venerdì 28 marzo 2008
Chiude Rock Fm: ‘Ma non vogliamo il funerale’
martedì 25 marzo 2008
Rivoluzione in FM nel Principato di Monaco
(S. Bragatto blog)
lunedì 24 marzo 2008
Il settore web della Rai, un disastro
Alberto Contri lascia la Rai non proprio in punta di piedi. Ai consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini, che lo allontanano dalla guida di RaiNet, Contri consegna un "testamento professionale" abbastanza spigoloso. In un documento di 67 pagine, il manager rivendica i meriti della sua gestione (iniziata nel 2003). Ma denuncia anche le "criticità" della Rai sul fronte di Internet, tra macchine vecchie, appalti esterni e gelosie interne. Contri attacca poi la Direzione Generale di Viale Mazzini. Il suo Piano industriale generale avrebbe riportato infatti "informazioni scorrette" - c'è scritto proprio così - a proposito di RaiNet e dei suoi risultati (tra i punti contestati, il confronto tra RaiNet e le analoghe strutture delle tv estere).
Contri, che di RaiNet era amministratore delegato, si arma di macchina fotografica e ritrae una delle stanze di Via Teulada (Roma) dove sono custoditi alcuni dei server aziendali (sono quei megacomputer che smistano i dati, macchine indispensabili per chi produce contenuti per Internet). Scrive Contri ai consiglieri d'amministrazione: la stanza è "priva di porta di sicurezza a norma e con un impianto di condizionamento assolutamente inadeguato. Questo impianto è supportato, a danni fatti, con dispositivi di raffreddamento portatili non professionali. Situazione che ha provocato ripetute rotture sui server presenti, causando interruzioni di servizio nell'erogazione dell'offerta agli utenti".
La Rai dispone di un archivio colossale, ciclopico. Milioni tra video e immagini sono sotto la gestione di RaiTeche. Ma le Teche, scrive Contri, restano legate in parte "al mondo analogico". E così "ci vogliono anche tre settimane" per individuare alcuni contenuti in questo archivio e pubblicarli con modalità digitale.
Poi ci sono i contenuti nuovi e di qualità, come la Divina Commedia di Benigni. Scrive Contri: "La Rai non ottiene i diritti per il web dei prodotti di punta (es. Benigni, Fiorello, Celentano)". Rai Net ha potuto solo proporre "brevi estratti" grazie al diritto di cronaca "per ovviare al paradosso che le clip video erano su tutti i principali siti tranne che su quello Rai".
Contri sostiene anche di essersi trovato tra i piedi società private che facevano lavori che RaiNet avrebbe potuto garantire da sola (si fa il nome di Medialia). "Dentro Rai e le diverse società del gruppo - aggiunge - ogni anno vengono contrattualizzate numerose società esterne per la realizzazione di siti". "Contando le strutture che oggi gestiscono il web in autonomia, è possibile ipotizzare costi per svariati milioni di euro all'anno". La società "RaiTrade si avvale di collaborazioni esterne sia per il portale istituzionale sia per lanciare altre iniziative Internet e Rai Cinema sta per rilanciare il proprio sito istituzionale attraverso una ricchissima commessa data all'esterno".
Siti come Trebisonda, lanciato nel 2007 da RaiTre, non sono gestiti per niente dalla casa madre Rainet. E poiché agiscono fuori dal sistema ufficiale "pregiudicando il volume complessivo del traffico ed il posizionamento del marchio Rai in Internet".
Malgrado queste criticità, Contri rivendica il successo del bilancio 2007 che si chiude con "839 milioni di pagine viste" e un utile di 948 mila euro (più 15% sul 2006).
Il manager è stato rimosso dall'incarico nella seduta del consiglio Rai del 12 marzo. Il voto, in verità, non ha diviso destra e sinistra. In favore del cambio al vertice si sono pronunciati 7 dei 9 consiglieri di amministrazione. Una larga maggioranza, dunque. In favore di Contri solo i consiglieri Petroni (Forza Italia) e Staderini (area Casini).
Peraltro, il rinnovamento dirigenziale coincide con un rilancio della galassia Internet della Rai. RaiNet e la Direzione Nuovi Media (finora divise) viaggiano verso un'integrazione in una realtà unica. E proprio questa integrazione potrebbe rimediare alle criticità che Contri ha voluto sottolineare nel momento dell'addio.
(ALDO FONTANAROSA - Repubblica.it)
giovedì 20 marzo 2008
RTL Italy
(Stefano Valianti via FMDX.it)
RAI WAY CHIUDE IN ATTIVO BILANCIO 2007 E ACCELERA SU DIGITALE
Il Consiglio di Amministrazione di Rai Way ha approvato nei giorni scorsi la proposta di bilancio dell'esercizio 2007. La società del gruppo Rai - annuncia una nota - presenta un utile ante imposte di 11,8 milioni e un utile netto di 6,6 milioni di euro, in crescita rispettivamente del 50% e dell'80% rispetto all'esercizio 2006. Il risultato operativo è pari a 13,1 milioni e il MOL a 49,3 milioni di euro, in crescita di oltre il 5% sull'anno precedente, su un totale di ricavi, pari a 187,3 milioni, sostanzialmente costante rispetto al 2006. Rai Way, società interamente controllata da Rai, è fortemente impegnata nella realizzazione del progetto per la Tv digitale terrestre e in quello per l'avvio definitivo della radio digitale in Italia. Presidente del Consiglio di Amministrazione è Francesco De Domenico, Vice Presidente Franco Modugno, Amministratore. (Apcom)
mercoledì 19 marzo 2008
TV: IN OCCIDENTE GRANDE ESODO VERSO IL COMPUTER, RICERCA
martedì 18 marzo 2008
Rai e privati: grande alleanza per la radio digitale
lunedì 17 marzo 2008
CABLAGGIO SIENA: CONSIGLIO STATO, SI' RIMOZIONE ANTENNA
UE ADOTTA DVB-H COME STANDARD EUROPEO PER TV SU CELLULARE
sabato 15 marzo 2008
PRESTO BEATO PADRE MARIANO, PRIMO PRETE TV
Padre Mariano, cappuccino di Torino morto nel 1972 e conosciuto come uno tra i primi religiosi-televisivi, sarà beato. Lo ha deciso il Papa che, questa mattina, ha ricevuto in udienza privata il Cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, durante il quale il Pontefice ha autorizzato le cause di beatificazione e di canonizzazione. Padre Mariano, nato nel 1906, conseguì la laurea in materie classiche, fu iscritto all'Azione Cattolica e si formò nel suo ambiente torinese. Insegnò a Torino e a Roma nei licei classici. Fu a Roma presidente Nazionale della Gioventù Romana di Azione Cattolica durante il periodo fascista. Pubblicò libri e articoli di cultura classica e di argomento religioso. Nel 1940 a 34 anni si fece cappuccino prendendo il nome di Padre Mariano da Torino. Laureatosi in teologia fu ordinato sacerdote. la sua attività si svolse nel convento di Via Vittorio Veneto a Roma. Fu cappellano in diversi ospedali romani. Dal 1955 al 1972 fu scelto dai dirigenti tv per condurre le trasmissioni radio televisive, scrisse anche sul Radio Corriere TV. Benedetto XVI ha inoltre autorizzato il miracolo alla beata Celtrude Comensoli, fondatrice dell'Istituto delle Suore del Santissimo Sacramento; il miracolo a don Francesco Pianzola, fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Regina della Pace; un miracolo a don Giuseppe Olallo Valdes, religioso cubano. Papa Ratzinger ha inoltre autorizzato le virtù eroiche di 14 tra religiosi e religiose. (Apcom)
venerdì 14 marzo 2008
Presentazione "Una radio contro - l'emittente B-92 nel dramma jugoslavo"
SAT EXPO EUROPE PER LA PRIMA VOLTA A ROMA
NASCE "IVECO RUGBY RADIO"
AMBROGETTI NUOVO PRESIDENTE DI DGTVI
YOUTUBE DIRETTAMENTE SULLO SCHERMO TV CON TIVO
RTL 102.5 LA PIU' ASCOLTATA NELL'ARCO DELLA SETTIMANA
lunedì 10 marzo 2008
NASCE L'ASSOCIAZIONE PER LA RADIOFONIA DIGITALE IN ITALIA
NASCE L'ASSOCIAZIONE PER LA RADIOFONIA DIGITALE IN ITALIA
RTL 102.5 ARRICCHISCE LA SQUADRA DEI CONDUTTORI
Attentato a Telerama
domenica 9 marzo 2008
Tubo catodico addio: in soffitta la vecchia tv
La nuova tv riparte dalle frequenze
A tale mutamento contribuiranno diversi fattori: le "azioni" del nuovo Governo; le alleanze tra gli operatori; le decisioni dell'Unione Europea rispetto alle procedure d'infrazione aperte contro l'Italia (la Gasparri dovrà essere modificata); la non applicazione delle norme sulle frequenze dichiarate incompatibili con quelle comunitarie dalla Corte di giustizia europea (caso Europa 7); la diffusione di tecnologie, su reti mobili e fisse, che favoriranno il consumo - a volte individuale, a volte condiviso - di contenuti audiovisivi, collegati o estratti dai palinsesti televisivi o autoprodotti a livello amatoriale, togliendo tempo e risorse ai media.
Alcune date sono da tenere a mente. Come quella del novembre 2009: è il termine ultimo per recepire la nuova Direttiva che prenderà il posto della «Tv senza frontiere». In ballo, fra l'altro, vi sono limiti di affollamento pubblicitario più flessibili, con l'abolizione del tetto quotidiano e dell'intervallo di venti minuti tra i blocchi di spot ma anche il product placement, l'inserimento di marchi e prodotti aziendali nei programmi televisivi, la cui introduzione su ciascun mercato è affidata proprio alla decisione dei Governi nazionali.
L'inserimento dei prodotti nei programmi dovrebbe essere contrattato dai produttori, non dalle concessionarie pubblicitarie come Publitalia e Sipra. I produttori, tornando proprietari dei diritti e avendo le dimensioni adeguate, possono così diventare i nuovi player del sistema, potendo vendere i contenuti alle piattaforme e, forse, anche gli spazi per prodotti e marchi aziendali al loro interno.
L'evento forse più importante del 2007 per il sistema nazionale dei media, però, è stato proprio l'integrazione di produttori televisivi all'interno di Mediaset (Endemol,TaoDue, Fascino Pgt, la stessa Medusa). Mediaset si va trasformando da broadcaster commerciale a editore di contenuti, gratuiti e a pagamento, per tutte le piattaforme, con la centralità di quella terrestre, analogica e digitale. Grazie a un'attuazione anticipata della Direttiva, il mezzo televisivo potrà difendere le sue quote di mercato a fronte dell'incremento a doppia cifra della pubblicità sulla Rete. Rete che, comunque, si sta rivelando complementare, non solo alternativa alla tv "per tutti".
Dal 2008 al 2012, nella prossima legislatura, la tv dovrà passare alla trasmissione digitale. Lo farà, chiunque vinca le elezioni, regione per regione. Si dovrà attuare un delicato processo di assegnazione delle frequenze per venire incontro alle decisioni della Conferenza internazionale di Ginevra ed evitare le interferenze dei Paesi confinanti. La posta in gioco è elevata.
Tale processo di assegnazione sposterà risorse su nuovi soggetti - due frequenze resteranno a disposizione del Governo - o consoliderà quelli più forti?
Rai e Mediaset potrebbero raddoppiare il numero delle loro attuali reti analogiche, da tre a sei, nelle regioni digitali e aumentare in proporzione il numero dei canali (cinque-sei per rete). La cessione del 40% della capacità trasmissiva è prevista, come obbligo, solo fino al passaggio al digitale.
Dopo l'acquisizione dei diritti tv sulle Olimpiadi 2010 e 2012 da parte di Sky, lo scenario sembra caratterizzato ancora più dalla concorrenza tra le piattaforme che al loro interno, a eccezione della telefonia mobile. È in pieno svolgimento una trattativa tra Sky e Mediaset che, al di là dei suoi contenuti commerciali - con i canali Mediaset Gallery sul satellite e l'acquisto dei diritti sui grandi club del calcio da parte di Sky - consoliderebbe le rispettive posizioni all'interno delle piattaforme digitali.
La concorrenza si sposterebbe sempre più sul tasso di diffusione delle rispettive piattaforme, per attrarre maggiori risorse sui rispettivi canali. Mediaset e Sky, finora, hanno dato vita a una competizione aspra sul mercato della pay tv e su alcuni target pubblicitari. Rupert Murdoch e figli, ovviamente, devono tener conto di una possibile vittoria di Berlusconi al voto di aprile.
Dal 2011, sempre nella prossima legislatura, Sky potrà operare su frequenze terrestri ed acquisire diritti per tutte le piattaforme: decadranno i divieti posti dalla Ue per la fusione tra Tele+ e Stream. Non è un mistero che, da tempo, i dirigenti di Mediaset e Rai pensino a una piattaforma satellitare alternativa a Sky. L'accordo Sky-Mediaset siglerebbe una sorta di "pace" che impegnerebbe i contraenti a non invadere il "campo" altrui. È possibile un cambio di management in Sky Italia per gestire questa nuova fase.
Mediaset potrà acquisire quotidiani dal 31 dicembre 2010, termine imposto dall'Udc per votare la Gasparri. Il termine precedente era quello del 31 dicembre 2008, cioè domani, nel testo rinviato alle Camere dal presidente Carlo Azeglio Ciampi. La legge Gasparri blocca un'ipotetica fusione che colleghi Mediaset a Telecom, che pure molti ipotizzano nel prossimo futuro, perché la quota Sic per Telecom (finché questa avrà il 40% sul mercato della comunicazione elettronica) si dimezza dal 20% al 10%. Le sole attività televisive di Mediaset (vendendo La 7, operazione possibile) sono oltre il 10% del Sic. Le società di Tic, da Fastweb a Telecom, hanno rinunciato a diventare media company per distribuire i contenuti di Mediaset, Sky e .Rai
In Rai, infine, regna il caos calmo. Ogni cosa che si tocca rischia di creare crisi politiche e istituzionali. Entro l'anno cambierà l'intero vertice. Resterà ostaggio della prossima maggioranza parlamentare per tre anni, salvo riformabipartisan. La cessione di una quota della rete di trasmissione fornirebbe le risorse da investire nel digitale e nei contenuti. È però politicamente difficile - l'ha già bocciata Maurizio Gasparri da ministro delle Comunicazioni - e senza sponde in una transizione al digitale regione per regione.
In attesa di un canale su Sky, Rai International già visibile in Italia ed Europa
venerdì 7 marzo 2008
RAI INTERNATIONAL NEWSLETTER DEL 7 MARZO 2008
Le NOVITA' della settimana dal 9 al 15 marzo 2008
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SPORT
Per conoscere tutte le partite che andranno in onda nella settimana visitate
La Giostra dei Gol "Tutte le partite di Rai International" -
http://www.international.rai.it/giostra/programma/calciointv.shtml
La Giostra dei Gol
Calcio Serie B
LECCE - BOLOGNA
Su tutti i canali sabato 8 marzo alle 15.45 ora italiana
La Giostra dei Gol
Calcio Serie A
INTER - REGGINA
Su Rai International 1,2,3 Africa sabato 8 marzo alle 18.00 ora italiana
La Giostra dei Gol
Calcio Serie A
PALERMO - UDINESE
Su Rai International 1,2,3 Africa sabato 8 marzo alle 20.30 ora italiana
La Giostra dei Gol
Calcio Serie A
SIENA - FIORENTINA
Su Rai International 1,2,3 Africa domenica 9 marzo alle 14.00 ora italiana
La Giostra dei Gol
Calcio Serie A
GENOA - JUVENTUS
Su Rai International 1,2,3 Africa domenica 9 marzo alle 20.30 ora italiana
La Giostra dei Gol
http://www.international.rai.it/giostra/index.php
La Domenica Sportiva
Su Rai International 1 lunedi' 10 marzo alle 4.15 ora italiana
Su Rai International 2 lunedi' 10 marzo alle 11.30 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=24
INFORMAZIONE
Italia Campus
Su Rai International 1 sabato 15 marzo all'1.00 e alle 9.15 ora italiana
Su Rai International 2 sabato 15 marzo alle 8.00 ora italiana
Su Rai International 3 venerdi' 14 alle 18.30 ora italiana e sabato 15 marzo alle 5.30 ora italiana
Tribuna elettorale
Su Rai International 1 lunedi' 10 marzo alle 23.00 ora italiana
Su Rai International 2 martedi' 11 alle 6.45 ora italiana
Su Rai International 3 martedi' 11 marzo alle 12.15 ora italiana
Italia Cult
Su Rai International 1 lunedi' 10 marzo alle 3.15 ora italiana
Su Rai International 2 lunedi' 10 marzo 10.30 e alle alle 18.15 ora italiana
Su Rai International 3 Asia domenica 9 marzo alle 15.45 ora italiana
Su Rai International 3 domenica 9 marzo alle 22.30 ora italiana
http://www.international.rai.it/italiacult/index.php
Ballaro'
Su Rai International 1 mercoledi' 12 marzo alle 4.00 ora italiana
Su Rai International 2 mercoledi' 12 marzo alle 11.00 e alle 17.15 ora italiana
Su Rai International 3 martedi' 11 marzo alle 22.15 ora italiana e mercoledi' 12 marzo alle 15.45 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=575
Anno Zero
Su Rai International 1 venerdi' 14 marzo alle 3.45 ora italiana
Su Rai International 2 venerdi' 14 marzo alle 10.45 e alle 17.45 ora italiana
Su Rai International 3 giovedi' 13 marzo alle 22.00 ora italiana e venerdi' 14 marzo alle 15.45 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=918
Porta a Porta
Su Rai International 1 martedi' 11, giovedi' 13 e sabato 15 marzo alle 4.00 circa ora italiana e mercoledi' 12 alle 16.45 ora italiana
Su Rai International 2 da martedi' 11 a sabato 15 marzo
Su Rai International 3 da martedi' 11 a venerdi' 14 marzo
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=39
INTRATTENIMENTO
X Factor
Su Rai International 1 martedi' 11 marzo alle 2.15 ora italiana
Su Rai International 2 martedi' 11 marzo alle 9.15 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=1078
Non esiste piu' la mezza stagione
Su Rai International 1 sabato 15 marzo alle 2.15 ora italiana, domenica 16 marzo alle 6.15 ora italiana
Su Rai International 2 sabato 15 marzo alle 9.15 ora italiana
Su Rai International 3 venerdi' 14 marzo alle 20.30 ora italiana, sabato 15 marzo alle 13.45 oraitaliana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=1079
Affari tuoi
Su Rai International 1 da mercoledi' 12 a sabato 15 marzo alle 0.00 ora italiana
Su Rai International 2 lunedi' 10 marzo alle 6.45 e da mercoledi' 12 a sabato 15 marzo alle 7.00 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=364
FILM - FICTION
Il Maresciallo Rocca e l'amico d'infanzia
Su Rai International 1 giovedi' 13 e venerdi' 14 marzo alle 2.15 ora italiana, venerdi' 14 e sabato 15 marzo alle 6.45 circa ora italiana
Su Rai International 2 giovedi' 13 e venerdi' 14 marzo alle 9.15 ora italiana, venerdi' 14 e sabato 15 marzo alle 15.30 circa ora italiana
Su Rai International 3 mercoledi' 12 marzo alle 20.30, giovedi' 13 marzo alle 14.00 e alle 20.30 ora italiana, venerdi' 14 marzo alle 14.00 ora italiana
http://www.international.rai.it/tv/programmi/scheda.php?id=389
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Vi invitiamo inoltre a visitare le sezioni dedicate ad ogni continente:
America del Nord e America Latina
http://www.international.rai.it/aree/americhe/
Africa
http://www.international.rai.it/aree/africa/
Asia
http://www.international.rai.it/aree/asia/
Oceania
http://www.international.rai.it/aree/oceania/
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RADIO
Rai International diffonde i propri programmi radiofonici e il meglio
dei programmi di RadioRai in tutto il mondo con diversi sistemi di
trasmissione. Per informazioni: http://www.international.rai.it/radio/
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giovedì 6 marzo 2008
FILIPPO REBECCHINI CONFERMATO PRESIDENTE FRT
ROMA, IN TRASLOCO TRALICCI MONTE MARIO E MONTE CAVO
mercoledì 5 marzo 2008
TELENORD DIVENTA MULTIMEDIALE
S.MARINO. PATTO A ROMA, RADIOTV DEL TITANO SBARCA IN ITALIA
San Marino RadioTv sbarca in Italia. Grazie all'accordo sottoscritto oggi dal ministro degli Esteri sammarinese, il segretario di Stato Fiorenzo Stolfi, e il titolare della Farnesina, Massimo D'Alema, l'emittente di Stato di San Marino arrivera' sulle frequenze in chiaro del digitale terrestre italiano. Soddisfatto Stolfi: "E' un ottimo accordo- spiega all'agenzia Dire- che conferma i rapporti esistenti tra i due Paesi e costituisce la premessa positiva per ulteriori accordi in campo economico e culturale". L'accordo siglato oggi a Roma ha una durata quinquennale al termine della quale l'intesa sara' rinnovata tacitamente di biennio in biennio, salvo disdetta da una delle due parti. "Cinque anni- sottolinea Stolfi- consentono spazio e condizioni per programmare uno sviluppo costante nel tempo per San Marino Rtv". Rispetto alla precedente intesa, siglata nel 1992, l'accordo elimina il vincolo di esclusiva tra San Marino e Italia: "Resta un'importante collaborazione- sottolinea Stolfi- per quanto riguarda il servizio pubblico radiotelevisivo, ma non piu' in esclusiva. San Marino ora potra' utilizzare anche altre emittenti private". In sostanza, il Titano "recupera la sua sovranita' e una liberta' di movimento che non avevamo". In arrivo per San Marino RadioTv un canale sul digitale e, a breve, anche una presenza sul satellite: "In particolare- sottolinea Stolfi- una presenza programmatica mirata all'area adriatico-balcanica per la promozione della cultura e dell'immagine dei due Paesi". Un allegato all'accordo siglato oggi a Roma dal segretario di Stato agli Esteri di San Marino e dal ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema, impegna la Rai a offrire al Titano dei corsi di formazione professionale rivolti a giornalisti, operatori e amministratori dell'emittente di Stato. Sempre in base all'accordo, San Marino Rtv entra a pieno titolo tra le emittenti a cui la tv di Stato italiana puo' affidare la produzione di programmi e contenuti. In cambio, "San Marino concede all'Italia 3 delle 5 frequenze che ha avuto in assegnazione dall'autorita' internazionale delle comunicazioni". Frequenze gia' utilizzate dalla Rai o date in concessione, per cui San Marino Rtv incassera' ogni anno dall'Italia 3 milioni e 94 mila euro. (Dire)
ITALIA-SAN MARINO/ D'ALEMA E STOLFI FIRMANO NUOVA INTESA RADIO-TV
lunedì 3 marzo 2008
Samsung annuncia il suo TV 3D
RADIO: FALCHI-DIACO NUOVA COPPIA SU RTL 102.5
L'attrice Anna Falchi e il giornalista Pierluigi Diaco dal 6 marzo diventeranno una coppia radiofonica, condurranno infatti insieme su Rtl 102.5, la puntata del giovedi' di "Onorevole Dj", il programma di Diaco in onda dal lunedi' al giovedi', dalle 24,00 alle 03,00. "E' nato tutto per caso -racconta la Falchi- stavamo guardando la prima puntata del Festival di Sanremo con un gruppo di amici e quando Pierlugi e' dovuto andare via per la diretta della sua trasmissione a Rtl 102.5 io gli ho detto 'vengo con te' e sono andata in onda con lui. Tra me e Pierluigi c'e' stata subito sintonia e mi sono molto divertita a interagire con gli ascoltatori. Il giorno dopo mi e' arrivata la proposta da parte dell'editore di Rtl 102.5 ed io ho accettato con molto piacere". Il programma, in radiovisione sui 102.5, e' disponibile anche su Sky al canale 813. (Adnkronos)
S.MARINO. VIA LIBERA ALL'ACCORDO CON L'ITALIA SU RADIO E TV
Italia e San Marino viaggiano finalmente sulle "stesse frequenze": e' infatti fissata per mercoledi' la firma dell'accordo di cooperazione in materia radio televisiva tra Massimo D'Alema e Fiorenzo Stolfi, rispettivamente ministro italiano degli Esteri e segretario di Stato agli Affari Esteri per la piccola Repubblica. Ad anticiparlo oggi ai cronisti e' proprio Stolfi, nel corso dell'appuntamento settimanale del congresso di Stato a Palazzo Pubblico. Messi in ipoteca i contributi del "socio" italiano e introdotte alcune novita', il nuovo accordo prende cosi' definitivamente il posto di quello precedente, in vigore per 15 anni fino all'anno scorso. Nel 2007 infatti il governo Prodi ha deciso la sua disdetta, gettando nell'incertezza il futuro di Rtv, televisione pubblica sammarinese, al 50% di proprieta' italiana. E' iniziata cosi' tra i due Paesi la trattativa per la stesura di una nuova intesa, durata diversi mesi, giunta a conclusione appena una settimana fa, con l'approvazione del testo da parte dell'esecutivo sammarinese. "Siamo particolarmente soddisfatti, e' un accordo valido sul piano della sovranita'", commenta il segretario di Stato, illustrando le novita' previste dalla convenzione che avra' durata quinquiennale. In primis, la fine del monopolio e cosi' della concessione alla rete pubblica italiana: "Non e' piu' prevista un'esclusiva della nostra attivita' radio televisiva con la Rai", spiega Stolfi. O meglio, rimane l'esclusiva per il servizio pubblico, perche' San Marino resta impegnata a mantenere Rtv, per meta' italiana, come emittente finalizzata a questa funzione. Ma "per tutte le iniziative diverse- chiarisce il ministro- e' stata eliminata la prescrizione precedente che vieta attivita' concorrente alla televisione di Stato". In questo modo, commenta Stolfi: "Lo svincolarsi da un'esclusiva, al di la' dell'esistenza effettiva di interesse di altre emittenti private sul territorio, e' un atto di sovranita'". Anche perche', aggiunge: "Oggi non era piu' possibile pensare che in questo settore ci fosse monopolio". L'accordo garantisce poi il contributo Rai di tre milioni e 98 mila euro, pari a quello fissato nella convenzione precedente. E apre la porta alla diffusione terrestre e satellitare. Infatti, definisce i canali di diffusione: "Oltre al 51 e' stato inserito il 42", spiega Stolfi. Questi due canali, attraverso la tecnologia digitale, "verso cui c'e' un impegno preciso di attivazione da parte nostra,- assicura il ministro- ci consentiranno la trasmissione di otto programmi satellitari, per contenuti televisivi o interattivi". All'Italia, la piccola Repubblica lascia l'utilizzo di tre canali, ad oggi gia' a sua disposizione, per la durata dell'accordo. La nuova intesa prevede anche che ci sia un'attenzione particolare per l'area adriatica e dei Balcani, finalizzata alla diffusione della lingua italiana, della cultura e dell'immagine dei due Paesi. "E' un impegno specifico dato a San marino Rtv- prosegue Stolfi- e proprio sulla base di questa mission verra' chiesto accesso al satellite". E ancora, tra i punti salienti del testo, c'e' la spinta ad una maggiore collaborazione tra San Marino Rtv e Rai nella ideazione e realizzazione dei programmi, nella formazione e nell'aggiornamento delle risorse umane, fino a progetti di sviluppo tecnologico materiale. "Questo accordo- conclude Stolfi- ci fornisce tutti gli strumenti e dovra' essere sfruttato da San Marino anche per farsi conoscere un po' di piu'". (Dire)
sabato 1 marzo 2008
ELETTROSMOG: RAI, TAR ANNULLA ORDINE RISANAMENTO DEL 2001
Radio digitale: rischi e opportunità…ma senza miti
In Italia i propagandisti più gettonati mitizzano il rapido e “rivoluzionario” passaggio dalla radiodiffusione terrestre da analogica a digitale. I nostri governanti- per apparire moderni ed assecondare gli slogan- mettono scadenze sempre troppo vicine per un simile passaggio, in realtà difficile e rischioso. Prima il Governo Berlusconi con la data del 2008, poi quello Prodi con quella del 2012. Sono realistiche ?
E’ noto che la radiodiffusione digitale da satellite è già operativa da anni, sia per la TV che per la radio (canali audio aggiunti – mediante sottoportanti - al segnale principale video). E tuttavia gli attuali ricevitori domestici sono ancora analogici , sia per la TV che per la radiofonia. E’ il decoder SAT che realizza la trasformazione finale da digitale ad analogico.
Gli attuali ricevitori radiofonici FM- fissi o portatili- sono analogici con sintonia digitale delle stazioni ; una funzione decisiva in Italia , dato il caos dell’etere nella radiofonia FM. Costano poco e forniscono una buona qualità tecnica di ascolto, fatte salve le interferenze indebite.
Perché allora un ascoltatore dovrebbe acquistare un ricevitore radiofonico tutto digitale, secondo lo standard DAB (digital audio broadcasting) , certo più costoso ? Qual’è il valore aggiunto che lo può spingere ad una simile spesa ? Inoltre- anche se sta o si muove nell’area servita dal nuovo servizio- dove può comprare ricevitori di questo nuovo tipo ?
Il passaggio dalla radiofonia AM a quella FM comportava un significativo incremento di qualità, eppure ci sono voluti decenni perché la tecnica FM si affermasse. Ancora oggi i ricevitori in commercio ricevono sia i programmi in FM che in AM. Si dovrà fare altrettanto per il passaggio FM-DAB , dotando il ricevitore di una doppia funzione ricettiva.
Per la TV digitale terrestre si stanno introducendo significativi miglioramenti della qualità offerta : 16:9, alta definizione, schermi piatti di grandi dimensioni , a prezzi non proibitivi.
Tutto ciò non riguarda la radiofonia DAB, dove il vantaggio più significativo sta nella possibilità di trasmettere su un singolo canale analogico più programmi digitali contemporanei. Un vantaggio che riguarda semmai i radiodiffusori ammessi, più che l’utente finale.
Ecco dunque le prime buone e decisive ragioni per essere cauti nel mitizzare novità prossime venture.
Per quanto ne so, in Europa è la Svizzera che ha introdotto le tecniche DAB da qualche tempo, bisognerebbe indagare per capire con quali risultati effettivi.
Ma ci sono altre ragioni che rendono – a mio avviso- ancora più lenta la trasformazione analogico-digitale. Le radio italiane più importanti e più forti economicamente, trasmettendo in FM con forti potenze e senza interferenze, realizzano un vistoso vantaggio di qualità tecnica rispetto alle radio minori.
Un vantaggio decisivo in termini di ascolto e di introiti pubblicitari. Il passaggio al digitale comporta una trasmissione più omogenea e paritaria in termini di qualità tecnica. Inoltre moltiplica per 4 volte (o più) i radiodiffusori che possono trasmettere su ogni canale FM, quindi moltiplica la “concorrenza”. Un evento – sempre invocato a parole- ma sempre bandito nella realtà dalla imprenditoria italiana. Né i governi vogliono inimicarsi i gestori più forti.
Vi sarebbe anche un problema politico di non poco conto : in Italia – a differenza di ogni altro Paese del mondo - il piano di assegnazione delle frequenze radiofoniche FM non è mai stato definito. Su queste stesse frequenze devono operare le emittenti radiofoniche DAB, per cui ne potrebbe nascere un contenzioso che il Governo non saprebbe dipanare (per la sua colpevole e voluta inerzia di questi decenni).
L’industria audiovisiva coreana- proprio per offrire agli acquirenti di ricevitori digitali un valore aggiunto “visibile” sta spingendo per un nuovo standard, DMB (digital multimedia broadcasting).
Uno standard- evoluzione del DAB- che consente la trasmissione e la ricezione di segnali e servizi aggiuntivi, associati all’audio principale. Si tratta di immagini e di dati associati all’audio, ricevibili su apparati tascabili di piccole dimensioni, dotati di un piccolo schermo video. Una tecnica che si avvicina a quella usata nelle telefonia cellulare mobile (DVB-H= handheld) o nei “palmari” (PC multimediali di piccole dimensioni , poco più grandi dei telefoni cellulari multimediali di ultima generazione).
Come si comprende da queste brevi note- che intendono suscitare un dibattito più responsabile sul passaggio analogico-digitale terrestre – i fattori da valutare sono molteplici, perciò la cautela è d’obbligo.
Ritorna anche qui il tema di fondo della pianificazione istituzionale delle innovazioni tecnologiche. Una pianificazione che – valutati tutti i fattori connessi con questa innovazione- definisca modi e tempi di introduzione dei relativi servizi, sulla base degli interessi e delle disponibilità dei cittadini –utenti.
Sono questi interessi e queste disponibilità concrete che determinano il successo di un servizio innovativo, non gli slogan dei propagandisti o i decreti-legge del governo o i sussidi governativi dei contribuenti. Una verità lapalissiana che i nostri (im)prenditori possono fingere di ignorare, perché sanno di poter contare su decreti e sussidi nonchè sugli investimenti-traino della RAI lottizzata dal governo e dai partiti.
Una RAI- che come per il digitale terrestre TV - ridiventa “pubblica e benefica”, in ossequio agli oneri di comodo che i governanti pretendono. Quegli stessi governanti che ogni giorno vogliono toglierle qualcosa : chi gli addetti, chi le reti, chi la pubblicità, chi il canone (non la sua evasione).
In questi giorni, i grandi mass-media – mentre vige una colossale evasione di canone- stanno attaccando la RAI perché esige con “arroganza” canoni ingiusti da utenti “vessati”. Come se il “canone RAI”- il più basso d’Europa ed una bazzecola rispetto ai canoni SKY e Mediaset – non fosse un tributo che lo Stato italiano fissa per decreto , cedendone gran parte alla RAI , per un motivo molto semplice : in cambio del suo limite pubblicitario, non riferito all’ascolto, ma agli interessi di… Berlusconi. Il cavaliere – presidente perderebbe miliardi de miliardi di pubblicità se questa fosse riferita agli ascolti realizzati, invece che all’arbitrio dei berlusconidi e dei suoi pseudo - antagonisti.
Noi cittadini – utenti,contribuenti e consumatori- abbiamo in primo luogo interesse ad avere programmi e servizi migliori , nei contenuti, più che nelle tecniche (peraltro equivalenti).
Abbiamo il diritto costituzionale di avere sistemi radiotelevisivi pluralistici : perciò le nuove tecnologie digitali debbono garantire che soggetti diversi - e gli stessi utenti – possano accedere alla comunicazione di massa. Abbiamo interesse che i nuovi standard - per un periodo lungo ed adeguato- coesistano con i precedenti, in modo che l’innovazione sia una scelta consapevole, non un sopruso.
Di questo si dovrebbero preoccupare i nostri governanti, nell’interesse del Paese e della stessa industria.
Se la radiofonia digitale DAB trova difficoltà nel Regno unito, dove la radiofonia locale è molto più forte e radicata, dove la pianificazione istituzionale esiste, allora dobbiamo supporre che qui in Italia il problema potrebbe essere anche più critico.
In ogni caso- in altri Paesi europei- la introduzione di un nuovo servizio è preceduta da un ampio dibattito, istituzionale e sociale, che rappresenta interessi e punti di vista diversi , ma conciliabili. Nulla di tutto questo accade in Italia, dove lobbies ristrette dirigono sempre le operazioni di lancio.
(Amisnet)