giovedì 25 dicembre 2008

Qoob chiude il canale in digitale terrestre e punta sul web 2.0

Qoob, il canale/piattaforma di MTV, dal 1 gennaio termina le sue trasmissioni sul digitale terrestre. Non si tratta però di una totale chiusura del progetto che, pur perdendo il suo spazio fisso nell’etere, si preannuncia ancora attivo e con un sempre maggiore spazio nella programmazione tradizionale di MTV Italia. Primo esempio della contaminazione è il The Qoob Show, in onda tutti i venerdì a mezzanotte. Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale è indirizzato a tutti i Qoobers ed enfatizza gli aspetti innovativi legati allo spegnimento del canale Qoob. I prodotti di Qoob potranno avere esposizione non solo sulla web TV ma anche sui canali del network MTV e su platform di terzi, guadagnando in visibilità, nell’ottica di ‘far crescere’ le potenzialità creative di questa community molto speciale. Riporteremo progressivamente l’aspetto grafico l’aspetto grafico e funzionale del sito a un modello più lineare e immediato da usare, facilitando così il flusso di informazioni, lo scambio di idee e la nascita di collaborazioni. Secondo schemi sempre più trasparenti. Lo streaming del canale viene sostituito da una più autentica Web Tv, sempre più aperta ai contenuti inviati dai videomaker, grafici e illustratori ai quali Qoob si rivolgerà in un’operazione di “commissioning”: non più semplici video “finiti” che vengono selezionati per la messa in onda e per i quali i creatori percepivano un compenso, ma autentici progetti di produzione di concept e storyboard che i qoobers potranno sviluppare seguendo le richieste di Qoob. (TV Blog)

domenica 21 dicembre 2008

Il Gruppo Espresso investe sulla tv digitale: allo studio 12 canali tematici

Nessun disimpegno dalla tv, ma anzi massima valorizzazione degli asset televisivi oggi posseduti, in prospettiva dello switch off Dtt del 2012: il Gruppo Espresso, che ha già un multiplex digitale, trasformerà in un mux anche il canale analogico che oggi ospita All Music, la tv acquisita nel 2005 e mai decollata (ha tuttora bilanci in rosso, oltre a ricavi in calo sul 2007). Alla fine saranno a disposizione del mercato 10-12 canali, alcuni prodotti direttamente dal Gruppo Espresso. Il Gruppo Espresso non intende rinunciare a una piattaforma fondamentale per una media company multimediale quale dichiara di essere, e anzi vuol far fruttare al massimo l’asset tv che possiede, ovvero la frequenza per ora analogica di All Music, trasformandola in un secondo multiplex digitale capace di ospitare 5-6 canali, da affiancare agli altrettanti già ora esistenti sul primo ‘mux’ del Gruppo (che copre oltre il 50% del territorio italiano e che ospita provvisoriamente la stessa All Music, Repubblica Tv, France 2 e le radio del Gruppo). “L’asset prezioso per noi – fa sapere il Gruppo – non è il canale tv All Music in sé, ma la frequenza, la rete, che ha un valore in continua crescita nella prospettiva dello switch off al digitale terrestre del 2012”. All Music, con la sua licenza di trasmissione nazionale, era stata acquisita nel 2005 da Peruzzo Editore per 115 milioni di euro, e il progetto era di inserirla all’interno di un’offerta multimediale per il target giovane, composta dalle radio Deejay ed M2O, dai servizi web di Kataweb e da prodotti cartacei come il mesile XL. Ma le cose non sono andate secondo i piani, e anno dopo anno i bilanci del canale tv musicale guidato da Elisa Ambanelli (poi uscita) sono sempre restati in rosso. Gli ultimi dati, pubblicati sulla novestrale 2008 (gennaio-settembre), evidenziano un calo di fatturato del 12,4% sul 2007, a 14,4 milioni di euro, con una raccolta pubblicitaria in discesa del 6,4%. Ma al Gruppo Espresso non sono preoccupati, perché guardano al futuro, ai ricavi che potranno presto arrivare dai 10-12 canali nazionali che saranno ospitati dai due ‘mux’. “Avremo 10-12 diverse fonti di ricavi – sottolinea il Gruppo –, o producendo direttamente i nuovi canali, oppure vendendoli o affittandoli a editori terzi”. All Music, con ogni probabilità, continuerà a esistere come brand, e forse anche come singolo canale, a meno che non venga suddiviso in più canali musicali targettizzati (sul modello delle tv satellitari di Mtv). Gli altri canali spazieranno nelle varie aree dove il Gruppo Espresso già produce contenuti: news, ovviamente, comprese quelle locali alimentate dai quotidiani locali di Finegil, e poi moda, viaggi, salute. Ma anche canali a target giovanile, che permetteranno agli utenti di inserire propri contenuti grazie alle potenzialità interattive della tv digitale. (F. C. - Pubblicità Italia)

mercoledì 17 dicembre 2008

Rai: Super Alta Definizione Anche Sul Digitale Terrestre

Prima trasmissione in Italia di Super Alta Definizione TV col nuovo standard DVB-T2 per il digitale terrestre dal Centro trasmittente Rai di Torino- Eremo. La sperimentazione arriva dopo che nel corso di quest'anno, Rai e BBC, primi in Europa, avevano avviato le prove di TV HD con questo standard. Per la RAI l'iniziativa e' stata condotta dalla Direzione Strategie Tecnologiche con la Direzione Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, in collaborazione con RaiWay SpA. Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica RAI ha partecipato attivamente alla definizione di questo nuovo standard. L'italiana ScreenService SpA e la spagnola SIDSA hanno sviluppato rispettivamente il trasmettitore ed il ricevitore DVB-T2. Questo evento dimostra la costante attenzione dell'Emittente Pubblica verso le tecnologie d'avanguardia, che permettano il costante miglioramento della qualita' tecnica dei servizi radiotelevisivi e lo sviluppo dell'Alta Definizione. Allo scopo di favorire lo sviluppo dell'Alta Definizione sul digitale terrestre, il DVB-T2 aumenta la capacita' trasmissiva di circa il 40% consentendo la trasmissione di 3-4 programmi HDTV codificati in MPEG-4 (rispetto ai 2-3 consentiti dal DVB-T) o addirittura di 1 canale a Super Alta Definizione 4K. Il DVB-T2, grazie alla significativa capacita' trasmissiva (sino a 34-40 Mb/s), consentira' di affiancare servizi in Alta Definizione (HDTV) agli attuali servizi di televisione DTT a qualita' standard e a servizi di televisione mobile (il cosiddetto DVB-H). Questa sperimentazione tecnologica, per ora concentrata nell'area torinese, consentira' di realizzare ''prove in campo'' delle caratteristiche del DVB-T2, sia per gli aspetti propagativi che per quelli di robustezza e resistenza alle interferenze in diverse condizioni operative. Attualmente l'Industria manifatturiera sta sviluppando i primi prototipi di ricevitori per essere in grado di fornire i decoder in Gran Bretagna gia' nel 2010, quando ci sara' il lancio del servizio HDTV regolare.

lunedì 15 dicembre 2008

Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina'

Per gli italiani all'estero la questione del "criptaggio Rai" sembra d'importanza non solo materiale ma anche culturale: un vero e proprio caposaldo irrinunciabile del legame che persiste con la loro madre-patria. La deriva che essi paventano è quella di un crollo della diffusione della lingua nel mondo, trasmessa anche grazie ai grandi media nazionali. La Svizzera, già da tempo, ha adottato un metodo di diffusione che fa anche al caso della Radiotelevisone Italiana che, con le opportune modifiche, potrebbe assicurare totale visibilità all'estero e consentire all'emittente l'acquisizione di un bacino d'utenza - pagante - molto più consistente rispetto a quello attuale. "Abbiamo i diritti di diffusione limitatamente al territorio elvetico, - spiega l'ingegnere Nicolas Cattaneo responsabile distribuzione vettori Rtsi - per questo già da quando abbiamo attivato la diffusione su satellite abbiamo creato le condizioni per proteggere il nostro segnale tramite le schede". In seguito, con il passare del tempo, si è "sviluppata" la richiesta dei cittadini svizzeri che risiedevano oltre confine di poter guardare i programmi nazionali e "per questo - afferma Cattaneo - abbiamo dato anche a loro la possibilità di ricevere il nostro segnale semplicemente richiedendo la tessera, alla quale avevano diritto in quanto cittadini della confederazione, pagando una parte del canone, anche se non risiedono in Svizzera". Così facendo la Rtsi (Radio televisione svizzera italiana) e SSR hanno potuto acquisire i diritti dei programmi da lanciare nell'etere, senza dover affrontare costi esorbitanti per l'acquisto dei diritti televisivi, grazie alla protezione delle trasmissioni per mezzo del decoder satellitare. La tessera, infatti, è personale e ad oggi, il numero di utenti in tutta Europa è di 700mila abbonati: "la situazione è molto sotto controllo" spiega Cattaneo, infatti la televisione sa dove si trova ogni smart-card in ogni paese europeo, e "se ci dovessero essere degli abusi è possibile bloccare le schede dirette", grazie al controllo remoto. Questo per l'azienda significa: "più lavoro a livello gestionale ma ci dà - dice Cattaneo - più consapevolezza della parte di utenza che riceve il segnale". Il costo d'attuazione per il fornitore è di "svariati milioni di euro", ma per la Svizzera "era l'unica possibilità, altrimenti non potevamo avere i diritti perché ci sarebbero costati troppo", afferma Cattaneo. Sebbene la Rtsi non avesse altra scelta, la decisione di portare le trasmissioni su satellite, concedendo la decodifica del segnale ai cittadini elvetici, si è rivelata un buon investimento - a fronte del risparmio per l'acquisizione dei diritti televisivi e gli introiti derivanti dai canoni. Per questo il sistema italiano non regge il confronto con quello elvetico, perché si trova a dover fare i conti con una modernizzazione che i vicini d'oltralpe stavano già raggiungendo nel 1998/99 - quando è iniziata la rivoluzione satellitare. Senza contare il guadagno derivato dalla capacità di intercettare una popolazione interessata - e disposta al pagamento del canone - che altrimenti si troverebbe 'costretta' a rivolgersi ad altri grandi broadcaster dell'etere: alcuni italiani residenti all'estero (popolazione europea di 2milioni e mezzo di persone) hanno scelto l'abbonamento Sky per guardare i programmi italiani criptati dalla Rai, investendo denaro in qualità e quantità, per non vedersi negata la possibilità di seguire i programmi nazionali in lingua. "Rimane un contatto con la nazione, con la realtà locale dove sono nati o da dove si sono allontanati per lavoro. Con questo sistema - spiega Cattaneo - copriamo gran parte dell'Europa e possiamo dare loro la possibilità di vedere e di capire cosa succede in tempo reale". Va aggiunto che il sistema satellitare non è strettamente vincolante per l'emittente che può decidere, a sua discrezione, di diffondere alcuni programmi in chiaro (produzioni proprie ad esempio) e riservare la codifica solo per altre programmazioni per cui non si hanno diritti di diffusione oltre confine. "Anche per questo - afferma Cattaneo - lo consiglierei comunque ad un broadcaster pubblico perché dà la possibilità all'utenza che è all'estero, per qualunque ragione, di seguire sempre i programmi ed essere a contatto con la realtà della nazione". Il che si traduce in "valore aggiunto" da fornire ai cittadini. Con il sistema di criptaggio Rai, invece, il segnale diventa invisibile a tutti: italiani e stranieri compresi. Un modus operandi "limitante" specialmente nell'ottica di "una televisione ad alta definizione ed una qualità della trasmissione verso la quale ci stiamo muovendo negli ultimi anni per dare il massimo all'utenza". Ed è così che "il satellite diventa un vettore prioritario" grazie al quale "è possibile - conclude Cattaneo - dare la possibilità all'utenza di vedere tutti i programmi, se è in regola con il canone e con il pagamento dei diritti". (Alberto Brambilla - News ITALIA PRESS)

mercoledì 10 dicembre 2008

La Tv della Libertà riparte come Tv del nuovo Pdl

La Tv che è stata di Michela Vittoria Brambilla e che poi, pesantemente indebitata, era stata rilevata da Forza Italia per un simbolico euro, riparte dal 23 dicembre, evolvendo verso l’aspetto di “emittente” del nuovo Pdl. Sarà sul canale 920 di Sky. Riparte dal 23 dicembre, come informa l’Ansa, la nuova Televisione della Libertà, che sarà visibile sul canale 920 della piattaforma Sky (oggi di Ab Channel). E riparte con gli auguri di Natale che tutti i parlamentari del Pdl registreranno in un piccolo ma efficiente studiolo televisivo allestito proprio di fronte al palazzo di Montecitorio, ricavato da un garage dell’Hotel Nazionale. E non si esclude che anche il premier Silvio Berlusconi possa passare per registrare il suo augurio agli italiani in occasione di queste feste natalizie. Ma la nuova Televisione della Libertà, sorta sulle ceneri del vecchio canale ormai chiuso dopo le ultime elezioni (e rilevato all’epoca da Forza Italia, dopo la precedente creazione da parte di Michela Vittoria Brambilla) proseguirà le proprie trasmissioni anche oltre Natale. Dopo aver trasmesso la consueta conferenza stampa del Presidente del Consiglio di fine anno, rilancerà tutti i maggiori appuntamenti del movimento. La volontà sarebbe proprio quella di diventare la Televisione del (costituendo) Pdl, capace di seguire passo passo, con dirette quotidiane, tutte le tappe sulla strada del congresso costituente già in programma a marzo. Nelle intenzioni degli organizzatori questa Televisione non vuole assolutamente essere la risposta a Youdem o a Redtv, le due reti d’area Pd. Al momento, infatti, non è prevista la creazione di una testata giornalistica, né una vera redazione, ma una struttura agile di programmisti in grado di seguire gli avvenimenti ’live’ così come avvengono. Appuntamento quindi a partire dal 23 dicembre con 4 ore di trasmissioni, verso sera. (Millecanali)