giovedì 25 dicembre 2008

Qoob chiude il canale in digitale terrestre e punta sul web 2.0

Qoob, il canale/piattaforma di MTV, dal 1 gennaio termina le sue trasmissioni sul digitale terrestre. Non si tratta però di una totale chiusura del progetto che, pur perdendo il suo spazio fisso nell’etere, si preannuncia ancora attivo e con un sempre maggiore spazio nella programmazione tradizionale di MTV Italia. Primo esempio della contaminazione è il The Qoob Show, in onda tutti i venerdì a mezzanotte. Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale è indirizzato a tutti i Qoobers ed enfatizza gli aspetti innovativi legati allo spegnimento del canale Qoob. I prodotti di Qoob potranno avere esposizione non solo sulla web TV ma anche sui canali del network MTV e su platform di terzi, guadagnando in visibilità, nell’ottica di ‘far crescere’ le potenzialità creative di questa community molto speciale. Riporteremo progressivamente l’aspetto grafico l’aspetto grafico e funzionale del sito a un modello più lineare e immediato da usare, facilitando così il flusso di informazioni, lo scambio di idee e la nascita di collaborazioni. Secondo schemi sempre più trasparenti. Lo streaming del canale viene sostituito da una più autentica Web Tv, sempre più aperta ai contenuti inviati dai videomaker, grafici e illustratori ai quali Qoob si rivolgerà in un’operazione di “commissioning”: non più semplici video “finiti” che vengono selezionati per la messa in onda e per i quali i creatori percepivano un compenso, ma autentici progetti di produzione di concept e storyboard che i qoobers potranno sviluppare seguendo le richieste di Qoob. (TV Blog)

domenica 21 dicembre 2008

Il Gruppo Espresso investe sulla tv digitale: allo studio 12 canali tematici

Nessun disimpegno dalla tv, ma anzi massima valorizzazione degli asset televisivi oggi posseduti, in prospettiva dello switch off Dtt del 2012: il Gruppo Espresso, che ha già un multiplex digitale, trasformerà in un mux anche il canale analogico che oggi ospita All Music, la tv acquisita nel 2005 e mai decollata (ha tuttora bilanci in rosso, oltre a ricavi in calo sul 2007). Alla fine saranno a disposizione del mercato 10-12 canali, alcuni prodotti direttamente dal Gruppo Espresso. Il Gruppo Espresso non intende rinunciare a una piattaforma fondamentale per una media company multimediale quale dichiara di essere, e anzi vuol far fruttare al massimo l’asset tv che possiede, ovvero la frequenza per ora analogica di All Music, trasformandola in un secondo multiplex digitale capace di ospitare 5-6 canali, da affiancare agli altrettanti già ora esistenti sul primo ‘mux’ del Gruppo (che copre oltre il 50% del territorio italiano e che ospita provvisoriamente la stessa All Music, Repubblica Tv, France 2 e le radio del Gruppo). “L’asset prezioso per noi – fa sapere il Gruppo – non è il canale tv All Music in sé, ma la frequenza, la rete, che ha un valore in continua crescita nella prospettiva dello switch off al digitale terrestre del 2012”. All Music, con la sua licenza di trasmissione nazionale, era stata acquisita nel 2005 da Peruzzo Editore per 115 milioni di euro, e il progetto era di inserirla all’interno di un’offerta multimediale per il target giovane, composta dalle radio Deejay ed M2O, dai servizi web di Kataweb e da prodotti cartacei come il mesile XL. Ma le cose non sono andate secondo i piani, e anno dopo anno i bilanci del canale tv musicale guidato da Elisa Ambanelli (poi uscita) sono sempre restati in rosso. Gli ultimi dati, pubblicati sulla novestrale 2008 (gennaio-settembre), evidenziano un calo di fatturato del 12,4% sul 2007, a 14,4 milioni di euro, con una raccolta pubblicitaria in discesa del 6,4%. Ma al Gruppo Espresso non sono preoccupati, perché guardano al futuro, ai ricavi che potranno presto arrivare dai 10-12 canali nazionali che saranno ospitati dai due ‘mux’. “Avremo 10-12 diverse fonti di ricavi – sottolinea il Gruppo –, o producendo direttamente i nuovi canali, oppure vendendoli o affittandoli a editori terzi”. All Music, con ogni probabilità, continuerà a esistere come brand, e forse anche come singolo canale, a meno che non venga suddiviso in più canali musicali targettizzati (sul modello delle tv satellitari di Mtv). Gli altri canali spazieranno nelle varie aree dove il Gruppo Espresso già produce contenuti: news, ovviamente, comprese quelle locali alimentate dai quotidiani locali di Finegil, e poi moda, viaggi, salute. Ma anche canali a target giovanile, che permetteranno agli utenti di inserire propri contenuti grazie alle potenzialità interattive della tv digitale. (F. C. - Pubblicità Italia)

mercoledì 17 dicembre 2008

Rai: Super Alta Definizione Anche Sul Digitale Terrestre

Prima trasmissione in Italia di Super Alta Definizione TV col nuovo standard DVB-T2 per il digitale terrestre dal Centro trasmittente Rai di Torino- Eremo. La sperimentazione arriva dopo che nel corso di quest'anno, Rai e BBC, primi in Europa, avevano avviato le prove di TV HD con questo standard. Per la RAI l'iniziativa e' stata condotta dalla Direzione Strategie Tecnologiche con la Direzione Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, in collaborazione con RaiWay SpA. Il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica RAI ha partecipato attivamente alla definizione di questo nuovo standard. L'italiana ScreenService SpA e la spagnola SIDSA hanno sviluppato rispettivamente il trasmettitore ed il ricevitore DVB-T2. Questo evento dimostra la costante attenzione dell'Emittente Pubblica verso le tecnologie d'avanguardia, che permettano il costante miglioramento della qualita' tecnica dei servizi radiotelevisivi e lo sviluppo dell'Alta Definizione. Allo scopo di favorire lo sviluppo dell'Alta Definizione sul digitale terrestre, il DVB-T2 aumenta la capacita' trasmissiva di circa il 40% consentendo la trasmissione di 3-4 programmi HDTV codificati in MPEG-4 (rispetto ai 2-3 consentiti dal DVB-T) o addirittura di 1 canale a Super Alta Definizione 4K. Il DVB-T2, grazie alla significativa capacita' trasmissiva (sino a 34-40 Mb/s), consentira' di affiancare servizi in Alta Definizione (HDTV) agli attuali servizi di televisione DTT a qualita' standard e a servizi di televisione mobile (il cosiddetto DVB-H). Questa sperimentazione tecnologica, per ora concentrata nell'area torinese, consentira' di realizzare ''prove in campo'' delle caratteristiche del DVB-T2, sia per gli aspetti propagativi che per quelli di robustezza e resistenza alle interferenze in diverse condizioni operative. Attualmente l'Industria manifatturiera sta sviluppando i primi prototipi di ricevitori per essere in grado di fornire i decoder in Gran Bretagna gia' nel 2010, quando ci sara' il lancio del servizio HDTV regolare.

lunedì 15 dicembre 2008

Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina'

Per gli italiani all'estero la questione del "criptaggio Rai" sembra d'importanza non solo materiale ma anche culturale: un vero e proprio caposaldo irrinunciabile del legame che persiste con la loro madre-patria. La deriva che essi paventano è quella di un crollo della diffusione della lingua nel mondo, trasmessa anche grazie ai grandi media nazionali. La Svizzera, già da tempo, ha adottato un metodo di diffusione che fa anche al caso della Radiotelevisone Italiana che, con le opportune modifiche, potrebbe assicurare totale visibilità all'estero e consentire all'emittente l'acquisizione di un bacino d'utenza - pagante - molto più consistente rispetto a quello attuale. "Abbiamo i diritti di diffusione limitatamente al territorio elvetico, - spiega l'ingegnere Nicolas Cattaneo responsabile distribuzione vettori Rtsi - per questo già da quando abbiamo attivato la diffusione su satellite abbiamo creato le condizioni per proteggere il nostro segnale tramite le schede". In seguito, con il passare del tempo, si è "sviluppata" la richiesta dei cittadini svizzeri che risiedevano oltre confine di poter guardare i programmi nazionali e "per questo - afferma Cattaneo - abbiamo dato anche a loro la possibilità di ricevere il nostro segnale semplicemente richiedendo la tessera, alla quale avevano diritto in quanto cittadini della confederazione, pagando una parte del canone, anche se non risiedono in Svizzera". Così facendo la Rtsi (Radio televisione svizzera italiana) e SSR hanno potuto acquisire i diritti dei programmi da lanciare nell'etere, senza dover affrontare costi esorbitanti per l'acquisto dei diritti televisivi, grazie alla protezione delle trasmissioni per mezzo del decoder satellitare. La tessera, infatti, è personale e ad oggi, il numero di utenti in tutta Europa è di 700mila abbonati: "la situazione è molto sotto controllo" spiega Cattaneo, infatti la televisione sa dove si trova ogni smart-card in ogni paese europeo, e "se ci dovessero essere degli abusi è possibile bloccare le schede dirette", grazie al controllo remoto. Questo per l'azienda significa: "più lavoro a livello gestionale ma ci dà - dice Cattaneo - più consapevolezza della parte di utenza che riceve il segnale". Il costo d'attuazione per il fornitore è di "svariati milioni di euro", ma per la Svizzera "era l'unica possibilità, altrimenti non potevamo avere i diritti perché ci sarebbero costati troppo", afferma Cattaneo. Sebbene la Rtsi non avesse altra scelta, la decisione di portare le trasmissioni su satellite, concedendo la decodifica del segnale ai cittadini elvetici, si è rivelata un buon investimento - a fronte del risparmio per l'acquisizione dei diritti televisivi e gli introiti derivanti dai canoni. Per questo il sistema italiano non regge il confronto con quello elvetico, perché si trova a dover fare i conti con una modernizzazione che i vicini d'oltralpe stavano già raggiungendo nel 1998/99 - quando è iniziata la rivoluzione satellitare. Senza contare il guadagno derivato dalla capacità di intercettare una popolazione interessata - e disposta al pagamento del canone - che altrimenti si troverebbe 'costretta' a rivolgersi ad altri grandi broadcaster dell'etere: alcuni italiani residenti all'estero (popolazione europea di 2milioni e mezzo di persone) hanno scelto l'abbonamento Sky per guardare i programmi italiani criptati dalla Rai, investendo denaro in qualità e quantità, per non vedersi negata la possibilità di seguire i programmi nazionali in lingua. "Rimane un contatto con la nazione, con la realtà locale dove sono nati o da dove si sono allontanati per lavoro. Con questo sistema - spiega Cattaneo - copriamo gran parte dell'Europa e possiamo dare loro la possibilità di vedere e di capire cosa succede in tempo reale". Va aggiunto che il sistema satellitare non è strettamente vincolante per l'emittente che può decidere, a sua discrezione, di diffondere alcuni programmi in chiaro (produzioni proprie ad esempio) e riservare la codifica solo per altre programmazioni per cui non si hanno diritti di diffusione oltre confine. "Anche per questo - afferma Cattaneo - lo consiglierei comunque ad un broadcaster pubblico perché dà la possibilità all'utenza che è all'estero, per qualunque ragione, di seguire sempre i programmi ed essere a contatto con la realtà della nazione". Il che si traduce in "valore aggiunto" da fornire ai cittadini. Con il sistema di criptaggio Rai, invece, il segnale diventa invisibile a tutti: italiani e stranieri compresi. Un modus operandi "limitante" specialmente nell'ottica di "una televisione ad alta definizione ed una qualità della trasmissione verso la quale ci stiamo muovendo negli ultimi anni per dare il massimo all'utenza". Ed è così che "il satellite diventa un vettore prioritario" grazie al quale "è possibile - conclude Cattaneo - dare la possibilità all'utenza di vedere tutti i programmi, se è in regola con il canone e con il pagamento dei diritti". (Alberto Brambilla - News ITALIA PRESS)

mercoledì 10 dicembre 2008

La Tv della Libertà riparte come Tv del nuovo Pdl

La Tv che è stata di Michela Vittoria Brambilla e che poi, pesantemente indebitata, era stata rilevata da Forza Italia per un simbolico euro, riparte dal 23 dicembre, evolvendo verso l’aspetto di “emittente” del nuovo Pdl. Sarà sul canale 920 di Sky. Riparte dal 23 dicembre, come informa l’Ansa, la nuova Televisione della Libertà, che sarà visibile sul canale 920 della piattaforma Sky (oggi di Ab Channel). E riparte con gli auguri di Natale che tutti i parlamentari del Pdl registreranno in un piccolo ma efficiente studiolo televisivo allestito proprio di fronte al palazzo di Montecitorio, ricavato da un garage dell’Hotel Nazionale. E non si esclude che anche il premier Silvio Berlusconi possa passare per registrare il suo augurio agli italiani in occasione di queste feste natalizie. Ma la nuova Televisione della Libertà, sorta sulle ceneri del vecchio canale ormai chiuso dopo le ultime elezioni (e rilevato all’epoca da Forza Italia, dopo la precedente creazione da parte di Michela Vittoria Brambilla) proseguirà le proprie trasmissioni anche oltre Natale. Dopo aver trasmesso la consueta conferenza stampa del Presidente del Consiglio di fine anno, rilancerà tutti i maggiori appuntamenti del movimento. La volontà sarebbe proprio quella di diventare la Televisione del (costituendo) Pdl, capace di seguire passo passo, con dirette quotidiane, tutte le tappe sulla strada del congresso costituente già in programma a marzo. Nelle intenzioni degli organizzatori questa Televisione non vuole assolutamente essere la risposta a Youdem o a Redtv, le due reti d’area Pd. Al momento, infatti, non è prevista la creazione di una testata giornalistica, né una vera redazione, ma una struttura agile di programmisti in grado di seguire gli avvenimenti ’live’ così come avvengono. Appuntamento quindi a partire dal 23 dicembre con 4 ore di trasmissioni, verso sera. (Millecanali)

sabato 22 novembre 2008

Nuovo canale Sky: Mediaset Plus in onda dal 1° dicembre

Lunedì 1 dicembre 2008 nasce Mediaset Plus, il nuovo canale che darà un’opportunità in più di vedere i programmi delle tre Reti Mediaset, in una nuova collocazione giornaliera e in orari diversi. Il canale, in onda sul canale 123 della piattaforma satellitare Sky, avrà una particolare attenzione per il mondo dell‘informazione con tre edizioni dei telegiornali Mediaset posticipate di un’ora: l’edizione principale del Tg5 alle 21, e Studio Aperto alle 13.30 e alle 19.30. Inoltre, due capisaldi dell’attualità televisiva, quali Matrix di Enrico Mentana e il Maurizio Costanzo Show, troveranno su Mediaset Plus una collocazione prestigiosa: la prima serata, alle ore 21.35. E ancora, nel mese di dicembre, la rete offrirà un’occasione in più di seguire grandi successi di Mediaset quali, Amici, Uomini e Donne, Quello che le donne non dicono, Le Iene, Questa domenica, La Talpa, Mattino 5, Pomeriggio 5, Verissimo, Terra, Forum oltre che le fiction d’autunno più seguite: Distretto di polizia, Amiche Mie, Anna e i 5, Il Sangue e la Rosa, Belli dentro e molte altre ancora. Prossimamente su Mediaset Plus, diretto da Miriam Pisani, le novità del palinsesto primaverile di Canale 5, Italia 1 e Retequattro, in una nuova collocazione giornaliera e in orari diversi.

martedì 11 novembre 2008

Una stazione radio africana a Vicenza

Cinque tenaci e intraprendenti ghanesi, guidati dal reverendo George Yaw Abrefah, hanno lanciato una nuova stazione radio satellitare. George Abrefah è un Pastore evangelico, molto noto in città dove vive oramai da oltre 10 anni. La radio ha iniziato le trasmissioni il 20 giugno 2008 e deriva il suo nome dal Salmo 23 ed è ricevibile tramite due canali satellitari: Eurobird Bitrate canale 9.9 E DAB (Digital Audio Broadcast), che copre l'intera Europa, Nord Africa, Nord America e su Eurobird 1 @ 28.5°. Anima della radio è l'omonima Associazione Shepherd, cui fa riferimento una comunità internazionale interessata ai vari programmi che, almeno nelle intenzioni, daranno voce e possibilità di essere ascoltati a chi è nel bisogno, oltre a fornire informazioni pratiche per tutti coloro che cercano di vivere una vita migliore lontano dalla propria terra. Le trasmissioni radiofoniche sono in lingua francese, inglese e in italiano. Ampio spazio anche per la musica, annunci, dediche, e anche ovviamente per un po' di pubblicità. Con i proventi delle varie attività, Radio Shepherd ha già progettato di realizzare una serie di interventi per alleviare situazioni di disagio che riguardano le donne, crisi famigliari, cura ed educazione dei bambini, etc. I dirigenti della radio sono disponibili ad incontrare aziende interessate a sostenere tutte queste iniziative, trovando magari spazio pubblicitario nei programmi radiofonici o nelle pagine del portale web www.sherperd-radio.com, da cui è pure possibile ascoltare la radio in streaming via web. (Nicola Furini - PadovaNews)

lunedì 27 ottobre 2008

Raid nella notte, danni al ripetitore di Radio Asolo International

Misterioso danneggiamento del ripetitore di Radio Asolo International, in via Tuna: nella notte scorsa alcuni vandali lo hanno preso di mira danneggiandone gravemente l'impianto elettronico. Semplici balordi? Un gruppo di ragazzini poco educati? O forse qualche residente che non ne gradisce la presenza? Le piste sono tutte aperte e sulla vicenda stanno indagando i Carabinieri. Comunque alcuni abitanti, interrogati telefonicamente, negano di essere coinvolti o di essersi mai interessati alla presenza di quel ripetitore. Ancor meno i dipendenti degli uffici che hanno sede nella strada. Ad ogni modo, il ripetitore dell'emittente locale è stato sabotato volontariamente, non può trattarsi di un'anomalia. Cortocircuito nell'impianto elettrico, causato da una mano esterna. Probabilmente i vandali hanno agito con il favore del buio, avvicinandosi al ripetitore di via Tuna e agendo indisturbati. Non è chiaro se si tratti di persone esperte, di individui che sapevano dove stavano mettendo le mani, fatto sta che al mattino il congegno è stato trovato completamente danneggiato. (Gazzettino.it)

sabato 18 ottobre 2008

Pay Tv: la cessione di La7 Carta Più apre nuovi scenari di mercato

C'era una volta La7 Carta Più. Doveva essere il concorrente di Mediaset Premium. Non lo è mai stato. Ora Telecom Italia Media ha trovato un'intesa con la svedese Air Plus (gruppo Wallenberg) per cedere le attività di pay-per-view, personale compreso. La pay-per-view di Telecom non è mai decollata. Nè poteva decollare: una volta, il responsabile del digitale terrestre dell'epoca trattò per acquisire la Champion's League. Cambiò il responsabile. La Champion's League andò a Mediaset. L'accordo TI Media Air Plus risolve un problema all'Agcom: il gruppo svedese era stato infatti collocato all'ultimo posto nella graduatoria dei soggetti ammessi ad acquistare il 40% della capacità trasmissive dai maggiori operatori, alla pari con Disney in versione pay tv. AirPlus dunque si è garantita 14 Megabits sui canali di Telecom Italia Media, quindi Disney dovrebbe subentrare come l'ultimo degli ammessi alla capacità dei grandi operatori di rete (che resteranno tali, per sempre). L'operazione annunciata venerdì sera cambia lo scenario della pay tv italiana. Il gruppo Wallenberg non si rassegnerà a una quota di mercato marginale rispetto a Mediaset e Sky, anche se i diritti premium, calcio e film, costano molto cari. E sono quasi tutti, per il digitale terrestre, in mano a Mediaset Premium. L'ingresso del gruppo svedese, piuttosto, avviene in un momento particolare. Dopo il 31 ottobre, con lo switch off dall'analogico, Telecom Italia Media avrà, in Sardegna, quattro multiplex, ovvero quattro reti digitali, due delle quali con copertura e capacità pari alle cinque migliori di Mediaset. In più, i decoder e i televisori integrati sono presenti in oltre l'85% delle famiglie sarde (un 10% ha Sky) e sono quindi tutte potenziali abbonate all'offerta pay-per-view di Mediaset e, da novembre, di Air Plus. Per il 2009 il Governo ha approvato un calendario per far passare alla tv "tutta digitale" milioni di famiglie (Torino-Cuneo, Trentino e Alto Adige con Belluno compresa, Val D'Aosta, Roma e gran parte del Lazio esclusa Viterbo, la Campania con Napoli). In un anno e mezzo, nel 2010, secondo i piani del Governo, il 70% degli italiani vedrà solo la tv digitale. Il gruppo svedese si trova quindi con un potenziale enorme di crescita, anche se i ceti di reddito elevato sono in gran parte già abbonati a Sky e Mediaset può contare sul traino della promozione delle sue tv analogiche (che per i concorrenti è a pagamento). Inoltre si ritrova in mano, comunque, nove squadre di serie A e tutta la serie B: e non è poco. Vedremo se AirPlus tenterà di competere sul prezzo rispetto ai canali Gallery di Mediaset, con quali contenuti e quali servizi (per inciso, la letteratura svedese sta incontrando un grosso successo in Italia e in Europa, in questo momento). La sua pay tv in Finlandia, ad esempio, offre molti dei canali che sono su Sky, da Discovery a Eurosport. Per TI Media, si tratta di capire se il disinvestimento dal terrestre (nonostante il 9% con cui rimarrà nella nuova società) continuerà o meno con la cessione della tv gratuita. La 7 sta tagliando tutti i costi e l'ascolto resta marginale. Venderla è però meno facile, a livello politico. (Il Sole 24 ore)

mercoledì 8 ottobre 2008

Sequestrati gli impianti di Monte Maddalena

La Procura della Repubblica di Brescia ha eseguito il sequestro delle postazioni site sul Monte Maddalena in territorio di Brescia postazione al centro di problematiche di natura ambientale, sanitaria ed urbanistica già da decenni. Nell'ambito di un nuovo procedimento penale, il Tribunale di Brescia ha ordinato il sequestro degli impianti radiotelevisivi installati, che illuminano i territori della provincia e parte di quelli delle province limitrofe.

domenica 28 settembre 2008

Radio Vaticana, la Cassazione: "Verificare se le emissioni delle onde superano i limiti"

Radio Vaticana sarà condannata per "getto pericoloso di cose" soltanto se verrà accertato che le emissioni di onde elettromagnetiche abbiano superato i limiti previsti dalla legge, con prove certe ed oggettive che dimostrino un pericolo concreto: così la terza sezione penale della Cassazione ha motivato la sentenza con cui il 13 maggio scorso ha annullato, con rinvio a un nuovo processo, le assoluzioni della Corte d'Appello di Roma a padre Roberto Tucci, all'epoca direttore generale e presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana, e di padre Pasquale Borgomeo, direttore dell'emittente. Il fenomeno della emissione di onde elettromagnetiche - scrive la Corte - rientra nel reato di "getto pericoloso di cose", ma è configurabile «solo allorché sia stato, in modo certo ed oggettivo, provato il superamento dei limiti di esposizione o dei valori di attenzione previsti dalle norme speciali», e sia stata accertata una «effettiva e concreta idoneità» delle emissioni ad «offendere o molestare le persone esposte, ravvisabile a seguito di un accertamento (da compiersi in concreto) di un effettivo pericolo oggettivo e non meramente soggettivo». La vicenda è iniziata nel maggio 2005, quando Don Tucci e don Borgomeo furono condannati a 10 giorni di reclusione, nella sentenza di primo grado. La Corte d'appello di Roma, nel giugno 2007, ha invece assolto i due religiosi, ritenendo che l'emissione di onde elettromagnetiche non potesse rientrare nel reato contestato di "getto pericoloso di cose". Contro l'assoluzione hanno fatto ricorso la Procura di Roma, gli abitanti di Ponte Galeria (dove ha sede l'emittente) e le associazioni ambientaliste. Ricorso vinto lo scorso maggio, quando la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione della Corte d'appello, stabilendo un nuovo processo. (Il Messaggero.it)

sabato 27 settembre 2008

Pronta la radio del futuro

Sono pronti al lancio i nuovi piccoli ricevitori radio che rivoluzioneranno la fruizione del mcluhaniano tamburo tribale. Assomigliano a lettori Mp3, ma hanno delle funzioni molto diverse. Attraverso questi apparecchi sarà possibile non solo ascoltare la radio digitale, ma scaricare foto, video e testi. Ad esempio, da Isoradio sarà possibile ricevere aggiornamenti in tempo reale sul traffico supportati da contenuti multimediali. La qualità delle trasmissioni raggiungerà un livello superiore, simile a quello dei compact disc.Già da adesso il segnale raggiunge il 40% della popolazione, in prevalenza al Nord. Dal 1 ottobre arriverà fino a Roma e molto presto raggiungerà la copertura totale del territorio nazionale. Indirizzati principalmente a colpire l'attenzione dei giovani, i primi ricevitori che saranno lanciati sul mercato avranno un costo di circa 60 Euro, un prezzo decisamente accessibile se si pensa che rivoluzioneranno le regole della radio. (Diregiovani.it)

venerdì 26 settembre 2008

Fiorello: Viva Radio 2 non riprenderà

"Viva Radio2 non riprenderà": questa volta è proprio Fiorello a dare la notizia, confermando le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane. Lo show-man è arrivato oggi a Lampedusa dove domani sarà protagonista dello spettacolo di chiusura della sesta edizione di 'O' Scia", l'evento ideato e organizzato da Claudio Baglioni per riflettere sul tema dell'immigrazione. Fiorello è sull'isola insieme alla moglie Susanna Biondo e alla piccola Angelica. Con lui anche l'intero staff e la sua band. Orfano di Fiorello dunque, Marco Baldini inizierà da lunedì prossimo una nuova trasmissione su Radio 2, in onda ogni giorno dalle 6 alle 8. Il titolo dovrebbe essere infatti 'Alba disperata'. Niente 'Viva Radio2', dunque, per le migliaia di ascoltatori habitué che ogni giorno all'ora della pausa pranzo rimarranno a digiuno del varietà radiofonico per eccellenza e di tormentoni esilaranti come le imitazioni di Mike Bongiorno, Ignazio La Russa e della parodia di Enrico Rava imitato come il trombettista Paolo Fava (uno dei personaggi più riusciti dell'ultima edizione). E anche Radiodue rimarrà priva del programma che, tra diretta e replica serale, le consentiva di superare nettamente i 5 milioni di ascoltatori nel giorno medio e aveva fatto fare alla rete diretta da Sergio Valzania un balzo decisivo, in particolare negli ultimi tre anni. La preoccupazione costante, e forse un po' eccessiva, di Fiorello è sempre quella della sovraesposizione: è per questo che in passato ha dimostrato perplessità quando la Rai (e ultimamente anche Mediaset) ha mandato in onda spezzoni di vecchi varietà in replica. Anche il ritorno in tv rimane per ora un'incognita con data da destinarsi. Sul piccolo schermo bisognerà accontentarsi di vedere Fiorello nei divertenti spot di Infostrada, ancora in coppia con Mike Bongiorno, e nella nuova campagna Fiat. Intanto si prepara un nuovo spettacolo teatrale che prenderà le mosse nei prossimi mesi e di cui forse qualche piccolo assaggio sarà dato già domani nello spettacolo scritto in esclusiva per 'O' Scià. Del resto nessuno show di Fiorello è mai identico al precedente visto che il suo cantiere creativo è un continuo work in progress ed è di volta in volta arricchito dagli spunti offerti quotidianamente dall'attualità e dalla sua capacità di improvvisare affinata in anni e anni di animazione nei villaggi turistici. (Ansa)

martedì 23 settembre 2008

Digitale Terrestre: lo switch-off in Sardegna subirà un rinvio

Il passaggio dall'era della televisione analogica a quella digitale terrestre, che sarebbe dovuto avvenire il 31 ottobre in Sardegna, probabilmente subirà uno slittamento. Infatti, all'appello mancano ancora 6.650.000 Euro per gli investimenti delle tv locali. Questo secondo il rapporto 2008 del Corerat (Comitato regionale sardo per il servizio radiotelevisivo), in collaborazione con la Fondazione Rosselli, sul "Sistema dei media locali in Sardegna". Secondo quest'analisi, il ritardo nell'assegnazione delle frequenze, che provoca grandi investimenti per la riconversione degli impianti, è la principale causa del rinvio. Il Governo, però, sta per stanziare un fondo di 4.000.000 di Euro per promuovere una campagna favorevole allo switch-off sulle televisioni sarde, che potrebbero giovarsi di questi introiti pubblicitari. (Bit City)

giovedì 18 settembre 2008

Interferiva nelle comunicazioni aeree, denunciato dalla Polizia

La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari ha denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti una persona che nel corso dell’estate si era introdotto nelle comunicazioni radio dei velivoli in transito sulle rotte aeree della Sardegna. La complessa indagine, scaturita dalla segnalazione ricevuta dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma dall’enav (ente nazionale assistenza al volo), ha permesso di individuare nell’agro di Oniferi (NU), ove si concentravano i segnali rilevati strumentalmente, l’“operatore” che peraltro nel pomeriggio e durante la serata dell’11 settembre e’ stato particolarmente attivo. L’Enav, allertato dai piloti di diverse compagnie aeree in transito sulle rotte della Sardegna, riceveva infatti quasi quotidianamente segnalazioni di “interferenze” sulle comunicazioni dei velivoli, modulate da un ignoto “operatore” che, presentandosi come “maverick”, dava istruzioni di vario genere al pilota. La svolta nelle indagini si è avuta nelle ultime settimane grazie all’apporto del personale del 7° reparto volo della Polizia di Stato (Abbasanta), unitamente al quale è stato possibile concentrare l’attenzione verso la zona impervia di Oniferi. E’ stato quindi individuato un casolare isolato protetto da porte in metallo e grate alle finestre al cui interno la Polizia postale ha sequestrato alcuni apparati ricetrasmittenti, materiale radioamatoriale ed altra strumentazione informatica di notevole interesse. Sulla porta di ingresso dell’abitazione dell’indagato risalta una scritta “top gun”.

martedì 16 settembre 2008

TV Digitale - Romani: «Per 70% italiani switch off anticipato al 2010»

Presentato dal sottosegretario alle Comunicazioni il calendario per il passaggio al nuovo sistema delle trasmissioni televisive

Di fatto, il decreto prevede una transizione al digitale progressiva delle varie regioni italiane divise in 16 aree a partire dal secondo semestre del 2009 fino al secondo semestre del 2012.
Rimangono fissate per il secondo semestre del 2008 e al primo semestre dell'anno in corso i passaggi già previsti nelle aree cosiddette all digital, Sardegna e Valle D'Aosta.
Già nel secondo semestre del 2009 si vedrà la tv digitale terrestre nel Lazio, in Campania, in Trentino Alto Adige e in Piemonte.
Via via si passerà al digitale nelle altre regioni fino alle ultime due, Sicilia e Calabria, dove la transizione avverrà alla fine del 2012.
«Il governo precedente - ha spiegato, in una conferenza stampa, il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani che ha concluso anche gli accordi con i presidenti delle regioni italiane - aveva immaginato una scadenza unica per tutta l'Italia, fissata al 12 dicembre del 2012. Noi abbiamo ritenuto questo meccanismo troppo complicato e quindi abbiamo indicato un processo regione per regione».
L'Autorità per le comunicazioni ha dato il via libera all'unanimità al progetto «che e' stato condiviso - ha sottolineato il sottosegretario- da tutti i governatori delle regioni». Nove mesi prima della scadenza sarà indicato il termine preciso in cui avverrà lo switch off.
Entro un anno e mezzo «circa il 70% del paese - ha proseguito Romani - sarà digitalizzato». Il processo, oltre a difficoltà di carattere tecnico, ha anche delle ricadute di tipo sociale. Il Ministero, per venire incontro ai cittadini che non potessero permettersi l'acquisto di un decoder o di un nuovo apparecchio dotato di ricevitore integrale integrato, ha già deciso di erogare un contributo alle famiglie con reddito inferiore a 15mila euro.
A questo, oltre che a una campagna di informazione e comunicazione su larga scala, serviranno i 100 mln annui del fondo digitale che, nelle previsioni del sottosegretario, potrebbero essere un po' di meno nel 2012, quando la diffusione delle apparecchiature dovrebbe essere già molto estesa. (AGR on line)

giovedì 11 settembre 2008

AMADEUS TORNA IN RADIO SU RTL 102.5

Dopo 13 anni di assenza dalla radio Amadeus (Amedeo Sebastiani) torna alla sua prima passione: il presentatore sara' in onda su RTL 102.5, la radio privata piu' ascoltata d'Italia. A partire dal primo ottobre Amadeus sara' parte integrante del palinsesto di RTL 102.5 e fara' da "incursore" in alcune trasmissioni durante la settimana, mentre dal mese di novembre sara' in onda, in diretta con il suo nuovo programma "Casa Sebastiani". "Sono molto contento di tonare a fare la radio dopo 13 anni - dichiara Amadeus - e di farlo nella numero uno in Italia. L'entusiasmo di RTL 102.5 e dell'editore Lorenzo Suraci mi hanno contagiato e fatto venir voglia di tornare ad una mia grande passione. Al di la' degli impegni televisivi che mi occuperanno voglio tornare a fare radio in modo piu' costante e riuscire a conciliare le due cose". "Sono molto felice di aver convinto Amadeus a tornare al suo primo amore - commenta l'editore Lorenza Suraci -: e' un grande professionista e sono orgoglioso che faccia parte di RTL 102.5". Amadeus dopo aver lavorato agli inizi della sua carriera in radio, dal '96 si e' poi interamente dedicato alla televisione con programmi di successo sia in Rai che in Mediaset. (ITALPRESS)

venerdì 5 settembre 2008

Marconi, cinque milioni per celebrarlo

Tutto è partito da una polemica estiva a proposito della mancanza di un cartello che sull’autostrada, all’altezza di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, ricordi agli automobilisti di passaggio che da quelle parti è nato e cresciuto uno dei massimi scienziati che l’Italia abbia avuto. E dalla notizia che una sperduta cittadina svizzera, Salvan, otterrà dalla UIT - l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni - il titolo di “Patrimonio mondiale delle telecomunicazioni”, facendo valere la presenza (ancora tutta da dimostrare) di Guglielmo Marconi tra le valli di Heidi nel 1895, anno dell’invenzione della radio. Che la UIT abbia sede in Svizzera è da registrare tra le coincidenze più curiose. Insomma, qui ci stanno scippando un patrimonio italiano e bolognese, e nessuno si muove. O quasi. Intanto il sindaco Marilena Fabbri ha rimediato una brutta figura quando ha affermato che la collocazione di un cartello sulla A1 era impossibile per le casse del suo Comune, visto il costo eccessivo. Anche se Autostrade ha poi risposto che fino a quel momento dall’amministrazione comunale della cittadina non era ancora arrivata alcuna richiesta ufficiale. Proviamo a dirlo con parole nostre. A sinistra non si è mai morti dal desiderio di “sfruttare” come si deve la figura e l’opera di Marconi per un motivo tutto e soltanto politico: la sua vicinanza al fascismo. Ci ha pensato il centrodestra a muovere le acque e ad avanzare qualcosa di concreto. Nel 2009 cadrà il centenario del conferimento allo scienziato del Premio Nobel per la fisica, il primo assegnato a un italiano. Quella potrebbe essere una buona occasione per fare giustizia. Il consigliere regionale del PdL, Ubaldo Salomoni, ha presentato un progetto di legge per finanziare le celebrazioni dell’evento e la promozione della conoscenza della sua opera sul territorio. In totale: cinque milioni di euro. “La dotazione finanziaria che ho chiesto alla Regione - spiega Salomoni - è sostanzialmente in linea con quanto è stato giustamente investito per le celebrazioni verdiane dal 1998 in poi. Ritengo, tra l’altro, che un adeguato recupero degli immobili e dei luoghi teatro della vita e delle scoperte di Marconi sia propedeutico a un consistente e duraturo sviluppo di un flusso turistico di carattere scientifico-culturale che avrebbe un importante ruolo nell’economia della nostra Regione. Senza tralasciare l’importanza della promozione e della conoscenza dell’operato di Guglielmo Marconi a beneficio delle giovani generazioni, tramite progetti da realizzare in collaborazione con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado”. Sono previste convenzioni tra privati, enti locali e ministeri competenti con l’obiettivo di creare più forti sinergie in grado di concretizzare al meglio le enormi potenzialità insite nel patrimonio marconiano. Indubbiamente il soggetto più adeguato a farsi promotore e coordinatore di tutto questo è la Regione Emilia-Romagna. Il sindaco di Sasso Marconi (di sinistra) si è dichiarata favorevole al progetto. Incrociamo le dita. (Marco Valenti / L'Opinione.it)

mercoledì 20 agosto 2008

Il digitale terrestre ha fatto flop

Nei 27 Paesi dell'Ue il 96% delle abitazioni ha almeno un apparecchio televisivo. Vi è però un dato assolutamente nuovo, figlio della rivoluzione digitale, della transizione a nuove modalità di accesso e consumo dei contenuti televisivi: la percentuale è infatti calata in Francia (-4%) e Spagna (-6%) rispetto al 2007, mentre in Finlandia è scesa al 92% (-4%). Il digitale terrestre, inoltre, sarebbe presente solo nell'8% delle abitazioni italiane. Sono questi alcuni dei risultati dell'indagine Eurobarometro "E-communications household", condotta da Tns Opinion & Social Network, consorzio creato da Taylor Nelson Sofres e Gallup, per conto della Commissione Ue. Il 41% delle abitazioni europee (-4% sul 2007) - meno della metà - riceve la televisione con l'antenna terrestre mentre il 34% la riceve attraverso reti via cavo. Nei 12 Paesi nuovi membri dell'Unione, il cavo è la rete attraverso la quale ben il 46% delle abitazioni riceve il segnale televisivo mentre il digitale (+5% annuo sui 27 paesi) e il satellite sono più diffusi tra gli altri 15 Stati membri originari L'Italia è uno dei paesi europei con la più alta percentuale di abitazioni che utilizza l'antenna terrestre, il 79%, quasi il doppio della media europea. Il 18% delle case italiane riceve la tv attraverso l'antenna satellitare, percentuale vicina alla media europea del 22%, mentre, solo l'8% delle abitazioni riceve la tv digitale terrestre, rispetto a una media dei 27 Paesi dell'Ue pari al 12%, con la Francia al 21% e la Gran Bretagna al 31% di penetrazione, frutto quest'ultima del successo della piattaforma Freeview. Un dato, quello italiano, molto inferiore ad altre stime e ricerche, che, se fosse confermato, ma appare troppo prudenziale, farebbe aprire forti interrogativi sulle politiche d'incentivazione dei decoder e sulla regionalizzazione dello spegnimento del segnale analogico (e, quindi, di ingresso dei nuovi entranti) scelte dai Governi nazionali. Va rilevato, inoltre, che nel suo Piano industriale 2008-2010, la Rai, che pure stima una penetrazione del 20% del digitale terrestre (il 12% in più rispetto all'indagine di Eurobarometro!) mette in luce come vi sia un 62% di famiglie che utilizzano in modo occasionale il decoder terrestre, in genere durante le partite di calcio e un 13% di famiglie che non lo utilizza affatto. Tre quarti di quel 20% stimato dalla Rai, insomma, è composto da famiglie che usano il decoder terrestre saltuariamente. Fanno eccezione le regioni, come la Sardegna, dove si è scelto lo spegnimento anticipato dall'analogico di Rai2, Rete4 e Qoob: in questo caso, più della metà delle famiglie, nell'isola, vede la tv attraverso il decoder digitale in attesa dello spegnimento di tutti gli impianti analogici fissato a fine ottobre di quest'anno. L'indagine sull'E-communication, pubblicata nel giugno 2008, è stata condotta tra il novembre e il dicembre 2007 per conto della Direzione generale per la Società dell'informazione della Commissione europea, con l'obiettivo di valutare i benefici della liberalizzazione dei mercati della comunicazione sui consumi dei prodotti e dei servizi delle Tlc, di Internet e televisivi. La ricerca è stata condotta su un totale di 26.730 cittadini, mille circa per ciascun Paese, in ciascuno dei 27 stati dell'Unione europea, con modalità omogenee alle due indagini precedenti sull'E-communication, condotte la prima tra il dicembre 2005 e il gennaio 2006 e la seconda tra il novembre e il dicembre 2006. La domanda posta alle famiglie sul digitale terrestre è «con quali modalità accede alla tv nella propria abitazione?» e tale domanda può aver indotto alcune famiglie a rispondere semplicemente «con l'antenna terrestre», pur avendo in casa un decoder, non percepito come strumento di accesso, in alcuni casi perché non utilizzato come tale, nonostante la retorica sulle "famiglie digitali". L'8% assegnato all'Italia appare sicuramente sottodimensionato tanto quanto alcune indagini ufficiali appaiono sovradimensionate, alla luce anche dei bassi ascolti della piattaforma. L'Italia si ritrova agli ultimi posti della classifica dell'indagine anche nei pacchetti di servizi di comunicazione (telefonia, Internet, tv) ricevuti nelle abitazioni. Il 29% delle abitazioni riceve due o più servizi di comunicazione all'interno di un'offerta integrata a prezzo unico, con un incremento dell'11% rispetto al 2006. Nei nuovi Stati membri, sono rilevanti le percentuali dell'Estonia (36%) e della Slovenia (32%) mentre in Italia solo il 15% delle famiglie hanno acquistato almeno due servizi di comunicazione da un operatore del settore. Solo Grecia e Finlandia hanno percentuali più basse. (Il Sole 24 Ore)

martedì 19 agosto 2008

Digitale terrestre, assegnato a ReteCapri un canale in Sardegna

Una frequenza in Sardegna a ReteCapri: è l'ultima novità nel processo che dovrebbe portare entro fine ottobre allo spegnimento della tv analogica nella regione e alla prima assegnazione nella storia della televisione italiana. Il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, intanto, con decreto approvato a luglio, ricostituisce il comitato Italia Digitale, la cabina di regia istituita dall'ex ministro delle comunicazioni, Paolo Gentiloni. Il canale, assegnato con decreto, è il numero 62 del banda UHF. ReteCapri è stata esclusa dalle lettere inviate dal Ministero (Gentiloni), contenenti le frequenze di trasmissione in digitale per la Sardegna. L'assegnazione è stata infatti limitata agli operatori di rete. Il Tar Lazio ha poi respinto la richiesta di sospensiva di Rete-Capri contro la sua esclusione dall'assegnazione. Costantino Federico ha avviato allora una trattativa con il nuovo Ministero, rifiutando il canale 6 nella banda VHF, ma poi trovando un accordo sul 62 in UHF. ReteCapri ha chiesto anche una seconda frequenza, «per stare alla pari di Rete A, che ne ha ottenute due» sottolinea Costantino Federico, proprietario dell'emittente. Saranno quattro i programmi digitali offerti nella rete (multiplex) digitale: oltre alla storica ReteCapri anche Rete-Capri Store, ReteCapri Fashion e ReteCapri Gourmet, oltre a RadioCapri e a un fornitore di contenuti esterno per il quale vi sono avanzate trattative. ReteCapri, dopo l'esclusione, ha subito costituito la società operatore di rete, chiamandola Premiata Ditta Bordini&Stocchetti di Torino (per i non appassionati di To-tò e Peppino: è una società citata ne "La Banda degli Onesti"). Per arrivare allo spegnimento in Sardegna si attende adesso l'assegnazione delle due frequenze riservate ai nuovi entranti da parte del Ministero allo Sviluppo: i canali dovrebbero essere il 10 in VHF e il 35 nella banda UHF. Alle emittenti e alle associazioni, nei giorni scorsi, è arrivato il decreto con il quale Paolo Romani ha ricostituito il Comitato Nazionale Italia Digitale. Il Comitato sarà presieduto dallo stesso Romani, in quanto sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni e avrà due vicepresidenti: il primo sarà uno dei due rappresentanti dell'Autorità per le comunicazioni, il secondo il presidente dell'associazione Dgtvi, Andrea Ambrogetti. Saranno presenti nel comitato: un rappresentante della Rai, uno per ciascuno degli operatori di rete nazionale e uno a testa per le maggiori associazioni delle tv locali, pei gli operatori satellitari, pei quelli su IP TV, per i fornitori di contenuti nel digitale terrestre, per il consiglio nazionale dei consumatori, per le imprese manifatturiere, per i distributori, più un rappresentante per ciascuna delle Regioni interessate al progressivo passaggio al digitale. Nell'ambite del precedente Comitato vi era un gruppo di coordinamento di cui non vi è traccia nel decreto, mentre i gruppi operativi sono ridotti a quattro rispetto ai nove dell'era Gentiloni. (Marco Mele / "Il Sole 24 Ore")

lunedì 18 agosto 2008

Radiomondo

Radiomondo nasce nel 1980 e oggi può fregiarsi del titolo di radio locale più antica.

«L'unica emittente locale a carattere commerciale presente a Rieti e provincia» la definisce il proprietario, editore e direttore Piero Aguzzi.

La sede è prestigiosa, affacciata sulla centrale Piazza Vittorio Emanuele, a pochi passi da quello che fu il primo studio di Radiomondo in Via San Rufo al quale seguirono, nel corso degli anni, altre sedi come quelle di Via L. Di Benedetto e Via Pennina.

«Ciò che ci distingueva in quegli anni - spiega Piero Aguzzi - fu la scelta di non mandare in onda musica a richiesta e dediche ma di presentarci con una nutrita redazione giornalistica e con una serie di programmi che raccoglievano le opinioni della gente».

Tanti i ricordi importanti del passato, come i concerti organizzati dalla stessa Radiomondo presso l'attuale PalaSojourner tra i quali quelli di Pino Daniele nel 1981 e a seguire Eugenio Finardi, Gino Paoli e Gianni Morandi.

Oggi Radiomondo offre, oltre al consueto intrattenimento musicale, attività giornalistica, dirette radiofoniche della Solsonica e spazi a carattere locale attinenti l'attività amministrativa e politica con appuntamenti settimanali fissi come «Il sindaco in linea» alle 11 di ogni martedì.

E poi gli spazi per i giovani tra i quali «In da Club» tutti i sabato e la versione estiva in diretta da Alba Adriatica «In Da Club On The Beach».

Novità degli ultimi due anni la maratona no-stop di beneficenza «Progetto 24» che nel marzo scorso, tra concerti live in Piazza Vittorio Emanuele e ospiti in studio, ha raccolto fondi in favore dell'Alcli. Un'inziativa che ha riscosso notevole successo.

Ad integrare l'offerta edizioni giornaliere di notiziari nazionali e la realizzazione del quotidiano on-line «www.rietinvetrina.it». Un passo avanti decisamente significativo verso lo sviluppo e l'informazione del futuro.

«Radiomondo è anche partnership di eventi nazionali - spiega ancora Aguzzi - in questo periodo è in promozione, con biglietti omaggio e gadget, il Trofeo Birra Moretti con Milan, Juve e Napoli e stiamo promuovendo anche il Premio Nazionale Poggio Bustone».

Altra caratteristica di Radiomondo «è l'attenzione per gli artisti emergenti, spesso ospitati in studio dove realizzavano piccoli live nel programma del venerdì For us by us». Se dovessi dare una definizione della nostra radio - commenta Piero Aguzzi - direi che Radiomondo è la radio coraggiosa.

Infatti nel momento in cui la legge impose delle scelte ben precise noi abbiamo proseguito la nostra attività mantenendo ferma la scelta di essere radio commerciale con tanto di oneri elevatissimi per un territorio come quello reatino.

Parlo ad esempio dell'assunzione di dipendenti, degli oneri fiscali, delle tasse di concessione superiori e di tanti altri impegni economici.

Insomma abbiamo evitato la scelta della formula comunitaria o addirittura della chiusura». Una scelta che a 28 anni di distanza può senza ombra di dubbio definirsi indovinata. (Il Tempo)

domenica 17 agosto 2008

Mep Radio

Mep Radio, una delle più longeve del panorama reatino. Una lunga strada iniziata il 27 luglio del 1981 «ad opera di un gruppo di ragazzini di quindici o sedici anni» - spiega il Presidente dell'Associazione Culturale Mep Radio Organizzazione Massimo Spadoni - «con tanta forza di volontà e qualche idea innovativa». Una storia che comincia in uno studio a San Giovanni Reatino, che prosegue con il trasferimento a Rieti nel 1983 e che arriva ad oggi nell'attuale sede di Via Angelo Maria Ricci. «Cominciammo, anche un po' per scherzo, in un panorama locale composto da undici radio e diverse televisioni - aggiunge Spadoni - Nella nostra giovinezza cogliemmo l'esigenza di differenziarci dal resto. Non volevamo fare tutta musica o dediche come gli altri perché intuivamo che la radio potesse essere molto altro e ricordo che all'epoca questo causò fastidio in molti perché in realtà spezzammo un equilibrio». Quell'altro di cui parla Spadoni nel corso degli anni si concretizzò in «una radio che fosse a carattere provinciale in un panorama troppo Rieti-centrico. Oggi si parla tanto di isolamento ma trent'anni fa tantissimi centri del nostro territorio erano completamente distaccati dal resto della provincia e spesso questo a Rieti città neanche interessava. Erano mondi che non dialogavano neppure. Noi fummo i primi a raccontare ciò che succedeva in provincia». Così iniziano nuovi appuntamenti. Esempio per tutti il programma «Feste, festoni e festini», nato nel 1984 dedicato alle manifestazioni nelle varie cittadine della provincia ancora oggi in onda nel week-end, che «rappresentò una vera novità. Oggi anche i quotidiani dedicano ampie pagine a eventi e manifestazioni dei paesi della provincia, all'epoca noi lo facevamo nell'incomprensione e nello stupore generale». Poi arrivò l'informazione istituzionale con la prima diretta del consiglio comunale di Rieti dedicato al gemellaggio con la giapponese Ito nel 1985. «La prima di una lunga serie di dirette che prosegue ancora oggi con i consigli comunali, provinciali e anche di qualche comunità montana. Negli ultimi tempi è stata significativa la diretta del consiglio comunale di Leonessa in cui si votò la delibera per il referendum per l'aggregazione in Umbria. Anche questo esempio - prosegue Spadoni - fa capire che abbiamo mantenuto la nostra linea: radio provinciale di informazione locale». E oggi? «La voglia di fare è la stessa ma purtroppo le spese sono aumentate vertiginosamente e la legislazione nazionale non tutela l'emittenza privata. Spesso e volentieri le posizioni bisogna garantirsele da soli». La stagione 2008-2009 si annuncia all'insegna dell'informazione con l'ormai consueta rassegna stampa locale del mattino e con i programmi di approfondimento dedicati, giorno per giorno, a cultura, politica, lavoro sport e giovani. Senza dimenticare la musica, alcune novità importanti e le ormai classiche radiocronache sportive. (Il Tempo)

mercoledì 13 agosto 2008

Carmen Lasorella, dg di San Marino tv: ''Così ci apriamo al mondo''

La televisione della Repubblica di San Marino si apre al mondo. Tre volte. L'emittente vuole infatti uscire dal suo bacino regionale e mira a diventare un canale di riferimento per i Balcani, cercherà poi di ampliare il suo pubblico con trasmissioni non solo sulla piattaforma analogica ma anche sul digitale terrestre e sul satellite e, infine, inizierà ad approfondire tematiche internazionali a 360°. Sono questi i binari di sviluppo futuro della tv del Monte Titano così come delineati a ItaliaOggi dal suo neo-direttore generale, Carmen Lasorella, che ha rilanciato: «Sono stati già stretti patti con le emittenti di Malta, Lussemburgo, Islanda, Vaticano e del Principato di Monaco per una collaborazione che coinvolge diversi aspetti, dalla programmazione alle risorse».

L'obiettivo finale più alto? Diventare probabilmente una piccola emittente che si fa conoscere dal grande pubblico anche in territori oltreconfìne più lontani, grazie a un'offerta di contenuti di qualità. Un po' nello stile del seguito ottenuto in passato dalla televisione svizzera italiana nel Nord della Penisola.

La Radiotelevisione della Repubblica di San Marino (o San Marino Rtv), concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo del Monte Titano nata nel 1991 dalla joint venture paritetica tra Rai ed Eras (Ente per la radiodiffusione sammarinese), trasmette a oggi sul suo territorio al centro della Penisola, in Romagna e, con una copertura meno omogenea, anche in Veneto e Marche. Ma la piccola (e antica) repubblica vanta comunque relazioni internazionali consolidate, in quanto membro del Consiglio d'Europa, dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e paese ammesso al Palazzo di vetro dell'Onu. Senza trascurare, poi, le 25 comunità di cittadini sammarinesi residenti all'estero.

«L'apertura al mondo sarà un leit motiv costante», ha precisato Lasorella, «Ecco perché tra i primi passi da compiere c'è la soluzione dei problemi strutturali, ma anche e soprattutto un approccio diverso alla notizia. Tratteremo con più attenzione anche eventi apparentemente lontani dal Monte Titano, di cui le elezioni presidenziali Usa sono solo un esempio. Il motivo? Sono appuntamenti che influenzano la repubblica e, più direttamente, la comunità sammarinese Oltreoceano». A sostegno del nuovo palinsesto partiranno già dal prossimo autunno programmi inediti, forse condotti anche da volti noti della tv italiana.

Se l'approccio alla notizia è internazionale, Lasorella, d.g. dallo scorso giugno, può giocare la carta della sua esperienza giornalistica all'estero. In oltre dieci anni di militanza tra Tg2 e Tg1, ha firmato infatti reportage dalla Somalia, da Berlino e sull'intera Europa orientale. Dopo anni in Viale Mazzini, in particolare, il trasloco al Monte Titano non è stato vissuto né con un senso di allontanamento né di sollievo verso una meta meno vincolata alle pressioni politiche romane: «Si tratta di un incarico giornalistico e manageriale insieme», ha precisato il d.g. nominato lo scorso giugno, «che esploro con interesse».

Oggi i contenuti della tv di San Marino coprono già la cronaca politica (interna e italiana), quella sportiva o gli eventi artistici, spaziando poi verso il mondo del volontariato e lanciando programmi televisivi dal taglio più originale; come quelli «fotografici» che propongono immagini da tutto il mondo e danno «voce solo alle immagini». Sul web, invece, la programmazione è focalizzata tra l'altro sui giovani artisti sammarinesi, sui concorsi musicali nazionali o sulla possibile creazione di un parco scientifico tecnologico tra San Marino, la Romagna e le Marche.

(Marco Capisani per "Italia Oggi")

martedì 12 agosto 2008

Venduti 9 mln di decoder, una tv su 20 parla digitale terrestre

Quasi nove milioni di apparecchi (tra decoder e tv integrate) venduti dal febbraio 2004 al giugno 2008, oltre sei milioni di apparecchi effettivamente utilizzati (nell'abitazione principale) e uno share che per la prima volta (elaborazioni Studio Frasi su dati Auditel del giugno 2008) si attesta oltre il 5 per cento (il 5,1 per cento del consumo di televisione è passato attraverso i decoder digitali con una crescita sul giugno 2007 del 131,8 per cento). Sono questi i numeri più recenti che emergono dal mondo del digitale terrestre. Numeri confortanti soprattutto in vista degli importanti passi che da qui in avanti farà il Paese per lo switch off analogico-digitale. Uno spegnimento che in Sardegna sarà totale già a fine ottobre, e che in Italia, sempre che il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani non riesca ad imprimere l'accelerazione, sarà completato nel 2012. Tornando alla diffusione dell'hardware, gli ultimi dati resi noti da Gfk Marketing raccontano di 8.907.668 apparecchi (tra decoder e tv integrate) venduti a giugno del 2008. Di questi, il 70 per cento circa sono set top box (6.314.000), mentre il restante 30 per cento (2.592.000) sono tv con apparecchio integrato. Sono le tv di ultima generazione, però, a mettere le ali al mercato: sempre a giugno, su 283 mila apparecchi digitale venduti, 225 mila erano le nuove tv a schermo piatto. Per quanto riguarda l'audience, ad oggi si stima che un televisore su 20 sia acceso sul digitale terrestre, con uno share medio che nell'ultimo semestre è praticamente raddoppiato sull'onda della diffusione della nuova tecnologia e soprattutto grazie all'allargamento dell'offerta: 28 canali nazionali gratuiti tra i quali 9 visibili anche in analogico. Mediaset ha arricchito molto l'offerta pay con Premium Gallery (sono appena arrivati anche Disney Channel e un nuovo canale sul calcio), la Rai ha appena lanciato Rai4 e SportPiù. E poi dieci nuovi canali in esclusiva arriveranno tra ottobre e la fine dell'anno dalla gara realizzata dall'AgCom sull'affitto del 40 per cento della banda da parte di Rai, Mediaset e TiMedia. Ottime notizie, infine arrivano anche dalle due regioni all digital. La quota d'ascolto prodotta dal digitale terrestre in Sardegna (dove presto sbarcherà anche un nutrito bouquet targato Rete Capri) ha raggiunto il 42,5 per cento, e rispetto al giugno del 2007 si registra un incremento del 138,8 per cento. In Val d'Aosta, invece, la piattaforma digitale si attesta al di sopra del 20 per cento di share registra un incremento del 73,5 per cento rispetto a giugno dello scorso anno. A proposito di regioni all digital, il governo Berlusconi nel tentativo di imprimere un'ulteriore accelerazione allo switch off ha deciso di puntare sulla digitalizzazione delle grandi arre metropolitane. Presto anche Roma e Milano abbandoneranno l'antico analogico per abbracciare la lingua universale del digitale.

(Gianluca Vacchio - Velino)

lunedì 11 agosto 2008

In fiamme Radio Mater

ERANO DA POCO passate le otto quando una colonna di fumo si è alzata dalla casa nel centro del rione di Arcellasco, sopra la quale si alza l’alto ripetitore che diffonde in tutto il mondo le preghiere e la parola di don Mario Galbiati di Erba il carismatico fondatore di emittenti intitolate alla Madonna. Il fumo che ha creato qualche spavento era dovuto a un incendio divampato nella strettoia di Arcellasco dove si trovano la sede di «Radio Mater», il network di divulgazione del messaggio cristiano creato da don Mario nel 1994.
ANNI PRIMA lo stesso sacerdote aveva creato dal nulla Radio Maria divenuta subito molto famosa. Le fiamme divampate a causa di un cortocircuito si sono propagate velocemente nei locali del piano terra dove si trova la segreteria della radio distruggendo le apparecchiature. Il fumo denso era visibile anche da molto lontano e presto l’odore di bruciato si è diffuso in tutta la frazione richiamando molte persone preoccupate lungo la stretta salita che porta verso la chiesa parrocchiale e l’abitazione di don Mario.

SUL POSTO sono intervenuti due mezzi dei vigili del fuoco del comando di Erba e i carabinieri della stazione di Erba. Il rogo fortunatamente non ha raggiunto i piani superiori dove si trova la sala regia dalla quale vengono trasmessi i programmi di preghiera, ma il fumo denso ha invaso lo stesso tutti i locali provocando parecchi danni all’interno della sede della radio.
Sembra che le fiamme si siano scatenate a seguito di un cortocircuito dovuto al malfunzionamento di un frigorifero che si trovava al piano terra.
I danni sono piuttosto ingenti, ma sembra che la programmazione della radio potrà continuare regolarmente.
Nata una quindicina di anni fa Radio Mater è cresciuta velocemente in termine di ascolti. Anche Radio Maria era nata ad Arcellasco negli anni Settanta. Fattori legati alla gestione della radio portarono, negli anni Ottanta, don Mario ad allontanarsi dall’emittente da lui creata. Qualche anno dopo nacque così Radio Mater.

IN POCO tempo anche questa l’emittente raggiunse tutta Italia e, trasmettendo sempre dalla frazione di Arcellasco, grazie all’appoggio del satellite e internet, le trasmissioni raggiungono ora gli ascoltatori in tutto il mondo. Sono una trentina le persone che si occupano, come volontari, della programmazione, quasi tutte si dedicano a momenti di preghiera e spazi aperti agli ascoltatori. Pur essendo ascoltata anche molto lontano Radio Mater ha conservato molti legami con Arcellasco Erba e dintorni. Per questo motivo il fumo di ieri mattina ha creato molta apprensione.

(Federico Magni - Il Giorno)

giovedì 7 agosto 2008

NEL MIRINO DI LOPEZ ORA LA CASTA DELLE RADIO

Il finanziamento statale inquina anche l’informazione, non solo quella della carta stampata ma anche quella radiofonica. La spietata analisi di Beppe Lopez parte dal libro che ha pubblicato solo alcuni mesi fa (“La casta dei giornali” – Edizioni Stampa Alternativa - 2007), che ha aperto il vaso di Pandora delle provvidenze distribuite in qualche caso a pioggia e in altri in modo sapientemente pilotato nelle testate più disparate, e arriva a denunciare l’eguale sistema di finanziamento per il mondo delle radio provate sulla scia di un servizio apparso in questi giorni sul settimanale Panorama. Lopez riprende le fila del discorso aperto dal periodico Mondadori e dal parlamentare Alessio Butti, capogruppo per il Partito delle Libertà nella Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, andando a spulciare in quelle “sei radio più uguali delle altre” sovvenzionate con circa dodici milioni di euro solamente nel 2006 in un crescendo esponenziale di prebende. Il sistema è quello ormai ben noto dei finanziamenti a fantomatici, nella maggior parte dei casi, “organi di partiti politici rappresentati in Parlamento” tramite la firma di uno o più parlamentari spesso colpevolmente distratti o inconsapevoli delle linee editoriali delle testate che hanno contribuito a sostenere. Con in soldi dello Stato. La prima e più famosa della lista stilata anche da Lopez, che merita ovviamente un discorso a parte, è Radio Radicale organo della “Lista Marco Pannella”, alla quale sono stati assegnati 4 milioni 431 mila euro. A seguire Ecoradio (Sulmona), organo prima del “Movimento politico Italia e libertà” e poi del movimento “Comunicambiente” sono andati 3 milioni e 732 mila euro; a Radio Città Futura (Roma), organo del movimento “Roma idee” 2 milioni e 566 mila euro; a Radio Veneto 1 (Treviso), organo prima del movimento “Liga veneta Repubblica –Veneti d’Europa” e poi del movimento “Liga fronte veneto nord-est Europa” sono andati 566 mila euro; Radio Galileo (Terni), organo del movimento “Cittaperta”, ha incassato invece 424 mila euro mentre, per finire, Radiondaverde (Cremona), organo del movimento “A viva voce”, ha preso “solamente” 201 mila euro. Sia per dimensioni che per importanza ovviamente Radio Radicale è quella che più delle altre ha attirato attenzione e critiche, a maggior ragione in quanto a partire dal 1994 è addetta alle trasmissioni delle dirette del Parlamento. Un servizio che Lopez, riprendendo la tesi del senatore Butti, vorrebbe pubblico e imparziale, da assegnare quindi alla Rai e non a un soggetto privato che spesso inserisce programmi e commenti decisamente di parte tra una diretta e l’altra. L’affidamento doveva essere temporaneo e invece è proseguito anche dopo il 1998, da quando cioè con la Legge Mammì la Rai ha iniziato ad occuparsi attivamente dell’attività parlamentare, e il finanziamento connesso è diventato una sorta di “regalìa di Stato a un’impresa privata, anzi ad un giocatore della partita politica”. Il sistema è noto, le problematiche che ne conseguono a livello di concorrenza sleale e mancanza di pluralismo lo sono altrettanto, ma ancora non sembra essere stato trovato il bandolo della matassa. I provvedimenti presi dal nuovo governo vanno infatti a toccare le testate più deboli, tagliando i fondi per i giornali delle cooperative e del mondo no-profit, senza tuttavia scardinare quella che Lopez definisce una “vergogna nazionale”. (PRIMA)

venerdì 1 agosto 2008

Il Manifesto: "Radio Radicale, un caso misterioso"

Il governo alla camera, dopo aver respinto tutti gli emendamenti convergenti firmati da 73 deputati di maggioranza e di opposizione tendenti a ripristinare il diritto soggettivo, ha corretto l'articolo 44 del decreto economico di propria iniziativa nel maxiemendamento presentato in aula, aggiungendo in coda all'articolo 44 il comma e: «mantenimento al diritto dell'intero contributo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 250 e dalla legge 14 agosto 1991, n. 278, anche in presenza di riparto percentuale tra gli altri aventi diritto, perle imprese radiofoniche private che abbiano svolto attività di interesse generale ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 250». Tradotto in italiano, che vuol dire? Le misteriose «imprese radiofoniche private che abbiano svolto attività di interesse generale» sono in realtà una sola radio, Radio radicale. E in questo testo un po' criptico c'è scritto che - una volta eliminato il diritto soggettivo -, se i soldi stanziati in bilancio non dovessero bastare tutti i soggetti che hanno titolo ai contributi diretti (quotidiani e periodici cooperativi, non profit e di partito e radio di movimento politico) ne riceveranno solo una parte, tranne Radio radicale, cui si garantisce in esclusiva «il mantenimento al diritto dell'intero contributo... anche in presenza di riparto percentuale tra gli aventi diritto». Complimenti! Al governo e ai radicali. Messa così, la misura pare clamorosamente priva di ogni decenza. E fa pensare ad una trattativa mancante di ogni trasparenza e di qualsiasi evidenza pubblica, ma coronata da un clamoroso quanto infelice successo, tra una parte del gruppo parlamentare del Pd (i radicali, appunto) e il vertice del governo. Sembra un caso classico di quei rapporti oscuri tra stampa e regime, di cui si occupa nella sua splendida rassegna stampa Bordin. Noi del manifesto pensiamo che l'articolo 44 ferisca una norma di tutela del pluralismo, che riguarda tante testate, grandi o piccole, nazionali e locali, a stampa e radiofoniche, che fanno vivere giornali dovendo sormontare una discriminazione pesantissima, che si produce sul mercato pubblicitario, e fondando la persistenza di queste voci sulla volontà di chi ci lavora di tenerle in vita. E ci battiamo per un diritto di tanti: avanziamo le nostre proposte in modo pubblico e aperto, dicendo con chiarezza anche le cose che nella legislazione attuale non vanno, e che permettono così abusi e sostegni immotivati. (G.A. - Il Manifesto)

giovedì 31 luglio 2008

La Tv digitale arriva nel 2010

Lo switch-off dall'analogico al Digitale terrestre avverrà in anticipo sulla data del 2012: la prossima tappa sarà in Piemonte

Già lo scorso giugno il sottosegretario allo sviluppo economico, Paolo Romani, a margine di un convegno sul digitale terrestre (Dtt), aveva affermato che lo switch-off dall'analogico al Digitale terrestre sarebbe stato anticipato. Anche il commissario Stefano Mannoni conferma che l'AgCom vorrebbe anticipare di due anni l'avvento della Tv digitale, dal 2012 al 2010. La prossima tappa dello switch-off, dopo la Sardegna e Valle d’Aosta, sarà il Piemonte. Anche il gruppo Mediaset sarebbe favorevole allo switch-off anticipato di due anni. Secondo la newsletter dell'associazione Dgtvi, in Sardegna si registra una quota di ascolto del 42,4 %, mentre in Valle d'Aosta è salita del 15,7% rispetto al mese di aprile. (vnunet.it)

mercoledì 30 luglio 2008

Digitale terrestre: dall'Agcom, ecco chi avrà accesso alla capacità trasmissiva

Forse si decolla, ma prima regole più snelle

Approvata la classifica finale della gara per l’assegnazione del 40% della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestre. Obiettivo, favorire il pluralismo e accelerare il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radioTv. Alla scadenza del termine sono pervenute all'Authority 25 domande di partecipazione alla procedura selettiva da parte di 18 soggetti. La commissione ha concluso lunedì i propri lavori, attribuendo alle domande ammesse i punteggi agli elementi "piano editoriale", "piano di impresa" e "progetto di utilizzo della capacità trasmissiva". La graduatoria è stata stilata valutando i progetti editoriali per cui è possibile che un unico soggetto sia in classifica più volte perché ha presentato più progetti. Naturalmente non tutti i partecipanti hanno ottenuto la capacità richiesta. Facendo un rapido calcolo dovrebbero avere accesso al 40% della capacità trasmissiva, tranne possibile rinuncia, soltanto alcuni dei soggetti arrivati fino al nono posto. Al primo posto Digital Tv Channels (Controllata da Jetix) con un progetto per un canale in chiaro dedicato ai bambini tra i due e i 14 anni d'età. Al secondo posto NBC Universal Global Networks Italia, progetto cinema. Terzo posto ex aequo NBC Universal Global Networks Italia con un progetto Factual per il racconto di storie vere e Costituendo Consorzio Alphabet per un canale in chiaro e in parte pay dedicato a educazione e formazione, senza spot. Segue Rete Blu con un programma informativo su vita sociale, culturale e religiosa. Successivamente ex aequo Class Editori, per un canale news in chiaro con un palinsesto informativo dedicato interamente all'informazione; Turner Entertainment Networks con due progetti per ragazzi "Cartoon Network" e "Boomerang". A nono posto ex aequo Walt Disney Company Italia con il canale "Disney Family", "Disney prescolare" e "Disney Animazione" ma anche AirPTV con sei domande per sei video stream che consentiranno un'offerta di nove canali pay per le famiglie. Key4biz ha chiesto un commento a Ernesto Apa dello studio legale Portolano Colella Cavallo, che ha assistito alcuni operatori partecipanti alla gara, tra cui il primo classificato Digital Tv. “Il numero e la levatura dei partecipanti al beauty contest – ha detto l’avvocato Apa - indicano che i tempi sono maturi perché la televisione digitale terrestre decolli: all’esito della procedura selettiva entreranno nel mercato nuovi soggetti che arricchiranno l’offerta di contenuti disponibile in digitale terrestre. Sul piano commerciale, perché i propri business plan siano sostenibili, i fornitori di contenuti dovranno avere l’opportunità di concludere contratti la cui durata vada ben oltre lo switch-off; sotto il profilo regolamentare, è auspicabile che, dopo le recenti modifiche normative relative agli operatori di rete, anche i requisiti per ottenere l’autorizzazione di fornitore di contenuti nazionale in tecnica digitale terrestre divengano più snelli”. La commissione, nominata dall’Agcom, incaricata di scegliere i fornitori di contenuti indipendenti e le emittenti nazionali e locali in deficit di copertura è composta da Giovanna De Minico (Università di Napoli Federico II), Mauro Miccio (Università di Roma Tre), Augusto Preta (Università di Sassari); Mario Egidio Schinaia, ex presidente del Consiglio di Stato; Francesco Siliato, (Politecnico di Milano). La cessione della capacità trasmissiva è stata decisa con la delibera 645/07/CONS del 19 dicembre 2007 con la quale è stato approvato il Disciplinare per lo svolgimento della procedura di gara (tra i parametri, l'offerta economica, la credibilità imprenditoriale dell'editore e la qualità dei programmi proposti) per l'individuazione delle parti interessate. I soggetti tenuti a cedere il 40% della capacità trasmissiva dei propri multiplex sono Rai (1 mux) Elettronica Industriale/Mediaset (2 mux) e TIMB/Telecom (2 mux). Secondo le comunicazioni effettuate da questi soggetti la capacità disponibile è pari a circa 9,5 Mbt/s per ciascun mux. Solo il mux MBONE di TIMB è configurato su base regionale; pertanto, le emittenti locali potranno accedere esclusivamente a questo mux. Si tratta di un progetto su cui l'Autorità punta molto per incrementare la presenza di nuovi operatori sulla Tv digitale pur in presenza di una scarsità di risorse frequenziali, in gran parte già occupate. Tramite una procedura competitiva, l’Agcom ha assegnato la capacità trasmissiva agli editori indipendenti, alle emittenti nazionali che richiedano il completamento della copertura delle proprie reti e alle emittenti locali che non dispongono di impianti in digitale. Per queste ultime emittenti è stato riservato un maggiore spazio (unica esclusa Sam editoriale) rispetto alle iniziali previsioni, finalizzato a una capacità trasmissiva anche al di fuori delle aree all digital, quelle destinate per prime allo switch-off dell'analogico e quindi al passaggio definitivo al digitale terrestre. Nella sua relazione annuale, analizzando il quadro che riguarda il digitale terrestre, il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ha sottolineato che, alla luce delle prossime scadenze legislative, gli operatori del settore stanno investendo significative risorse nello sviluppo della piattaforma digitale terrestre, attraverso l’aggiornamento delle infrastrutture di rete. A fine 2007, i multiplex digitali terrestri operativi sul territorio nazionale erano 10, due dei quali risultavano essere dedicati alla trasmissione di contenuti in tecnica digitale terrestre per la ricezione su terminali mobili (DVB-H), rispettivamente di proprietà di RTI e dell’operatore mobile H3G. Vi sono, inoltre, più di 180 multiplex a copertura locale o regionale. A ciò, si aggiunga poi che anche il numero e la qualità dei canali DTT sono destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi mesi, in virtù anche dei criteri e delle modalità imposte dall’Autorità in capo a Mediaset, Rai e Telecom Italia Media per la cessione del 40% della capacità trasmissiva dei rispettivi multiplex (cfr. delibera n. 645/07/CONS). A questo c’è da aggiungere che Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, ha già dichiarato che lo spegnimento del segnale analogico e il definitivo passaggio al digitale terrestre potrebbero essere anticipati di due anni rispetto all'attuale data del 31 dicembre 2012. “...Entro i prossimi tre mesi, anzi due mesi e mezzo, come previsto dalla norma inserita nel decreto sugli adempimenti comunitari - ha spiegato - metteremo a punto la roadmap del digitale stabilendo date e modalità per lo switch-off”. All'interno di questa calendarizzazione, che sarà varata insieme all'Autorità per le Comunicazioni, il governo prenderà una decisione su quanto anticipare la data del passaggio al digitale rispetto al termine deciso dal precedente governo, quello appunto di fine 2012. Anche l’Agcom si è subito detta favorevole a un anticipo dello switch-off. Calabrò ha commentato che “...il 2012 è una data troppo lontana. Se il 2006 era una data illusoria per lo switch-off e il 2008 era ancora troppo ravvicinato, il 2012 è troppo lontano. Stabilire una nuova data, comunque, spetta al governo”. Per il presidente, si potrà comunque fare “...una valutazione congrua quando buona parte del territorio sarà digitalizzata”. E’ certo che “...il sistema Sardegna à quello giusto e va applicato a tutta l'Italia. Una digitalizzazione per aree regionali che permetta un passaggio alla nuova tecnologia senza traumi”. (Raffaella Natale - Key4biz)

martedì 29 luglio 2008

DTT: INDIVIDUATE 36 FREQUENZE DA ASSEGNARE IN VAL D'AOSTA

Saranno in totale 36 le frequenze televisive digitali che saranno assegnate in Valle d'Aosta. Lo ha definito il tavolo tecnico per la pianificazione digitale nella regione, istituito presso l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, di cui fanno parte i rappresentanti dell'Agcom, del Ministero dello Sviluppo economico e Comunicazioni e degli operatori di rete e al quale hanno preso parte anche i rappresentanti della Regione autonoma Valle d'Aosta. Le frequenze individuate hanno tutte una copertura superiore all'80 per cento della popolazione e sono assegnabili per 2/3 all'emittenza nazionale e per 1/3 (12 canali) alle tv locali. Sono state inoltre riservate 2 frequenze al Ministero per l'ingresso nel settore di nuovi operatori di rete. Nel verbale conclusivo del tavolo risulta anche l'impegno a garantire "il soddisfacimento delle esigenze delle minoranze linguistiche ivi inclusa la continuità degli attuali programmi". (ANSA)

lunedì 28 luglio 2008

Pechino 2008, debutta il digitale terrestre in formato 16:9

I Giochi approdano anche su Dtt in formato 16:9 su RaiDue (mux A) e RaiSport Più (mux B) e in alta definizione - per tre ore su Dtt - a Roma, Torino, Milano, Sardegna e Valle d'Aosta.

Diciannove ora di diretta al giorno per seguire i Giochi di Pechino 2008 dall'8 al 24 agosto. La Rai si appresta a seguire le Olimpiadi di Pechino con una diretta giornaliera di 19 ore, sfruttando le sinergie tra i vari canali. RaiDue si trasformerà nella rete olimpica trasmettendo sette tg e tre rubirche dedicate mentre su RaiSport Più, dalle 21 alle 23, verrà trasmesso il magazine 'Olimpiche emozioni' con il riassunto dei temi più importanti del giorno. Le Olimpiadi di Pechino saranno seguite anche via Internet tramite il portale Web RaiNet ma la novità assoluta è che i Giochi di Pechino approdano anche sul digitale terrestre in formato 16:9 su RaiDue (mux A) e RaiSport Più (mux B) e in alta definizione - per tre ore su Dtt - a Milano, Roma, Torino, Valle d'Aosta e Sardegna.

domenica 27 luglio 2008

Multiplex Dtt, ecco la graduatoria delle emittenti: in testa c'è Jetix

Al primo posto Jetix, con un canale per bambini sviluppato ad hoc. Al secondo posto Studio Universal, uscito lo scorso 1 giugno dal buoquet di Sky, al terzo a un altro canale per bambini, proposto da un consorzio guidato dalla statunitense Abc. In decima posizione, anche Sat 2000. Queste alcune delle scelte finali per i 12 nuovi canali dtt(il 40% di capacità trasmissiva che Rai, Mediaset e Telecom Italia Media devono mettere a disposizione di terzi sui propri mux) fatte dalla commissione Agcom. La lista è stata ha consegnata il 22 luglio all'Authority guidata da Corrado Calabrò (nella foto). Erano arrivate richieste per 25 canali, presentate da 17 società diverse, per ottenere l'assegnazione , secondo la delibera 109/07/Cons. L'ufficializzazione della classifica è attesa per il 29 luglio, in occasione della prossima riunione del consiglio dell'Authority. Sono da escludersi variazioni ai risultati presentati dalla commissione, composta dai docenti universitari Giovanni De Minico (Napoli Federico II), Mauro Miccio (Roma Tre), Augusto Preta (Sassari), Francesco Siliato (Politecnico Milano) e da Mario Egidio Schinaglia, ex-presidente del Consiglio di Stato, che ha preso in considerazione una pluralità di parametri, dalla qualità della proposta editoriale all'efficienza di gestione della larghezza di banda richiesta. La posizione in classifica risulterà fondamentale quando, con ogni probabilità a settembre, l'Autorità provvederà ad abbinare i dodici canali prescelti ai cinque multiplex disponibili (1 della Rai, 2 di Mediaset, e 2 di TI Media) definendo le relative bande trasmissive: i primi classificati si vedranno assegnati i multiplex e le larghezze di banda indicati nella domanda, gli ultimi dovranno 'adattarsi' alle disponibilità residuali. (Pubblicità Italia)

giovedì 24 luglio 2008

DTT in Sardegna: anche Antenna 1 investirà

Una precisazione dell'Amministratore Unico di Antenna 1 Sardegna, Giovanni Battista Sanna, sugli investimenti dell'emittente per il passaggio al digitale terrestre.

Il 22 luglio scorso abbiamo pubblicato la notizia "Sardegna: una campagna per 'finanziare' il passaggio al digitale", in cui si dava conto, sulla base di un articolo di 'Italia Oggi', di una campagna pubblicitaria del Governo che di fatto consentirà di finanziare le Tv locali sarde in riferimento alle forti spese legate all'imminente repentino passaggio (obbligatorio dall'autunno) alla Tv digitale. A corredo dell'articolo abbiamo (ri)pubblicato le cifre di un'interessantissima tabella di 'Italia Oggi' con le spese previste (l'investimento stimato) per ciascuna emittente per il passaggio al digitale e il numero degli impianti (da convertire), sulla base delle dichiarazioni degli stessi editori. Accanto al nome di Antenna 1 Sardegna era pubblicata la cifra 0 (di investimenti previsti per il digitale). A questo proposito diamo conto volentieri di una precisazione ancora da 'Italia Oggi' di mercoledì 23 luglio, effettuata mediante la pubblicazione di una lettera giunta in redazione dalla stessa Antenna 1. Eccone il testo: «In riferimento all'articolo pubblicato su ItaliaOggi del 17 luglio dal titolo "DTT, per la Sardegna arrivano 4 mln", a firma di Andrea Secchi, e in particolare alla tabella nella quale viene riportato un valore di investimento stimato per la nostra società pari a zero, riteniamo doveroso precisare quanto segue. Antenna 1 Sardegna ha effettuato negli anni scorsi tutti gli investimenti necessari per adeguare gli impianti in previsione del passaggio al digitale, tant'è che da oltre due anni trasmette sperimentalmente in digitale nelle ore notturne. Antenna 1 Sardegna intende effettuare ulteriori e cospicui investimenti per adeguare la propria rete impiantistica al fine di migliorare la copertura e la qualità trasmissiva su tutto il territorio provinciale». (Millecanali)

mercoledì 23 luglio 2008

Primocanale chiede stop a informazione Rai: e' concorrenza sleale

Il presidente dell'emittente genovese Primocanale, Maurizio Rossi, ha chiesto al ministro Claudio Scajola (Sviluppo Economico), a parlamentari liguri e sindacati, di intervenire per bloccare il progetto della Rai di aprire, a partire da gennaio, un nuovo spazio di informazione locale dalle 7,30 alle 8 su Raitre. 'Questa decisione - spiega Rossi - avra' effetti pesanti per le televisioni regionali private, tra cui Primocanale, che hanno in quella fascia uno dei punti di forza della loro programmazione'. 'La televisione di Stato con i soldi del canone fa concorrenza alle televisioni locali, mentre le stesse lottano per sopravvivere in un mercato pubblicitario nazionale sempre piu' difficile, in cui gli enti pubblici non rispettano la percentuale sulla pubblicita' che devono destinare all'emittenza locale'. Secondo Rossi, 'in una situazione cosi' la tv di Stato fa concorrenza con i facili soldi del canone. Non possiamo accettarlo'. (Aduc)

martedì 22 luglio 2008

Bologna: il compleanno di Radio International conclude venerdì “Proradio”

Il 18 febbraio 1977 nasceva ufficialmente Radio Bologna International, una delle emittenti che hanno fatto la storia della radiofonia bolognese. La festa per i 31 anni di Radio International sarà l’evento che concluderà “Pro Radio”, il primo festival delle radio bolognesi organizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna, che si è svolto a partire dal 4 luglio a Villa Smeraldi di San Marino di Bentivoglio.

Durante la manifestazione, emittenti storiche bolognesi come Città del Capo Radio Metropolitana, Punto Radio, Radio Budrio, Radio Italia Anni ’60, Radio International, Radio Sanluchino hanno proposto concerti, reading musicali e teatrali, cabaret, dj set con i personaggi e i dj protagonisti delle loro trasmissioni dal ’77.

Nella serata di venerdì 25 luglio, in programma a ingresso libero a partire dalle ore 21.30, musica ed animazione con i dj di Radio International - Musica Live e con Agrado Music. Dalle 22.30 in concerto Joe Dibrutto Band per cantare e ballare i successi degli anni ‘70 e ‘80.

La serata sarà anche l’occasione per raccogliere fondi a favore di “novANTa” di Rita Zironi, per sostenere l’Associazione Nazionale Tumori, con una lotteria organizzata da Radio (Sassuolo2000)

lunedì 21 luglio 2008

Finelco, braccio radiofonico di Rcs, "sbaracca" Radio MonteCarlo 2 e si concentra sul boom di Virgin Radio

Il gruppo Finelco, cui fanno capo Radio 105, Radio MonteCarlo e Virgin Radio - e considerato il "braccio radiofonico" di Rcs, che ne detiene il 30% - "sbaracca" Rmc2 (Radio MonteCarlo 2). Lanciata tre anni fa, la seconda rete del blasonato marchio monegasco, specializzata in musica lounge, chill-out e acid jazz, era stata diffusa sperimentalmente su alcune aree geografiche selezionate, in particolare prestigiose località turistiche (MonteCarlo, Venezia, Capri, Cortina d'Ampezzo, Portofino, Porto Cervo) e importanti centri urbani (Milano, Rona, Torino). I piani editoriali prevedevano una successiva estensione della copertura, fino al raggiungimento di buona parte del territorio nazionale.

I risultati a livello di entrate pubblicitarie, evidentemente, non sono stati quelli che i vertici di Finelco prevedevano; nemmeno l'arrivo, nel 2006, di Paolo Salvaderi (ex a.d. di Mediaedge:cia) sulla poltrona di a.d. di Rmc2 sembra essere servito a molto. Così, nelle ultime settimane, molte delle frequenze dell'emittente in giro per l'Italia (e in particolare quelle metropolitane, con l'esclusione dei pessimi 96.2 di Milano) sono state collegate ad altre reti del gruppo (principalmente Radio MonteCarlo, con qualche eccezione in favore di Virgin Radio). Rmc2 resta comunque ascoltabile online, nell'ampio ventaglio di web radio Finelco.

De resto, nel momento dell'esplosione del fenomeno Virgin Radio (emittente lanciata un anno fa, che con oltre 1,6 milioni di ascoltatori al giorno ha segnato il migior debutto nella storia di Audiradio), in Finelco si devono essere convinti della scarsa convenienza a frammentare gli sforzi su troppi progetti, nel momento in cui è invece necessario consolidare gli ascolti di Radio 105 (che con quasi 4 milioni di ascoltatori al giorno è il sesto network più ascoltato in Italia) e Radio MonteCarlo (che non riesce a sfondare quota 2 milioni di ascolti nel giorno medio), oltre a proseguire il lancio di Virgin. (Affaritaliani.it)

venerdì 18 luglio 2008

E' morto Guido Angeli

Qualche ora fa si è spento Guido Angeli, proviamo a ripercorrere la sua vita professionale grazie a Wikipedia.

Lavora nel 1983 su Rete A dell'editore Alberto Peruzzo presentando una rubrica dedicata all'oroscopo; nel 1985 presenta il contenitore del mattino Accendi un'amica. Sempre nello stesso anno diviene il testimonial ufficiale del mobilificio Aiazzone, fondato nel 1981 da Giorgio Aiazzone. La celebre frase con cui concludeva gli spot, Provare per credere, riprendendo un usurato modo di dire, diventa uno dei più noti e ripetuti slogan commerciali.

Provare per credere fu anche il titolo di un disco inciso da Guido Angeli nel 1986 (in cui è incisa la colonna sonora dello spot del mobilificio) e il titolo di un film del 1987 con lo stesso Angeli, Tinì Cansino e Pamela Prati. Angeli fu oggetto, per la sua notorietà, anche di una parodia fissa nel programma cult Drive In. Negli anni ottanta Italia 1 dedica un programma alle televisioni locali, il cui titolo fu "Isole comprese", in omaggio al motto del mobilificio Aiazzone, reso celebre dagli spot di Guido Angeli.

Angeli conduce anche la trasmissione in memoria di Giorgio Aiazzone, scomparso nel 1986 in un incidente aereo nei cieli di Sartirana Lomellina: una veglia televisiva in due serate (la seconda delle quali condotta da Wanna Marchi) che costituisce pressoché un unicum, nella storia televisiva italiana. Wanna Marchi e Guido Angeli, si rivolgono direttamente dando del "tu" al defunto, esortandolo a dar loro la forza di continuare il loro lavoro. Il tutto mentre il cameraman inquadra la scrivania del defunto con un raggio di luce rivolto verso l'alto. L'episodio, per la sua particolarità, è stato oggetto del resoconto del critico televisivo Aldo Grasso, nel libro Il bel paese della tv.

Nel 1989 è il testimonial dello spot del mobilificio Semeraro, già concorrente con la Aiazzone di Biella. Nel 1992 lascia la rete di Peruzzo e passa su Rete Mia di Giorgio Mendella, conducendo il contenitore del mattino Casa Mia. Dal 1994 al 1998 è testimonial fisso del mobilificio Artigian Style. Nel 1999 ritorna a far parte della Aiazzone in qualità di guest-star. Nel 2002 passa su Tv Set, conducendo una trasmissione che si occupa di astronomia.


La "riscoperta" [modifica]
Dalla metà degli anni novanta, Guido Angeli è stato "riscoperto" come uno dei protagonisti della fase di esplosione delle reti televisive commerciali italiane, e invitato a partecipare ad alcune trasmissioni sulle reti nazionali (Quelli che... il calcio, Meteore, Sembra ieri, condotto da Iva Zanicchi, che nel 2001 ha rivelato la vita privata di Angeli) e Matrix, condotto da Enrico Mentana. In quest'ultima trasmissione, andata in onda il 3 novembre 2006, Angeli ha annunciato il suo ritiro dalla televisione.

AUDIO PIRATA: IN 6 RADIO PRIVATE GDF SEQUESTRA 60MILA FILES

I titolari di sei emittenti radiofoniche della provincia di Foggia sono stati segnalati dalla Guardia di Finanza nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare il fenomeno della pirateria audio-visiva. Le operazioni di servizio sono state materialmente condotte dalla Guardia di Finanza della compagnia di Foggia, della compagnia di San Severo, della tenenza di Margherita di Savoia e della brigata di Rodi Garganico unitamente a funzionari della SIAE di Bari e Roma. La violazione delle norme a tutela del diritto d’autore, da parte delle radio private in questione, avveniva in diversi modi. Infatti, non solo erano sprovviste della prescritta “licenza” Siae ma utilizzavano, quasi esclusivamente, supporti musicali illecitamente detenuti e riprodotti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati circa 60.000 files musicali immagazzinati all’interno dei computer utilizzati quali regie delle emittenti; circa 4.000 tra cd e dvd, contenenti oltre 40.000 opere tutelate dal diritto d’autore; circa 3.000 supporti in vinile; 5 computer e 5 hard disk. I responsabili delle sei emittenti sono stati segnalati alla Procura della repubblica di Foggia e di Lucera per violazione alle norme in materia di diritti d’autore. Le emittenti sono state messe comunque in condizioni di proseguire le trasmissioni, per assicurare il “diritto di cronaca”. (AGI)

Telejato: bruciata l'auto del direttore Pino Maniaci

Il giornalista palermitano ancora nel mirino della mafia

Lui non si ferma. C'è chi lo chiama eroe, chi pazzo, ma il suo telegiornale continua a essere un punto di riferimento per la cultura del cambiamento e della ribellione allo status quo nel quale prolifica la mafia. È Pino Maniaci (nella foto), direttore di Telejato, emittente di Partinico, visibile in circa trenta comuni della zona, ma anche su internet all'indirizzo www.telejato.it.

Stanotte ignoti gli hanno bruciato l'auto, un gesto che origina senza dubbio nell'ambiente mafioso che Telejato disturba quotidianamente con il suo esempio di giornalismo scomodo. Già in febbraio Maniaci era stato vittima di un'aggressione, da parte del figlio minorenne del boss Vito Vitale, da cui era uscito con una prognosi di otto giorni. Di quell'accaduto aveva colpito il silenzio della gente presente durante il pestaggio. Subito dopo, però, il direttore e la televisione erano stati sommersi di manifestazioni di solidarietà da istituzioni e società civile.

Da quell'esperienza è nata, per iniziativa di alcune associazioni, l'iniziativa "Siamo tutti Pino Maniaci", a cui tutti possono partecipare. Consiste nel leggere il telegiornale delle 14,15 al posto del direttore, mostrando la propria partecipazione anche fisica alla causa dell'emittente. Pare che, dopo l'atto vandalico di stanotte, lo stesso onorevole Beppe Lumia (Pd) si stia precipitando a Partinico per aderire.

Un segno importante, comunque, è che questa volta la gente ha reagito, collaborando alle indagini che sono già partite. Intanto si registra la solidarietà di Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Ars, che ha dichiarato: «Fare informazione libera continua ad essere una scelta rischiosa in Sicilia. L’aggressione al direttore di Telejato è un atto vile e vigliacco, che riaccende i riflettori sulla difficoltà e sui rischi dell'essere giornalisti "scomodi" e di denuncia nella nostra regione. A lui e ai suoi colleghi di Telejato rivolgo l’invito ad andare avanti nel loro lavoro quotidiano, nonostante episodi gravi ed inquietanti come questo, che non devono essere sottovalutati sotto alcun punto di vista».

Ovviamente Maniaci non ha la minima intenzione di mollare, il telegiornale oggi andrà in onda come ogni giorno. (Tempo Stretto)

martedì 15 luglio 2008

CALABRO', DIGITALE NEL 2012 RISCHIA DI ESSERE VELLEITARIO

Il termine al 2012 fissato per il passaggio completo alla tv digitale oltre che ''dilazionato rischia di rivelarsi velleitario senza la predisposizione di un piano di progressiva transizione al digitale per aree geografiche''. E' quanto afferma il presidente dell'Autorita' per le comunicazioni, Corrado Calabro', nella relazione annuale, nella quale saluta con favore la norma recentemente approvata per la quale va definito entro tre mesi d'intesa con l'Autorita' il calendario per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre, con indicazione delle aree territoriali interessate e delle rispettive scadenze. (ASCA)

AgCom, Calabrò: Per la radio l’era digitale comincerà nel 2009

“Continua, in un assetto di mercato assai concorrenziale, lo sviluppo della radio che, nel 2007, ha visto consolidarsi sia la penetrazione tra le famiglie (arrivata al 73 per cento), con un netto incremento degli ascoltatori, sia, di conseguenza, un certo aumento degli investimenti pubblicitari (+8,2 per cento). Si consolida inoltre il processo di convergenza con gli altri mezzi (Tv ed editoria) e l’integrazione con Internet, che spinge nella direzione della sovrapposizione del pubblico radiofonico, giovane e abituato alla connessione e all’interattività, con quello della rete”. È quanto ha dichiarato in merito al mezzo radiofonico Corrado Calabrò, il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella Relazione annuale sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, presentata oggi nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio. “Anticipando i tempi, per la radio l’era digitale incomincerà nel 2009 – ha dichiarato il presidente del’AgCom -; la strada conducente è, anche qui, la progressiva pianificazione della radio digitale per aree territoriali. La consultazione indetta dall’Autorità ha messo in luce una grande comunanza d’intenti verso l’introduzione delle nuove tecnologie, superando le contrapposizioni del passato. Non si parla tanto di come arrivare al digitale quanto di cosa fare con il digitale. L’Autorità accompagnerà lo sviluppo con una regolamentazione orientata ai principi di pluralismo, neutralità tecnologica e concorrenza”. (Velino)

lunedì 14 luglio 2008

Arriva Rai 4, la free tv sul digitale terrestre

Da stasera alle ore 21 inizia la programmazione di Rai 4, la nuova free tv del digitale terrestre della Rai. L'obiettivo è di attirare l'attenzione del pubblico giovane, abituato a Internet: la rete sarà una fonte importante per questo nuovo canale che vuole fare degli spettatori gli autori di alcuni prodotti. Il periodo di lancio sarà dedicato a film, serie americane cult e telefilm, cartoni animati, programmi musicali. In particolare la prima serata è dedicata ai film d'autore e la seconda serata a una serie americana diversa ogni giorno. Stasera andrà in onda Elephant di Gus Van Sant, sulla tragedia del liceo della Columbine, seguito dal film ispirato alla vita di Kurt Cobain Last Days dello stesso regista. Dalla settimana prossima il film sarà seguito da “Day Break”. Martedì 15 il film sarà Una canzone per Bobby Long, seguito da “Six Degrees”; mercoledì Million dollar baby di Clint Eastwood e “Wath about Bryan”; giovedì Final Destination e “Codice Matrix”; venerdì Frequency - Il futuro è in ascolto seguito da “Veritas”. I film di sabato e domenica saranno Nella morsa del ragno e C'era una volta il West. (Zapster)

Muore Alfredo Rubini, pioniere della Radio e della TV coratina

Si è spento all’età di 64 anni Alfredo Rubini, pioniere della comunicazione radiotelevisiva di Corato. Di un invidiabile animo giovanile Alfredo Rubini conosciuto da tutti come il "Professore", è stato sempre impegnato nella Musica che ha insegnato, di cui ha scritto e che ha diffuso grazie alla storica Radio Italia Anni '60 e recentemente tramite la TV con Video Italia Puglia. Un appassionato progetto quello della televisione che ha anche fatto entrare la nostra città e i suoi personaggi nelle case dei coratini. (ViviCorato)

sabato 12 luglio 2008

Tv digitale: si decide chi ha i requisiti per “affittare”

Presto sapremo chi ha i requisiti per “affittare” banda (e quindi canali) sul digitale terrestre da Rai, Mediaset e TiMedia. E presto sapremo anche chi tra i 17 editori che hanno presentato domanda in via delle Muratte dovrà invece farsi da parte. Entro domenica 13 luglio, infatti, un’apposita commissione di esperti (costituita da cinque membri di cui tre designati dall’Autorità e due dal ministero delle comunicazioni) valuterà i requisiti di ammissione dei candidati. Entro il 23 agosto, poi, selezionerà i vincitori. Tra i pretendenti gli stranieri di Disney, Time Warner, Nbc Universal, e Air-plus; e poi gli italiani di Sitcom, Anica e Class Editori. E le locali Telelombardia, Antenna 3 e Altitalia Tv. Ma su quali basi i guru emetteranno l’ardua sentenza? I punti saranno assegnati in base al Piano editoriale (totale massimo 40 punti) al Piano d’impresa (totale massimo 40 punti) e al Progetto di utilizzo della capacità trasmissiva (totale massimo 20 punti). Determinanti – a quanto si apprende - saranno comunque “la percentuale di programmi informativi, la qualità delle trasmissioni e le esperienze maturate nel settore delle comunicazioni”. E una corsia preferenziale, poi, sembra che verrà lasciata agli editori che saranno in grado di mettere in piedi un palinsesto generalista. Presto, dunque la Rai, Mediaset e Telecom Italia Media dovranno cedere – in ossequio al Testo unico della radiotelevisione - il 40 per cento della capacità trasmissiva dei propri multiplex digitali. Un “affitto” in nome del pluralismo a fornitori di contenuti indipendenti, che non abbiano nessun rapporto con i “locatori”, e dovuto solo fino al 2012: per allora, infatti, si spera che lo switch off analogico-digitale sarà stato ultimato. Quanto costerà questo affitto? La Rai chiede per un contratto annuale 0,0285 euro per ogni Mbit/s; Mediaset affitta a 0,03 euro. Tariffe che vanno moltiplicate per ogni utente realmente raggiunto dal segnale e per il numero di Mbit/s affittati. Per l’esattezza Viale Mazzini metterà a disposizione 9,34 Mbit/s su 23,47 totali. Mediaset, invece, si è detta disponibile ad affittare 9,64 Mbit/s su 24,1 totali. TiMedia, infine concederà un totale di 9,44 Mbit/s. (Velino)

venerdì 11 luglio 2008

Nasce Rai 4, versione "giovane" della Rai per digitale terrestre

Saranno in onda dal 14 luglio le trasmissioni di Rai 4, il nuovo canale Rai per il digitale terrestre indirizzato ad un pubblico giovane e navigatore abituale di internet.

La nuova tv del digitale terrestre gratuito della Rai prenderà il via lunedì 14 luglio alle 21 con "Elephant", il film di Gus Van Sant già Palma d'oro al Festival di Cannes nel 2003. Si tratta, spiega il presidente di Raisat Carlo Freccero, di "una rete per un pubblico giovane, che naviga su internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione". Rai4 ci, dice il presidente nella nota, si propone di "intercettare questo pubblico nuovo", che ha come caratteristica principale l'utilizzo di internet, anche trasformando, in alcuni casi, "gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in Rete". Nella fase di partenza, Rai4 trasmetterà soprattutto serie americane cult, film e telefilm, cartoni animati, programmi musicali, oltre ai `fuoricampo' di alcuni reality della generalista. In seconda serata, il 14 luglio, "Day-Break", seguito da "Alias" e da "Last Days", sempre di Gus Van Sant, ispirato alla figura del leader dei Nirvana, Kurt Cobain. Si prosegue poi con "21 grammi" di Alejandro Gonzalez Inarritu, "Million dollar baby" di Clint Eastwood, "Final destination" di James Wong, e "I diari della motocicletta" di Walter Salles. (Reuters)

Tv digitale in Sardegna: la dura contestazione del CNT

Durissimo comunicato dell’associazione che fa riferimento a Costantino Federico sull’assegnazione delle frequenze digitali nell’isola. Retecapri ne risulterebbe danneggiata e il CNT chiede la revoca del progetto di assegnazione in Sardegna e la ripetizione della procedura.

Ecco quanto pubblicato sul ‘bollettino’ dell’associazione CNT:

«Si allarga lo scandalo delle frequenze che il Ministero si appresterebbe ad assegnare sulla base dell’accordo tra Rai, Mediaset e Telecom. Contravvenendo alle decisioni e agli impegni assunti nella riunione conclusiva del CNID del 15 gennaio 2008, il 12 marzo 2008 in una riunione ristretta della cosiddetta Area di Intervento “Monitoraggio e Sviluppo Reti” si è proceduto alla spartizione dei canali digitali in Sardegna con la partecipazione di Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, H3G, Rete A e D-Free, senza la partecipazione degli altri soggetti interessati e di altre emittenti nazionali come Retecapri. È semplicemente stupefacente che la scelta dei canali sia stata fatta direttamente dalle emittenti interessate senza alcuna procedura pubblica, trasparente e paritaria come specificamente previsto dalla legge e dalle direttive comunitarie. Alla Rai e a Mediaset verrebbero attribuiti sei canali cioè sei mux, a Telecom Italia Media quattro canali, ad H3G un canale e a D-Free un canale, mentre lo scandalo più clamoroso sarebbe per Rete A che avrebbe preteso l’assegnazione di due mux. L’aspetto più grave… è che le due frequenze verrebbero sottratte a Retecapri, emittente nazionale indipendente unica con sede nel Mezzogiorno d’Italia. Il CNT ha già chiesto la immediata revoca del progetto di assegnazione in Sardegna chiedendo che la procedura venga ripetuta nel rispetto della Legge. Anche a livello comunitario il CNT ha fatto partire il primo esposto ma è chiaro che se non viene corretto il tiro con la più equa assegnazione delle frequenze a tutti i soggetti che ne hanno diritto e tra questi ovviamente Retecapri, i luoghi di confronto non potranno che essere le aule di giustizia amministrativa e penale. Sulla vicenda è calata una cortina di silenzio sperando anche nella complicità della stagione estiva e feriale. Chi si preoccupa del duopolio nella Televisione analogica forse non ha ben compreso che nella Tv digitale e con la spartizione decisa in Sardegna Rai e Mediaset da sole controllerebbero almeno sessanta canali o programmi in digitale. Che spazio potranno mai avere le altre poche emittenti nazionali, ma soprattutto che spazio potranno avere le emittenti locali? Con il modello Sardegna le emittenti locali devono cominciare a pensare alla chiusura e alla ricerca di un altro lavoro». (Millecanali)