ernesto Pozzi che, coadiuvato dal gruppo dei Cursillos de cristianitad, diresse la radio fino al 1987. Poi prese il timone don Joe Galea, alla guida di un nuovo gruppo di volontari: furono anni di cambiamenti e anche di dure battaglie per mantenere le frequenze, un periodo in cui molte emittenti locali chiudevano i battenti o erano assorbite dai network più potenti. Radio Nichelino Comunità riuscì però a conservare la propria identità: non solo sopravvisse, ma migliorò.

Furono aperti i nuovi ed attuali studi in via S. Matteo 8 nel sottochiesa di SS. Trinità. Il segnale, rilanciato da un ripetitore in collina, varcò sempre più nitidamente i confini di Nichelino. Nacquero nuovi programmi autoprodotti e le dirette in studio divennero frequenti, consolidando quel dialogo con gli ascoltatori che è uno dei punti di forza della radio.

La storia di Rnc è stata anche costellata da grandi difficoltà, soprattutto economiche, per gli alti costi delle apparecchiature e degli impianti, e per la crescente complessità della gestione e degli adeguamenti alla normativa.

In diverse occasioni si arrivò ad un passo dalla chiusura. Alla fine degli Anni '80 la salvò l'impegno del compianto don Joe.

Nel '93 un altra svolta. Entra a far parte del Consiglio di amministrazione un gruppo di soci con esperienza nel settore radiofonico che riorganizzarono tecnicamente la radio mantenendo inalterata la linea editoriale: fu salva l'ispirazione legata alle comunità parrocchiali, aperta alla realtà locale ed alle fasce più deboli degli ascoltatori.

Da allora Rnc si è affermata, grazie all'abile guida della direttrice Maria Laura Bellerate, come realtà provinciale e poi regionale. (L'Eco del Chisone)

domenica 11 gennaio 2009

TiMedia si arrende e vende, il terzo polo è Sky

Nella galassia Telecom Italia c’è un piccolo pianeta in trepidazione per il proprio futuro. Si tratta di TiMedia, nella cui orbita gravano, tra l’altro, i due canali generalisti Mtv e La7. Perché tanta trepidazione? Beh, le notizie che giungono dai padroni della galassia non sono certo rassicuranti. In un sistema televisivo che si appresta al grande salto nel digitale terrestre, che affila le armi per la guerra dei bouquet e nel quale la differenza la faranno i costosi contenuti, TiMedia ha deciso infatti di arrendersi. Prima ha venduto alla famiglia Wallenberg, la più influente in Svezia, tutta CartaPiù. Un accordo che prevede la cessione (per 16,6 milioni) delle attività pay per view del digitale terrestre ad Airplus Tv. Dopodiché, nel primo trimestre del 2009, metterà all’asta (competitiva) il digitale terrestre de La7. E per il digitale Mtv si sarebbero già fatti avanti emissari del Gruppo de Agostini. TiMedia – con 25 giornalisti sull’orlo del licenziamento, l’assillo del 3 per cento di share e perdite per 500 mila euro al giorno – ha deciso dunque di lasciar perdere il business della tv. E se lo smantellamento andrà avanti, lo switch off segnerà da una parte l’accensione del digitale per tutti, e dall’altra tirerà giù la saracinesca televisiva del gruppo Telecom che – per ammissione di Franco Bernabé - guarda con interresse solo al business dell’Iptv. Una piattaforma, quella della tv via Internet, da poche centinaia di migliaia di utenti, per ora; e che Telecom cercherà di far decollare grazie soprattutto alla banda larga a 28 megabit al secondo già in fase di sperimentazione. Ma perché Telecom spegne la tv? Perché tra il 2002 e il 2007 il gruppo ha investito 870 milioni di euro (e altri 180 sono stanziati fino al 2010) e ne ha ricavati in cambio solo 360. Il tutto senza calcolare i 250 milioni spesi per l’acquisto delle frequenze. L’occasione per crescere e dare davvero fastidio al duopolio stava tutta nel ddl Gentiloni: avrebbe “liberato” 600 milioni di risorse all’anno (sottraendole in particolare al “Biscione”) che avrebbero aiutato proprio TiMedia a decollare. La7 e Mtv, invece, fanno ancora oggi solo una buona tv di nicchia, e a decollare – ecco il vero terzo polo – è stato il satellite di Sky. I campioni ingaggiati in queste stagioni, poi - da Giuliano Ferrara a Gad Lerner, da Piero Chiambretti a Daria Bignardi – sono costati molto e non sono riusciti a scrollare lo share dal 3-4 per cento. Tant’è che sono tutti (o quasi) emigrati alla concorrenza dopo che il capitano, Antonio Campo Dall’Orto, ha dovuto abbandonare la nave al nuovo ad, Giovanni Stella: più che un lungimirante amministratore, uno spietato revisore. (Velino)

venerdì 9 gennaio 2009

Riorganizzazione mux Mediaset: nasce Alphabet, inseriti i Premium Extra

E' avvenuta una nuova riorganizzazione delle frequenze digitali Mediaset, la terza in poco più di un mese. I multiplex toccati sono stati esclusivamente l'1 e il 2. Vediamo schematicamente i cambiamenti, partendo dalle nuove composizioni:

MUX MEDIASET 1

Premium Menu
Diretta Calcio 1
Diretta Calcio 2
Diretta Calcio 3
Diretta Calcio 4
Diretta Calcio 5
Diretta Calcio 6
Premium Calcio 24
Premium Attivazione
Hiro
Playhouse Disney
Cartoon Network
Disney Channel +1
Premium Extra 1
Premium Extra 2
MUX MEDIASET 2

Rete 4
Canale 5
Italia 1
Boing
Iris
Class News
Coming Soon
Alphabet

(Giorgio Scorsone / Digital-Sat)

Trentino Alto Adige: Digitale terrestre rivoluzione dal 15 febbraio

Ancora poche settimane e due canali televisivi, RaiDue e Rete4, passeranno sul digitale terrestre. Una rivoluzione che non riguarderà, almeno per ora, tutto il Trentino: dal 15 febbraio la diffusione avverrà infatti a macchia di leopardo in 104 Comuni su 223. Al momento infatti gli unici aiuti (statali) riguardano gli over 75, mentre la Provincia ha pensato a stanziare 200 mila euro per gli spot pubblicitari di Adriana Volpe. Dalla mezzanotte del 15 febbraio, dunque, RaiDue e Rete4 passeranno al digitale terrestre, ma questo non succederà su tutto il territorio provinciale. Il segnale digitale, per una questione tecnica legata ai ripetitori, verrà trasmesso solo sull'asse dell'Adige in quelle località raggiungibili dalle antenne della Paganella e del monte Finonchio di Rovereto, solo da metà ottobre tutto il Trentino passerà al digitale. Fino a questa data però si teme che possa regnare il caos, soprattutto in alcune zone. A Mori ad esempio metà paese vedrà ancora i due canali nazionali in analogico e l'altra metà dovrà munirsi invece di decoder. In vendita ci sono due tipi di decoder e vanno da un minimo di 30 euro ad un massimo 170 euro. I "Base" o "Zapper" sono i più economici, ma non sono interattivi e gli "Evolution" (Mph) più costosi e con funzioni multimediali. Proprio per questi ultimi lo Stato ha stanziato 50 euro agli over 75 che hanno un abbonamento Rai (circa 40 mila) per l'acquisto di un apparato di sintonizzazione digitale, anche se nel protocollo d'intesa tra il ministero della Comunicazione e la Provincia di Trento parla di un contributo di 60 euro a persona. «Il finanziamento avrebbe dovuto essere esteso anche per l'acquisto di un decoder base, così sarebbe stato a costo zero - replica Fabio Lucchi, componente del Corecom - cosa se ne fanno le persone anziane dell'interattività?». «Abbiamo concentrato la campagna pubblicitaria prima di Natale - spiega Giampaolo Pedrotti, coordinatore del progetto - così da suggerire un regalo da mettere sotto l'albero, ma non avevamo fatto i conti con la crisi economica. Se ci accorgeremo che il decoder non è stato ancora acquistato da molte famiglie, allora partiranno delle attività di supporto». Secondo i primi dati del monitoraggio già il 50% dei trentini avrebbe il decoder o una tivù "digitale" in casa. Intanto, la Provincia ha già stanziato 1 milione e 200 mila euro per la campagna di promozione e per il "porta a porta". Alcuni volontari infatti entreranno nelle case degli anziani per aiutarli. Per l'acquisto dei decoder o degli apparecchi televisivi predisposti alla ricezione del digitale terrestre (già sul mercato da diverso tempo) è previsto un contributo per gli abbonati Rai ultrasettantacinquenni residenti in Trentino. Chi ha diritto al contributo riceve una lettera informativa dal Ministero dello Sviluppo Economico. Chi non la riceve ma ha i requisiti per avere il contributo può comunque presentarsi direttamente dal rivenditore con un documento di identità e l'abbonamento Rai e fruire di uno sconto di 50 euro sull'acquisto del decoder o della nuova televisione. Per vedere le trasmissioni in digitale non serve intervenire sull'antenna. Basta appunto avere un televisore di ultima generazione o dotarsi di un decoder. La Provincia di Trento, in collaborazione con ConSolida e Consorzio Lavoro Ambiente, mette a disposizione inoltre un servizio di assistenza personalizzata e a domicilio per l'installazione del decoder del digitale terrestre. Il servizio è gratuito ma è necessario contattare il numero verde 800.961.924. Per informazioni sul digitale terrestre: per gli utenti è attivo il numero verde 800.022.000; per i rivenditori l'840.011.000 (Corriere delle Alpi)

mercoledì 7 gennaio 2009

Sportitalia cambia multiplex: da oggi su TIMB1 (mux La7 B)

Importante notizia al rientro delle vacanze per tutti i telespettatori di Sportitalia e Sportitalia 24: a partire dalle ore 13 di oggi, i due canali saranno trasmessi dal multiplex TIMB1, comunemente chiamato mux La7 B, di proprietà di Telecom Italia Media. Per essere sicuri di sintonizzarlo è quindi consigliata una risintonizzazione completa del vostro ricevitore digitale terrestre. Questa modifica precede di pochi giorni l'abbandono da parte dei due canali del mux Mediaset 2, dove sono attualmente ospitati, che subirà una nuova riorganizzazione entro la fine della settimana in corso. Per verificare la copertura del segnale del mux TIMB 1 è possibile utilizzare il sito ufficiale di Telecom Italia Media Broadcasting all'indirizzo www.telecomitaliamediabroadcasting.it (Giorgio Scorsone / Digital Sat)

lunedì 5 gennaio 2009

Storia radiotelevisiva italiana: risale al 1974 la prima syndication tv

Rete A 21 fu un progetto di 19 emittenti televisive locali via cavo

Il progetto fu reso noto sulle pagine di Sorrisi e Canzoni Tv il 4 agosto 1974, all'indomani della sentenza 226/1974 del 10 luglio dello stesso anno della Corte costituzionale, che dichiarò l'illegittimità costituzionale degli artt. 1, 183 e 195 del d.P.R. 29 marzo 1973 n. 156 (col quale era stato approvato il testo unico delle disposizioni legislative, in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni), nelle parti relative ai servizi di televisione via cavo. Rete A 21 (dove A 21 stava per articolo 21 della Costituzione) nasceva da un'idea del vulcanico Peppo Sacchi, deus ex machina di Telebiella, la bomba ad orologeria innescata nel 1971 che tre anni dopo avrebbe fatto saltare in aria il monopolio RAI. Si trattava di interconnettere (presumibilmente a livello funzionale, cioè attraverso pizzoni preregistrati) 19 emittenti televisive via cavo (ormai legittimate all'esercizio dalla predetta decisione della Consulta) distribuite sul territorio nazionale (anche se in maniera ovviamente non uniforme e con diffusione limitata ai grandi centri urbani) per diverse ore al giorno, acquisendo programmazione comune finanziata da pubblicità nazionale e garantendo l'identità locale attraverso la restante programmazione giornaliera. Il debutto di Rete A 21 (che peraltro fu anche il nome dato al sindacato delle tv via cavo organizzato da Telebiella - nella foto un momento di un convegno) era previsto per l'8 ottobre 1974. Sacchi non si rendeva conto che aveva gettato il seme delle reti nazionali che avrebbe, di lì a qualche anno, ritenuto responsabili della distruzione delle tv locali. (Newsline)