venerdì 20 marzo 2009

Tivu': spot con volti noti Rai e Mediaset

Per la prima volta tutti i volti noti del mondo televisivo di Rai e Mediaset, riuniti per promuovere, la nuova televisione italiana gratuita. Arriva da domani infatti su tutte le emittenti nazionali e locali lo spot della nuova offerta gratuita di Tivu', la societa' partecipata da Rai (48,25%), Mediaset (48,25%) e Telecom Italia Media (3,5%). (Borsa Italiana)

Già molti problemi con Dahlia tv

Al posto della partita, una clessidra. Questo lo spettacolo che molti tifosi viola hanno visto nelle ultime due giornate di campionato, Palermo e Inter. Questa la novità maggiore causata dal passaggio di proprietà da La7 a Dahlia tv. Già riuscire a parlare con un operatore Dahlia è un'impresa, che diventa impossibile nei giorni di campionato. Una volta riusciti, le operazioni da fare suggerite non è detto che risolvano il problema. Dalla reinstallazione dei canali all'aggiornamento del decoder. Se rimane la clessidra, bisogna spegnere il decoder, staccare l'antenna e riavviare la tv. In realtà l'invito ai clienti è quello della sostituzione della Cartapiù con Dahlia Card, gratuita per tre mesi. (La Nazione)

giovedì 19 marzo 2009

Debutta a Roma la televisione in 3D

Verrà presentato oggi 3D Sat Tv, il primo canale satellitare tridimensionale. I primi apparecchi compatibili saranno in vendita già tra sei mesi.

Il 19 marzo si apre a Roma Sat Expo Europe, manifestazione dedicata alle tecnologie e alle applicazioni relative allo spazio e alle telecomunicazioni; uno dei suoi protagonisti - promette il presidente di Sat Expo, Paolo Dalla Chiara - sarà la televisione tridimensionale.

Non si tratta di un progetto che riguarda un remoto futuro: già tra settembre e ottobre arriveranno sul mercato i dispositivi necessari per fruire della nuova tecnologia mentre debutterà 3D Sat Tv, il primo canale televisivo a trasmettere in 3D.

"Sarà possibile vedere il film o la partita in tre dimensioni. E tutto questo da casa. Basterà attrezzarsi di una tv ad alta definizione e di un decoder e il gioco è fatto" spiega Dalla Chiara, il quale è convinto che assisteremo a una rivoluzione: "è già chiaro che si tratta di un nuovo linguaggio: un cambiamento confrontabile con il passaggio dal cinema muto al sonoro".

Durante la manifestazione romana sarà già possibile assistere alla proiezione di un video in 3D sul lancio del satellite Goce mentre già si sta sperimentando la ripresa e la trasmissione in 3D di eventi da vivo. (Zeus News)

mercoledì 18 marzo 2009

Radio 19, emittente del quotidiano ligure, acquisisce Radio Genova Sound per rafforzare il segnale

Radio 19, l’emittente del quotidiano genovese Il Secolo XIX, ha acquisito da Agostino Biamonti per oltre un milione di euro la licenza e le cinque frequenze di Radio Genova Sound, storica radio ligure nata nel 1976. Lo si legge su Pubblicità Italia. Obiettivo dell'emittente, nata nel 2006, è rafforzare il proprio segnale nell'area fra Varazze e il Tigullio, mentre è incerto il destino del marchio Genova Sound, molto noto nel capoluogo ligure (fu la prima emittente privata a operare nella regione), e della relativa concessione: potrebbero essere utilizzati per una seconda emittente locale del gruppo oppure ceduti a un altro editore. (Affari Italiani)

mercoledì 11 marzo 2009

Accadde il 10 marzo... Arrivano le radio libere

È il 10 marzo 1975 quando da una stanza di Via Locatelli a Milano, ad un niente da Piazza della Repubblica e a due passi dalla Stazione Centrale, nasce Radio Milano International, la prima radio libera italiana. Prima un ronzio, poi una portante muta ed infine un brano straniero esplodono nell'etere metropolitano sgretolando di fatto il monopolio radiotelevisivo statale. Tre giovani ragazzi, senza nemmeno rendersene conto, danno il via all'epoca delle radio libere, una delle maggiori rivoluzioni socioculturali degli anni '70.

martedì 10 marzo 2009

Ecco Dahlia, la nuova pay tv di La7 che ama il gioco duro

Non si tratta solo di Fiorello che emigra su Sky. Oggi più che mai la concorrenza nel mondo della Tv si sta facendo agguerrita. E in queste ore, sulla piattaforma del digitale terrestre, si spande l'odore di nuova fragranza nordica: è sbocciata Dahlia Tv, e il nome floreale non deve trarre in inganno, è un bouquet di canali a pagamento quasi esclusivamente per uomini, e ha messo le sue fresche radici nelle ceneri di La7 Carta più, la pay Tv di Telecom Italia.
Ricapitolando: a fine 2008 Telecom Italia è uscita dal mercato del digitale terrestre vendendo Aptv, il ramo d’azienda che gestiva la pay Tv (e cioè il pacchetto La7 Carta più), al gruppo svedese Airplus Tv. L’accordo stipulato prevede che Telecom ospiti sulla propria banda digitale la pay tv svedese. In pratica, da sabato scorso, al posto di La7 Carta più c’è Dahlia. E Dahlia integra le offerte del suo predecessore (vale a dire le partite di Fiorentina, Palermo, Sampdoria, Catania, Cagliari, Udinese, Siena, Bologna, Lecce e match e gol della serie B) in un’offerta più articolata.
Per ora, ci sono quattro «petali», ma l'offerta è destinata a crescere. Si comincia con Dahlia Calcio 1, 2, 3, 4, quattro canali dedicati appunto ai match di pallone. Poi c’è il canale Dahlia Sport: oltre agli aggiornamenti sulla serie A e a rubriche di approfondimento su diverse discipline, si può seguire il campionato del mondo di boxe, la manifestazione di vela Volvo Ocean Race, le gare automobilistiche Nascar (quelle raccontate nel film d'animazione Cars) e, ancora, tutto il rugby. Ma lo sport, si sa, non è più sufficiente, vista la concorrenza. Perciò, tra il corposo bouquet Mediaset Premium, Rete A e i canali gratuiti Rai, la Airplus punta anche sul binomio emozioni (forti) e sesso (debole).
Ecco dunque Dahlia Extreme, riservato agli sport «duri» e inediti, come lo Slamball, una specie di basket acrobatico, con gli atleti che si lanciano dai trampolini; ancora, arti marziali, wrestling e documentari ad alta tensione, stile Realt Tv. E, ovviamente, Dahlia Eros: sfileranno le commedie sexy all'italiana Anni ’70, le serie erotiche inedite in Italia come The story of O, e veri film hard. Il tutto regolato da un parental control e cioè un meccanismo che rende i canali per adulti inaccessibili ai bambini. La smart-card costa 29 euro: i pacchetti offerti permettono di accedere a tutti i «petali», si differenziano solo per la durata. Chi opta per un abbonamento annuale, entro il 31 maggio lo troverà a 10 euro al mese, anziché a 15. I clienti Cartapiù potranno usufruire dei loro pacchetti per tutta la durata e godranno di agevolazioni per passare alla nuova Tv. Dahlia riuscirà a conquistare il maschio italiano? Entrerà nelle famiglie o sarà una «riserva» per single? Airplus che vanta esperienza nel mercato del digitale - ha già portato al successo la pay svedese Boxer Tv, e ha tenuto a battesimo quella finlandese e quella spagnola - siede nell’angolo del ring televisivo, e combatterà il suo match: come si dice, attende con fiducia il suono del gong. E dell’Auditel. (Il giornale.it)

lunedì 9 marzo 2009

Bloomberg Tv chiude le versioni International e lancia la versione Europe

Bloomberg Television ha chiuso tutte le versioni internazionali del suo canale compresa quella italiana ricevibile sul canale 504 di Sky. Le versioni Italia, Germany, France, Spain sono state cancellate per lanciare Bloomberg Europe, un’unica versione del canale per tutta l’Europa che trasmetterà in lingua inglese.Il canale è già attivo e trasmette in chiaro da Astra e da Hotbird. Questo taglio è stato dovuto alla forte crisi economica che sta attraversando Bloomberg TV. Questo permetterà alla società di risanare il bilancio anche se quest’operazione è costata il posto ad oltre 100 dipendenti.

domenica 8 marzo 2009

Internet ora corre sui ponti radio

Antenne sui campanili per dare l’Adsl ai paesini snobbati da Telecom. Il cavo non arriva ma ora ci sono le soluzioni senza fili. Certo, senza questa innovazione, ci sarebbe da chiederci come avrebbe fatto quella famosa azienda di scarpe e stivali (“Il Buttero”) che sorge a Stabbia, frazione di Cerreto Guidi, a collegarsi con la sua filiale in Giappone, servita quest’ultima invece da un’efficentissima rete a fibre ottiche. O come si sarebbero dovuti arrangiare a Villa Campanile, frazione di Castelfranco di Sotto, o a Corazzano e Marzana, entrambe nel territorio di San Miniato, od magari a Vinci, paesi conosciuto nel mondo per avere dato i natali a quel genio di Leonardo. Quello che comunque c’è da dire è che la diffusione di Internet nella versione via radio (cioè WiFi) appare ormai inarrestabile e sembra contagiare a velocità esponenziale paesi e paesini, frazioni e minuscoli centri abitati creando una vera e propria febbre da navigazione. Come sta succedendo, ad esempio, in questi giorni a Gabbro, nel comune di Rosignano Marittimo, dove insieme alle piccole antenne, fioccano anche le prenotazioni; o a Fiano, paese di poche centinaia di anime in mezzo alle colline sopra Firenze. E il tutto appare sempre caratterizzato da situazioni tra l’altro curiose, visto che se il business vede scendere in campo, solo per citare i più importanti, soggetti come la Toscocom di Scandicci, la Nettare che ha sede nel Polo Tecnologico di Navacchio o Eutelia, il cui quartiere generale è ad Arezzo, le reti contano soprattutto sull’ospitalità dei privati e magari di edifici particolarmente adatti quali i campanili delle chiese: spesso chi decide di accogliere il mini-impianto si accontenta del semplice collegamento Adsl gratuito in cambio di un angolino sul tetto e qualche kilowatt di elettricità. Un gap da superare. C’è quindi chi considera l’Internet senza fili la vera soluzione per colmare il “digital divide”, cioè il gap che appunto divide chi può usufruire dei servizi Internet a banda larga da chi invece si trova a combattere tutti i giorni con modem e velocità ormai insostenibili anche se si vogliono versare magari solo i soldi per pagare il condominio e spedire un semplice messaggio di posta elettronica. «La prima cosa da dire è che la nostra proposta non è più considerata un surrogato del vecchio e caro filo che il segnale lo porta direttamente a casa - spiega Fabio Bagni, amministratore della Toscocom -. Le richieste sono continue e, se prima eravamo noi a proporre questa soluzione, adesso stanno invece dominando coloro che ci chiamano. L’uovo di colombo è l’utilizzo di ponti di piccola potenza attraverso i quali rivendiamo la “banda” comprata da altri operatori. Il nostro lavoro si basa sulla liberalizzazione delle frequenze a 2,4, ma soprattutto di quelle a 5 gigahertz, un provvedimento legislativo che dà la possibilità di attivare degli access-point in casa propria, ma anche, se si è registrati come Wisp (acronimo di WiFi Internet Service Provider), su aree molto più ampie tra cui il suolo pubblico. Noi installiamo queste piccole antenne di bassissima potenza (0,1 watt contro 1,2 di un comunissimo apparecchio cellulare) e rivendiamo il servizio attraverso contratti di vario tipo, il cui prezzo parte da meno di 30 euro al mese». Il business. Basta consultare il sito “tecnologico” della Regione Toscana (www.e.toscana.it) per rendersi conto della portata del problema: sono infatti ancora decine e decine i comuni o le frazioni, talvolta decisamente grandi, dove ci si può sognare di scambiare grandi quantità di dati ed informazioni. Oppure di gestire un albergo che magari si sente chiedere dai clienti la possibilità di accesso al Web dalla proprio camera. O anche di essere un professionista che non può dialogare con un collega di un’altra città perché un progetto è troppo grande per quel misero “imbutino” elettronico che ha a disposizione. «Telecom con le sue reti a fibre ottiche non può oggettivamente arrivare dappertutto - prosegue Bagni - perché, oltre al costosissimo cavo che raggiunge la centrale che interessa (e in Italia ne esistono tra l’altro ancora di vecchissime), occorrono apparecchiature altrettanto costose e si devono pure fare i conti con l’Adsl che non può essere trasferita per più di cinque chilometri di distanza. Ecco, a questo punto interveniamo noi: compriamo, come dicevo, la “banda” che viene spedita dal nostro Pop (Point of Presence) fino al centro abitato che ci interessa, da cui si riparte e se ne raggiunge un altro. Da sottolineare che questa è una semplificazione perché la rete così costruita va modulata secondo le diverse esigenze ed il numero di utenti reali o potenziali. A questo proposito, a noi per muoversi basta poco: chiediamo una ventina di prenotazioni ed il gioco è fatto». (L'Espresso)