giovedì 6 agosto 2009

La Curia ha detto stop: Radio E chiude

"E' come un aborto". Detto da un sacerdote, è un concetto forte. Ma don Armando Carminati non fa nulla per nascondere l'amarezza mista a rabbia che gli turba l'anima da poco più di una settimana. Da quando i vertici della Curia, per bocca di monsignor Lucio Carminati e di monsignor Maurizio Gervasoni, gli hanno comunicato che a settembre Radio E, di cui è direttore da cinque anni, deve chiudere i battenti. Sul Colle non sono più disposti a sborsare i circa 200 mila euro che servono per mandare avanti una emittente che da vent'anni diffonde il Verbo insieme a notiziari, dibattiti, trasmissioni sportive e culturali.
Nata come Radio Emmanuel su iniziativa di don Erminio Brasi, sacerdote del Sacro Cuore, con l'obbiettivo di unire e salvare le frequenze in dotazione ad una ventina di parrocchie (tra queste Sarnico, Grumello del Monte, Mornico, Almè, Villongo), per quindici anni ha dato spazio soprattutto ai temi religiosi, alla predicazione. Una sorta di Radio Maria in versione orobica, insomma. Fino a cinque anni fa quando, per ragioni personali, don Brasi ha passato la mano. L'allora vescovo Roberto Amadei decise di affidare la radio della Diocesi a don Armando Carminati, da poco rientrato in Bergamasca (come parroco di Selino Alto) dopo 12 anni trascorsi in Bolivia. Il cambio del nome in Radio E non era una semplice riverniciatura. Voleva essere, ed è stato anche, un rilancio.
Grazie anche alla consulenza di un esperto come Claudio Astorri, nella programmazione è stata introdotto la musica leggera. Ma soprattutto sono arrivati programmi di taglio più giornalistico: dalla rassegna stampa ai fili diretti, dagli ospiti in studio alle cronache in diretta delle partite dell'Albinoleffe. Tutto sulle spalle di una struttura agile, con pochissime figure a contratto (diminuite negli anni) e moltissimi volontari. Negli ultimi tempi erano più di una sessantina. Gente di tutti i tipi e le estrazioni: dal professionista al ragazzo dell'oratorio, dallo studente all'insegnante. Un universo variegato ma coeso nello sforzo di dare voce sì alle tematiche cattoliche (grazie in particolare agli interventi di don Chino Pezzoli, del parroco di Mozzo don Davide e dello stesso don Armando) ma anche a temi laici. Il microfono è stato lasciato aperto a tutti, indipendentemente e al di là delle idee politiche e della fede religiosa. E piano piano, in un panorama editoriale non facile, Radio E è riuscita a conquistarsi un suo spazio. Piccolo, certo, ma crescente.
Solo che i conti non tornavano. O meglio, dopo aver ripianato sempre i conti, la Curia ha deciso di dire basta. Per l'emittente significa la chiusura. Perchè Radio E, pur facendo riferimento alla Diocesi, non è mai entrata nella galassia della Sesaab, la holding editoriale controllata dalla Curia medesima con oltre il 70 per cento delle azioni e che edita, tra gli altri, L'Eco di Bergamo, La Provincia di Como, Radio Alta e Bergamo Tv. E' sempre stata una "figlia di un Dio minore", a cui non sono mai stati concessi i mezzi e gli agi che altrove invece sono stati elargiti a piene mani (salvo pentirsi a distanza di tempo).
La comunicazione ufficiale della chiusura, come detto, è stata data la scorsa settimana. A settembre si riunirà l'Associazione Radio Papa Giovanni XXIII (la proprietà formale) che, salvo ripensamenti al momento improbabili, prenderà atto della indisponibilità della Curia a finanziare ulteriormente i deficit della radio. L'emittente chiuderà i battenti e le frequenze verranno messe in vendita.
Don Armando vorrebbe non commentare, ma fatica ad accettare la consegna del silenzio. Non per sè, quanto per i tanti volontari che hanno dato tempo e passione per tenere viva la voce di Radio E: "E' un momento di grande amarezza, ma sono anche orgoglioso di aver vissuto una straordinaria esperienza professionale ed umana. Si rischia di disperdere un patrimonio prezioso. Proprio ora che, messe le basi del nostro progetto editoriale, stava nascendo qualcosa di importante. E' come un aborto..."
Così è, a meno di un intervento in extremis del nuovo vescovo. Monsignor Francesco Beschi è uomo sensibile al tema della comunicazione, come ha dimostrato nella sua precedente esperienza bresciana. La chiusura della radio della Diocesi a pochi mesi dall'insediamento, pur motivata da comprensibili ragioni economiche e non dettata da volontà punitive, suonerebbe come una nota stonata.

sabato 25 luglio 2009

Controlli della Guardia di Finanza presso radio e tv locali

Le Unità Speciali della Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Servizio Antipirateria della Siae stanno eseguendo in tutta Italia una serie di ispezioni presso le emittenti televisive e radiofoniche locali per verificare la regolarità delle autorizzazioni e il rispetto della normativa in materia di diritto d’autore e diritti connessi. Molte le Regioni controllate su tutto il territorio nazionale; tra esse, in particolare, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. E’ stato accertato che alcune emittenti non risultavano in regola con le autorizzazioni e le condizioni generali di licenza concessa dalla SIAE per l’utilizzazione del repertorio musicale da essa amministrato, né avevano mai corrisposto alcun compenso. È stato altresì accertato, nella maggior parte dei casi, che le società non avevano ottemperato al pagamento dei relativi compensi dovuti per i diritti connessi alla Società Consortile Fonografici (Scf) o ad altre associazioni di categoria. Sono inoltre state sequestrate 12 postazioni informatiche, 70.000 file musicali formato digitale “mp3”, “mp4” e “avi”, nonché 15.000 cd originali e 15.000 dischi in vinile. I controlli hanno consentito di appurare diversi casi di omessa iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione, omessa istituzione del registro dei programmi ed omessa conservazione dell’archivio magnetico, in violazione alle disposizioni previste dalle leggi nn. 249/1997 e 223/1990.

giovedì 23 luglio 2009

Dal 31 luglio parte la piattaforma TivùSat

Tutti assieme sul satellite, Rai, Mediaset e La7. Dal 31 luglio parte in Italia TivùSat, la prima piattaforma digitale satellitare: basterà comprare un decoder (quello di Sky non va bene e neppure quello del digitale terrestre) che costerà circa 100 euro, inserire una card gratuita e fare una telefonata per l'attivazione. Tutti i canali nazionali non a pagamento, che oggi chi non ha il digitale terrestre può vedere solo se è abbonato a Sky, saranno aperti a tutti. «Non è una pay-tv, sarà aperta solo agli editori che diffondono canali non a pagamento — spiega il presidente della società Luca Balestrieri — Ed è assolutamente complementare al digitale terrestre. È un atto dovuto, che anzi arriva in ritardo di anni, in Francia e in Inghilterra piattaforme come la nostra ci sono già». L'obiettivo dei promotori di TivùSat è, dicono in coro, da Balestrieri al vice direttore generale della Rai Giancarlo Leone, dall'amministratore delegato di Rti-Mediaset Marco Giordani al vicepresidente di Telecom Italia Media-La7 Giovanni Stella, di «voler raggiungere quel 5 per cento degli italiani, e sono almeno tre milioni, che non riescono a vedere tutti i canali, senza per questo essere costretti a fare un abbonamento oneroso a Sky». Possibile, tuttavia, che sia solo questo? Da giorni nel mondo politico si parla di una guerra delle frequenze a Sky. Perché se è vero che almeno per il momento sia Rai sia Mediaset giurano che non cripteranno le loro reti generaliste, un domani questo sarà possibile. Inoltre, la Rai ha in scadenza il contratto con Sky (proprio a fine luglio) e sta trattando per rinnovarlo. Qualcuno dice persino che si è già deciso di non rinnovarlo affatto. Ma Giancarlo Leone replica: «Le tre reti generaliste non sono sul tavolo della trattativa, tutto il resto dell'offerta Rai si vedrà oppure non si vedrà più su Sky a seconda di come andrà a finire questa trattativa». Per Mediaset le cose per ora non cambiano perché l'accordo con Sky (per Mediaset plus) è ancora in piedi, scadrà non prima di un paio di anni. «Sia chiaro — dice Marco Giordani di Rti-Mediaset — che noi non prendiamo un euro da Sky per le nostre reti generaliste, quindi è sbagliato dire che scendiamo da Sky perché in realtà non ci siamo mai saliti». Di fatto, allora, che cosa cambia? Potrebbe non cambiare quasi nulla e potrebbe cambiare molto. Chi ha già comprato il decoder del digitale terrestre può fare a meno di comprare quello di TivùSat, vedrà comunque tutto. Chi comprerà il decoder di TivùSat perché non ha ancora comprato quello del digitale terrestre vedrà tutto ma dovrà avere la parabola. Chi ha solo la parabola e vede tutto con l'abbonamento a Sky per adesso può fare a meno di comprare il decoder di TivùSat ma forse, domani, sarà obbligato a farlo. I partecipanti della neonata società ripetono: non c'è nessuna guerra di frequenze. Ma qualcuno ci crede poco. Per Paolo Gentiloni (Pd), TivùSat è «un gigante fuorilegge perché si tratta comunque di un'operazione di concentrazione tra soggetti operanti nel sistema integrato delle comunicazioni», mentre per Antonio Di Pietro (Idv) «è un'ammucchiata che serve solo a portare soldi a Mediaset. La Rai infatti rinuncia a 125 milioni di euro da Sky per questa piattaforma satellitare». (Corriere.it)

lunedì 29 giugno 2009

Europa7: in questi termini a rischio fallimento

“Il primo luglio non trasmettiamo. Non possiamo fare una rete locale, che non è vista a Bologna, Milano, Torino, Napoli, Catania. E’ abbastanza ridicola questa cosa, se la facessimo falliremmo in sei mesi” queste le sconsolate parole di Francesco Di Stefano, patron di Europa 7, circa le nuove direttive sulle frequenze televisive e il loro sfruttamento. Questo mercoledì, Europa7 dovrebbe inaugurare le proprie trasmissioni, dopo il contenzioso iniziato nel 1999 per ottenere le frequenze assegnatele dopo regolare acquisto, e invece mai a disposizione, a causa del persistere di Rete4 tra le reti trasmesse su scala nazionale (dopo aver perso tale diritto nel ‘99 ed essere stata riammessa dalla Legge Gasparri nel 2003, tramite decreto. Tale decreto fu poi considerato illegittimo dal Tar del Lazio nel 2004 e dall’Unione europea nel 2008). “Noi dal ‘99 abbiamo diritto a tre canali, l’unico modo per avere una rete nazionale in analogico. Ora si pretende che noi, con una sola frequenza messa a disposizione, facciamo una rete nazionale. E’ una cosa impossibile tecnicamente - dice stizzito Di Stefano - Le frequenze che ci spettavano non le abbiamo, quindi non si parte”. L’imprenditore, interrogato poi sulla lunga disputa riguardo frequenze tv, e sulle ingerenze politiche in merito, ha fatto notare come sia impossibile sviluppare un proprio network e prescindere da rapporti di scambio con le reti di Cologno Monzese: “In Italia, in questo settore, si appare per quello che la propaganda di Mediaset decide che si debba apparire. Io devo fare un discorso imprenditoriale. Dopo dieci anni bene o male siamo riusciti a stare in piedi. Se partiamo a queste condizioni è sicuro che falliamo e quindi facciamo finalmente felici e contenti gli amici di Mediaset”. (Quomedia)

giovedì 25 giugno 2009

Dab: al via la radio digitale, assegnato il canale 13

Il viceministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, in un'intervista da Rtl 102.5, ha annunciato e commentato il varo dell’assegnazione delle frequenze per la Radio Digitale (DAB) in Italia sul Canale 13. “Visto che ce l’abbiamo fatta? Dopo anni di attesa e una trattativa per certi versi difficile con il Ministero della Difesa - ha detto Romani - siamo riusciti a liberare il canale 13, sul quale si farà la sperimentazione per tutte le radio in campo digitale”. Per Romani “è un passaggio epocale perché segna la maturità del digitale radiofonico in Italia, dopo che per anni è stata possibile solo una parziale attività su quelle che in gergo tecnico si chiamano frequenze ‘intercanale’, che non consentivano una sperimentazione completa. Devo ringraziare la disponibilità del ministero della Difesa e del ministro La Russa, che ha reso possibile liberare il canale 13 per la radio”. Per il viceministro è importante aggiungere alla radio tradizionale analogica quello che ha definito “il segmento digitale, che poi sarà il pubblico a decidere in quanto tempo far espandere, procedendo all’aggiornamento delle radio dagli apparecchi classici a quelli di nuova generazione”. Fondamentale questo percorso e questo aggiornamento, prosegue Paolo Romani, perché “permetterà di azzerare l’annoso e classico problema delle interferenze, consentendo a ciascuna Radio di trasmettere su un’unica frequenza su tutto il territorio italiano”. Per l’ascolto, per il prodotto, questo significherà - sottolinea il viceministro - “un miglioramento forte della qualità della radio in Italia, un oggettivo vantaggio per tutti i cittadini italiani”. (Affaritaliani)

mercoledì 17 giugno 2009

Radio Idea compie 25 anni

L’emittente radiofonica Radio Idea, oggi costituita sotto forma di associazione culturale, compie 25 anni.Un importante traguardo che festeggerà con una serie di eventi. Il primo è relativo alla collaborazione per la conclusione del Progetto Esprit, esperienze di prossimità in collaborazione con il Comune di Molfetta e Giovinazzo, l’Arci sezione Tresett, il Distretto socio sanitario n. 3 di Molfetta e la Asl Bari nonché la Comunità Lorusso-Cipparoli di Giovinazzo. Un progetto che è stato occasione di riflessione non solo per le giovani. Sabato 27 giugno alle ore 21.00 in Piazza Municipio, è previsto uno spettacolo come atto finale del progetto con numerosi artisti noti per lo più ai giovani come i Diambar, Sirio Aka Richard Lawson , Giusti, Annalisa de Palma, Gabriella Aruanno, Puni, K – ant mc. Presenterà la serata Lucia Catacchio. Sempre in estate, Radio Idea proporrà anche l’ottava edizione del Festival Disco Novità. Un momento diventato un classico appuntamento estivo. Altri eventi sono in programma nel corso di quest'anno e prevedono la premiazione dei numerosi collaboratori del passato e del presente che hanno accresciuto la notorietà e la diffusione dell'emittente molfettese.Il ricordo sarà anche per chi non c’è più come la fondatrice Giacoma Galeppi che dedicò grandi energie nell’avvio di questa emittente, che pur tra mille difficoltà rappresenta un punto di riferimento per molti giovani e per la città di Molfetta. (Molfettalive)

mercoledì 10 giugno 2009

Inaugurato il sito di Tivù, società partecipata da Rai, Mediaset, e Telecom Italia Media

Si chiama Tivù ed è la società commerciale formata dai principali attori del mercato televisivo italiano: Rai, Mediaset, e Telecom Italia Media. Nata per sviluppare e promuovere in Italia la diffusione della televisione digitale terrestre, ha appena messo on-line il suo nuovo sito. Una salvezza per chi proprio non riesce a raccapezzarsi tra "switch-off" e "switch-over", tra "decoder" e "smart card". Sul nuovo sito web all'indirizzo www.tivu.tv sarà possibile capirci qualcosa di più: si potrà sapere quando avverrà lo spegnimento del segnale analogico nella propria provincia, avere un quadro completo della nuova offerta digitale gratuita dei tre poli televisivi italiani e avere altre informazioni utili sulla nuova tecnologia digitale. La società Tivù sarà presentata ufficialmente in occasione del Forum Europeo sulla televisione digitale, che si terrà a Lucca il 19 giugno 2009. In questa occasione sarà annunciato anche un accordo europeo sulla televisione digitale terrestre messo in atto tra il nostro Paese, la Francia e la Spagna. Per l'Italia, saranno presenti anche importanti istituzioni impegnate nella diffusione della nuova tecnologia: ministero delle Attività produttive, Agcom e DGTVi, l'Associazione per la promozione della televisione digitale terrestre in Italia, che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree e le tv locali di FRT. (ADG Informa)

martedì 9 giugno 2009

Sat2000 cambia nome: sarà Tv2000

Con l'avvento del digitale terrestre, l'emittente della Cei "Sat 2000" cambierà il suo nome in "TV2000" ed "entrerà nelle case di tutti gli italiani" grazie al digitale terrestre. Ad annunciare ufficialmente queste due novità sono gli stessi vescovi italiani, nel comunicato finale della 59° Assemblea generale diffuso oggi. Nella recente assise episcopale- si legge nel comunicato - "è stato focalizzato il passaggio alla televisione digitale terrestre, processo già avviato in alcune regioni d'Italia e destinato a completarsi entro il 2012". Per i vescovi italiani "si tratta di un'innovazione tecnologica che comporta significative ricadute anche sul piano della fruizione dello strumento, offrendo allo spettatore una più ampia gamma di scelta fra i canali e la possibilità di interagire con il mezzo televisivo". L'avvento del digitale terrestre, relativamente all'attività dell'emittente cattolica, "comporterà pure una rivisitazione del suo rapporto con le emittenti locali - informa la Cei - che ne ritrasmettevano il segnale e con le quali si intende mantenere e rinnovare il rapporto di reciproca collaborazione". (L'Avvenire)

lunedì 8 giugno 2009

La magistratura ha posto i sigilli all'impianto in costruzione a Pianezze

L’antennone di Pianezze è stato sequestrato. Dopo le discussioni in consiglio comunale e le proteste dei residenti, tocca alla magistratura intervenire sul caso dell’antenna che la ditta Klasse Uno sta costruendo sulle colline di Valdobbiadene.La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici aveva già in passato disposto l’interruzione dei lavori nel cantiere per l’installazione della grande antenna, ma gli operai non si erano fermati. La stessa ordinanza di sospensione era stata contestata dalla Klasse Uno, che sta portando avanti un ricorso al TAR. Più volte i cittadini avevano segnalato che i lavori a Pianezze procedevano, carabinieri e polizia locale avevano effettuato continui sopralluogo trovando uomini al lavoro e il caso era stato portato anche in consiglio comunale.Ora la Procura ha posto i sigilli all’impianto di radiodiffusione in divenire. L’azienda proprietaria dell’antennone dovrà rispondere di mancata interruzione dei lavori.

giovedì 28 maggio 2009

Radio Libere, anni '70

Si intitola "Libere!" ed è un bel saggio che racconta la storia delle radio italiane che hanno trasmesso per prime oltre i canali Rai. Il libro lo firma Stefano Dark ed è appena uscito per l'editore Stampa alternativa – Nuovi equilibri al prezzo di 15 €. Perché le emittenti si chiamavano libere e che cosa hanno rappresentato per la comunicazione e i media italiani lo si capisce proprio leggendo le circa 200 pagine di quest'ampia analisi. E rispetto alle radio italiane di ogni colore e località si assimilano anche concetti come "controinformazione", "partecipazione" e il "Settantasette". Una storia composita e corale, nutrita da così tante storie e tanti nomi da far quasi impressione. Un'esperienza complessa che culmina nella seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso e può essere letta sotto molti punti di vista. Primo tra tutti il valore della nuova "libertà" di trasmettere.
Questo saggio è come un viaggio a tappe: si parte dalla nascita della radio in Italia e dalle sue caratteristiche stataliste e di monopolio, tipiche del broadcasting europeo. Si attraversano velocemente fascismo, guerra e ricostruzione per arrivare ai primi successi che segnano una stagione di svecchiamento per la Rai (Per Voi Giovani, Bandiera Gialla, Supersonic, Hit Parade e Alto Gradimento). Già, il modello dell'ente radiotelevisivo di Stato - mamma Rai - e i suoi limiti sempre più evidenti a tutti, specie ai più giovani, di lì a poco protagonisti sulle scene. Limiti sia sui contenuti sia sulle forme, ad esempio con la terribile censura e con il veto sulle dediche in onda.
Inoltre leggendo "Libere!" si scopre come le remote emittenti private americane e le meno lontane antenne commerciali europee, comprese le mitiche radio pirata, abbiano caratterizzato uno stile leggero e peculiare di fondere musica e parole. Emerge finemente come abbiano influenzato le diverse correnti di pensiero che proponevano di superare il monopolio di Radio Rai degli anni Settanta. E tutto, come in un romanzo, scorre inserito in un clima contestatario con numerose riflessioni sul contesto politico, sociale e culturale. La spinta tecnologica, con gli apparecchi radio a transistor, i dischi a buon mercato e la nuova modulazione di frequenza stereo, nonché le leggi (e una storica sentenza della Corte Costituzionale nel '76) fanno da cornice al boom delle radio libere, private e locali. Sono i cosiddetti "cento fiori", ovvero quelle radio che dal 1975 al 1980 hanno mandato in onda di tutto rivoluzionando per sempre il panorama sonoro italiano. È stato un caso unico rispetto al resto d'Europa per i modi rocamboleschi e aggressivi in cui si è arrivati alla liberalizzazione dell'etere. Un pluralismo e un sistema concorrenziale misto si sono imposti di fatto. La politica non li ha saputi neppure governare. Ha ascoltato alla rivoluzione dei linguaggi di una radio che si avvicinava alla gente e ai suoi bisogni. Una politica meravigliata e un po' passiva, come molti ascoltatori delle nuove radio libere. Ma non sempre, per fortuna, da sinistra a destra.


Questa storia densa di documentazione e testimonianze che parte da isolati esperimenti clandestini, declina i primi pionieri al microfono ed elenca una serie di antenne e di voci che si intrecciano in tutto il testo. Ci sono radio impegnate e di evasione, stazioni religiose e antenne di servizio che tentano di sollevare le sorti delle comunità locali dello stivale italico, nelle metropoli di Milano e Roma così come nelle realtà di provincia. I lettori incontrano l'uso della diretta, l'abuso del telefono, la spettacolarizzazione del calcio, i dialetti, la contestazione e l'eros. E ancora: il far west dell'etere, i programmi autogestiti e mal finanziati e persino il ruolo della radio nelle zone terremotate (tristemente attuale in questo 2009 dopo il sisma in Abruzzo). Da considerare il gradevole paragrafo coi nomi delle radio del tempo e dei personaggi, nonché l'utile "indice delle radio" alla fine del libro che consente una rapida consultazione delle informazioni sulle centinaia di emittenti citate. A più di trent'anni sembrano davvero poche quelle che resistono. Ma tutte hanno lasciato almeno qualche traccia.
Amanti della Radio, eccovi serviti.


RADIO LIBERE ITALIANE ANNI'70
Nuovi Equilibri, Collana Sconcerto
di Stefano Dark
208 pp. 15€

(Giada Martinucci - EuMagazine)

lunedì 25 maggio 2009

STA 183 ORE ALLA RADIO, RECORD DI UN DJ ALESSANDRIN

Ben 183 ore alla radio, senza dormire.
Il guinness e' stato raggiunto dal dj Stefano Venneri. Il 35enne alessandrino di Radio Bbsi e' entrato nella storia mondiale, per aver "demolito" il record precedente di 169 ore di un dj tedesco. La maratona radiofonica, sostenuta da Venneri dal 16 al 23 maggio, e' stata anche a scopo benefico: sono infatti stati raccolti fondi e materiale vario per la ricostruzione di Radio Aquila 1 colpita dal sisma. Il dj alessandrino non ha solo ristabilito il primato, ma addirittura azzerato probabilmente la speranza di molti dj, portando il nuovo record a una distanza notevole. Ma Venneri non e' nuovo a questo genere di primati: i precedenti sono stati suddivisi in 125 ore ai microfoni nel 2009, 135 ore alla radio nel 2007, 865 abbracci in 21 minuti nel 2008, primo dj a testa in giu' a 20 metri d'altezza per 15 minuti. Supportato da migliaia di persone e personalmente in studio da Fargetta, il noto dj di Radio Deejay, Venneri e' restato dunque ai microfoni di Bbsi per 183 ore. Il precedente record era stato stabilito solo alcuni mesi fa dal dj tedesco che ora ha dovuto fare spazio all'alessandrino. (AGI)

lunedì 11 maggio 2009

Radio pirata chiusa nel Cilento

I militari della Brigata di Camerota M. hanno scoperto una radio totalmente abusiva alla quale sono state sequestrate tutte le apparecchiature radiofoniche ed un ingente quantità di materiale musicale riprodotto illecitamente. Da giorni le Fiamme Gialle monitoravano h/24 le trasmissioni radiofoniche, mandate in onda senza la prescritta autorizzazione per l’esercizio della radiodiffusione sonora. La radio trasmetteva indisturbata da due postazioni ubicate nei Comuni di Camerota, località Sant’Antonio, e Stella Cilento, località Monte Stella, in assenza di concessione rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni. L’intervento dei finanzieri, coadiuvati dagli ispettori del servizio antipirateria della SIAE di Roma e Napoli, ha consentito il sequestro di apparati informatici contenenti oltre 5.000 file musicali, di innumerevoli supporti magnetici ed ottici, oltre che di trasmettitori, antenne, consolle e di circa 500 cd musicali illecitamente riprodotti e privi del contrassegno SIAE. Il legale rappresentante dell’emittente radiofonica è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d’autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio. L’attività delle Fiamme Gialle proseguirà per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l’evasione in materia di imposte dirette, I.V.A., oltre che dei dovuti diritti d’autore.

mercoledì 6 maggio 2009

No-stop di 180 ore per aiutare Radio L'aquila

Un esempio, forse il più eclatante, viene dal Piemonte. Un dj, infatti, ha deciso di lavorare 180 ore consecutive in radio, senza chiudere un occhio, seguito a vista da tecnici e medici. L'insolito record, al quale ha affermato di puntare un dj di Radio Bbsi di Alessandria, non nuovo a questo tipo di effetti speciali, è anche una iniziativa finalizzata anche a pèerseguir euno scopo di solidarietà, per la precisione a sostegno di Radio Aquila, fortemente danneggiata dal terremoto. Stefano Venneri, 35 anni, di Alessandria, è già entrato tre volte nel Guinness World, dopo essere diventato il primo al mondo a trasmettere a testa in giù su una gru. Adesso una nuova sfida che inizierà alle 6,00 del 16 maggio sulle frequenze di Radio Bbsi Alessandria. «Sono già stati contattati cantanti, amici, parenti, alessandrini e pure la sua piccola bimba di 2 anni... - fa sapere l'emittente - per collegamenti in diretta e quant'altro, in aiuto all'operazione Guinnes». Questi alcuni dei record già raggiunti da Venneri: 125 ore senza dormire ai microfoni di Bbsi nel 2006, 135 ore bis nel 2007, 865 abbracci in 21 minuti nel 2008, 15 minuti a testa in giù a 20 metri d'altezza su una gru a mettere dischi nel 2008. Si allena, dice il dj da record, leggendo il libro «Guarire senza Dormire», perché poche ore di sonno migliorano la tua vita. Un esempio di come la solidarietà per L'Aquila e per ogni sua risorsa, ora in difficoltà, sia a tutto tondo, piena, sincera e, soprattutto, penetrata nei cuori di tutti gli italiani, tutti impegnati a dare il proprio contributo, piccolo o grande, professionale, di volontariato o spettacolare, come in questo caso, ma sempre testimonianza del pieno coinvolgimento di ciascuno.

venerdì 1 maggio 2009

Napoli, pericolo elettrosmog con l’antenna TV delle forze amate USA

Antenna ad altissimo impatto ambientale quella dell’American Forces Network - AFN (la rete radiotelevisiva delle forze armate statunitensi residenti all’estero), installata sulle antiche mura del Monastero dei Camaldolesi di Napoli. Il trasmettitore è fonte di inquinamento elettromagnetico e le autorità italiane potrebbero imporne l’oscuramento già nei prossimi giorni. “Il sistema TV destinato ai nostri militari non potrà più funzionare nell’area di Napoli, a meno che le autorità ambientali italiane non forniscano un’autorizzazione scritta per utilizzare un nuovo sito di trasmissione e sostituire quello esistente che deve essere smantellato”, ha dichiarato al quotidiano Stars and Stripes, il maggiore Tom Bryant, comandante delle operazioni dell’American Forces Network in Italia. "Le nuove attrezzature sono già state testate e tutto rientra nei limiti di legge, ma non abbiamo ancora ricevuto il permesso. Sconosciamo le ragioni di questo ritardo. Sarebbe stato meglio che fosse arrivata una risposta negativa, sapremmo almeno come comportarci per il futuro”.

L’affitto per l’uso del trasmettitore che sorge sulla Collina di Camaldoli è scaduto lo scorso anno, ma i militari USA hanno ottenuto una proroga di nove mesi. Martedì 29 aprile è la data limite per smantellare l’impianto e trasferirlo altrove. Secondo il Comando statunitense di Napoli-Capodichino, l’AFN avrebbe negoziato con la RAI un accordo per utilizzare un ripetitore di sua proprietà che sorge sempre sulla Collina di Camaldoli ma fuori dall’area del monastero. Solo che per avviare le trasmissioni sono necessarie una serie di autorizzazioni non ancora concesse.

“L’AFN ha ricevuto l’approvazione da parte del Ministero delle Comunicazioni - afferma il maggiore Bryan – ma stiamo ancora attendendo quella del Centro Regionale Inquinamento Elettromagnetico”. Secondo l’ufficiale statunitense, sia la RAI che l’agenzia ambientale della Regione Campania avrebbero condotto dei test che proverebbero che “i segnali AFN rispondono agli standard italiani per le trasmissioni elettromagnetiche” ed ha negato che ci siano mai stati problemi di ordine ambientale con gli altri impianti dell’American Forces Network in Italia. Dichiarazione non veritiera: fonti ufficiali USA hanno ammesso l’esistenza di un contenzioso con le autorità italiane per il ripetitore AFN di Vicenza che trasmette in 107 FM. Nel nostro paese, la rete radiotelevisiva delle forze armate USA utilizza attualmente 24 trasmettitori; 60 sono quelli presenti in tutto il sud Europa e nell’area mediterranea.

Che l’impianto AFN di Napoli sia una pericolosa fonte d’inquinamento elettromagnetico non è una novità. In seguito ai rilevamenti sull’elettrosmog effettuati dall’ISPELS (Istituto Superiore di Sicurezza sul Lavoro) e dalla Asl, il 30 marzo 2001 i magistrati della Procura della Repubblica partenopea ordinarono il sequestro preventivo di due ripetitori della TV dei militari statunitensi, ordinando la cessazione delle trasmissioni. Secondo Legambiente, il monitoraggio delle emissioni dell’antenna installata nel Monastero dei Camaldolesi, rilevò al tempo un’intensità della componente elettrica di 330 volt/metro contro il limite massimo di 6 volt/metro. Livelli d’inquinamento elettromagnetico trenta volte superiori agli standard di sicurezza furono invece registrati all’interno dei locali del convento dei Camaldolesi che ospitano le Suore Brigidine. A causa dell’elettrosmog, nel corso del blitz della Procura furono sequestrati e oscurati pure dieci ripetitori di emittenti radio e televisivi (tra cui radio Radicale e Radio Montecarlo).

Appena una settimana fa, il Comando napoletano del Corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro gli impianti di tre emittenti radio e di un’emittente televisiva presenti sulla Collina di Camaldoli. Una delle tre radio sarebbe risultata del tutto abusiva, mentre le altre due, pur utilizzando frequenze autorizzate, avrebbero dovuto funzionare in un’altra località (a Camaldolilli). Le antenne risulterebbero prive delle autorizzazioni in materia urbanistica e del nullaosta paesaggistico-ambientale. Gli impianti ricadono infatti all’interno del “Parco Metropolitano delle Colline di Napoli”, istituito dalla Regione Campania nel 2004, mentre la stessa Collina dei Camaldoli incide in un’area Sic (Siti d’importanza comunitaria), la cui tutela rientra nell’ambito del sistema della rete “Natura 2000”. Ciononostante essa continua ad essere sovrastata da una selva di tralicci e antenne di trasmissione. (Antonio Mazzeo / Il pane e le rose)

mercoledì 22 aprile 2009

RADIO ADAMELLO CHIUDERA' LE TRASMISSIONI IL 30 APRILE

Il 30 aprile 2009 Radio Adamello cesserà le trasmissioni. L’editore, Vittorio Marniga, ha concluso un accordo commerciale con un gruppo editoriale lombardo, di cui fa parte anche Radio Number One.
Nata in un giorno d’estate del 1978, l’emittente ha rappresentato un punto di riferimento per la musica e l’informazione, in un’area che comprende la provincia di Sondrio, l’Alto Lario, la Valcamonica e il Sebino. L’idea venne a un gruppo di amici, all’epoca bastavano un trasmettitore, un microfono e dei dischi. Nei primi anni non esistevano figure professionali definite: gli animatori si occupavano anche degli aspetti tecnici, commerciali e burocratici. Il rapporto con il pubblico era diretto: gli ascoltatori partecipavano alle scelte musicali con dediche e richieste, telefonate, visite in sede. Le serate nelle discoteche della zona permettevano di intrecciare relazioni personali e lo spirito giocoso prevaleva su quello d’impresa.

Dagli anni novanta, dopo la regolamentazione delle leggi sull’emittenza, Radio Adamello ha acquisito una struttura aziendale, con un settore amministrativo, l’ampliamento del commerciale, la gestione del palinsesto musicale e dell’informazione, del personale, le relazioni esterne, attraverso l’impiego di nuove tecnologie. Nel 2003 alla trasmissione via etere si è affiancata quella in internet, in streaming audio. Il sito www.radioadamello.com per anni ha pubblicato notizie, annunci economici, classifiche, foto, informazioni. Nel forum ha trovato spazio una comunità virtuale. Gli accessi hanno toccato punte di oltre mille utenti unici giornalieri, con decine di migliaia di pagine visitate ogni mese (dati Shinystat). Per l’ascolto medio giornaliero, fino a oltre 50.000 ascoltatori (dati Audiradio).

Le voci passate davanti ai microfoni dell’emittente sono tante. Alcuni hanno proseguito in grandi network nazionali, altri hanno scelto percorsi diversi. L’anima di Radio Adamello, nella memoria del pubblico, è però quella di Mario Cervi. Nel 1978 Era un ragazzo cremonese di vent’anni, in servizio militare a Edolo. Cominciò per scherzo a presentare i dischi e scoprì il suo talento per questo mestiere. Mario sapeva intrattenere con aneddoti sulla propria vita, gli amici, l’Inter, dal richiamo del cerbiattino in amore alle lasagne di mamma Tullia. E’ scomparso la notte di Capodanno del 2001 a Bormio, mentre svolgeva il suo lavoro, con il pubblico fino all’ultimo.

Ogni estate il Radio Adamello Tour ha raggiunto le piazze dei paesi e delle città presenti nell’area d’ascolto, una festa con la musica dei deejay, animazione, ballerini e ragazze immagine, cantanti, ospiti, tecnici del suono e delle luci. Per quanto riguarda le trasmissioni, Radio Adamello ha mantenuto una programmazione musicale da hit radio, con i grandi successi nazionali e internazionali, interviste agli artisti, senza dimenticare i gruppi nuovi e indipendenti. Per l’informazione, un notiziario di cronaca locale ogni ora e un magazine in fascia serale. Il 30 aprile sarà l’ultimo giorno di trasmissione.

Le ultime voci in onda saranno quelle di Chris Basetta, Nadia Biasini, Venanzio Calzaferri, Fabrizio Costa, Max Delle Mele, Norberto Mentana e Daniela Rossi. Insieme all’editore, Vittorio Marniga, alla segretaria amministrativa Marina Radici e all’agente Stefano Savardi ringraziano tutte le persone che in questi anni hanno contribuito a fare di Radio Adamello una realtà significativa sul proprio territorio, in particolare il pubblico degli ascoltatori, senza il quale la radio non avrebbe avuto ragione di esistere.

martedì 7 aprile 2009

Radio dj trascorre 169 ore al microfono

Un dj radiofonico della Bassa Sassonia (Germania) ha segnato il nuovo record mondiale della conduzione, trascorrendo 169 ore al microfono. E' un conduttore della Hit Radio Antenne, della emittente di Hannover, capitale del Land. Dominik Schollmayer, 26 anni, ha iniziato la sua maratona il 30 marzo mattina, e ha lasciato il microfono soltanto oggi alle 7,01. Dopo 6 giorni dall'inizio della maratona, il conduttore aveva gia' superato il record segnato da un italiano, Stefano Venneri (135 ore). (ANSA)

giovedì 2 aprile 2009

Canale Italia, la tv di Lucio Garbo punta al salto di qualità

Parte la "nuova" Canale Italia. L'emittente nazionale di Lucio Garbo, dopo i pesanti investimenti sulla copertura del territorio, rinnova ora i contenuti del palinsesto, che saranno presentati con una conferenza stampa a Milano mercoledì 8 aprile. Ma il salto di qualità dell'ex Serenissima Tv, negli obiettivi del suo editore (che fu tra l'altro consigliere di Maurizio Gasparri quando questi era ministro delle Telecomunicazioni), parte dalla raccolta pubblicitaria. E' recente infatti la costituzione della concessionaria Italia Pubblicità, che vede fra i soci Openspace (concessionaria del network radiofonico Rtl 102.5) e il Club Santa Chiara di Carlo Giovannelli.E intanto i giornalisti protestano contro i tagli al personale: "Impossibile garantire un prodotto all'altezza delle richieste dei telespettatori"I giornalisti di Canale Italia, l’emittente televisiva che trasmette su scala nazionale con sede a Padova, lanciano l’allarme sui tagli al personale che ha interessato la redazione negli ultimi mesi e fanno appello a istituzioni e politica perché intervengano a sostegno del lavoro giornalistico. “La redazione di Canale Italia - si legge in una nota diffusa dalla redazione - comunica che, nonostante questo sia stato fatto presente all’Editore, la sistematica riduzione del personale giornalistico degli ultimi mesi ha creato un livello di carico di lavoro che non permette di garantire un prodotto all’altezza delle richieste dei telespettatori. Nonostante la disponibilità dell’intero corpo redazionale a venire incontro alle esigenze aziendali ci siamo trovati di fronte a uno stato di fatto al momento insostenibile. La situazione è tanto più sorprendente di fronte ai cospicui investimenti, all’ampliamento di palinsesto, alla nuova concessionaria pubblicitaria nazionale annunciati da Canale Italia. Per questo motivo i giornalisti dell’emittente dichiarano lo stato di agitazione e si riservano, auspicando un serio confronto con l’Editore, ulteriori azioni a tutela della propria dignità professionale e dei cittadini che hanno diritto a una corretta informazione. A questo proposito - conclude il comunicato - chiediamo anche l’intervento delle Istituzioni e di tutte le parti politiche che ben conoscono impegno, serietà e equilibrio della redazione”. (Affari Italiani)

venerdì 20 marzo 2009

Tivu': spot con volti noti Rai e Mediaset

Per la prima volta tutti i volti noti del mondo televisivo di Rai e Mediaset, riuniti per promuovere, la nuova televisione italiana gratuita. Arriva da domani infatti su tutte le emittenti nazionali e locali lo spot della nuova offerta gratuita di Tivu', la societa' partecipata da Rai (48,25%), Mediaset (48,25%) e Telecom Italia Media (3,5%). (Borsa Italiana)

Già molti problemi con Dahlia tv

Al posto della partita, una clessidra. Questo lo spettacolo che molti tifosi viola hanno visto nelle ultime due giornate di campionato, Palermo e Inter. Questa la novità maggiore causata dal passaggio di proprietà da La7 a Dahlia tv. Già riuscire a parlare con un operatore Dahlia è un'impresa, che diventa impossibile nei giorni di campionato. Una volta riusciti, le operazioni da fare suggerite non è detto che risolvano il problema. Dalla reinstallazione dei canali all'aggiornamento del decoder. Se rimane la clessidra, bisogna spegnere il decoder, staccare l'antenna e riavviare la tv. In realtà l'invito ai clienti è quello della sostituzione della Cartapiù con Dahlia Card, gratuita per tre mesi. (La Nazione)

giovedì 19 marzo 2009

Debutta a Roma la televisione in 3D

Verrà presentato oggi 3D Sat Tv, il primo canale satellitare tridimensionale. I primi apparecchi compatibili saranno in vendita già tra sei mesi.

Il 19 marzo si apre a Roma Sat Expo Europe, manifestazione dedicata alle tecnologie e alle applicazioni relative allo spazio e alle telecomunicazioni; uno dei suoi protagonisti - promette il presidente di Sat Expo, Paolo Dalla Chiara - sarà la televisione tridimensionale.

Non si tratta di un progetto che riguarda un remoto futuro: già tra settembre e ottobre arriveranno sul mercato i dispositivi necessari per fruire della nuova tecnologia mentre debutterà 3D Sat Tv, il primo canale televisivo a trasmettere in 3D.

"Sarà possibile vedere il film o la partita in tre dimensioni. E tutto questo da casa. Basterà attrezzarsi di una tv ad alta definizione e di un decoder e il gioco è fatto" spiega Dalla Chiara, il quale è convinto che assisteremo a una rivoluzione: "è già chiaro che si tratta di un nuovo linguaggio: un cambiamento confrontabile con il passaggio dal cinema muto al sonoro".

Durante la manifestazione romana sarà già possibile assistere alla proiezione di un video in 3D sul lancio del satellite Goce mentre già si sta sperimentando la ripresa e la trasmissione in 3D di eventi da vivo. (Zeus News)

mercoledì 18 marzo 2009

Radio 19, emittente del quotidiano ligure, acquisisce Radio Genova Sound per rafforzare il segnale

Radio 19, l’emittente del quotidiano genovese Il Secolo XIX, ha acquisito da Agostino Biamonti per oltre un milione di euro la licenza e le cinque frequenze di Radio Genova Sound, storica radio ligure nata nel 1976. Lo si legge su Pubblicità Italia. Obiettivo dell'emittente, nata nel 2006, è rafforzare il proprio segnale nell'area fra Varazze e il Tigullio, mentre è incerto il destino del marchio Genova Sound, molto noto nel capoluogo ligure (fu la prima emittente privata a operare nella regione), e della relativa concessione: potrebbero essere utilizzati per una seconda emittente locale del gruppo oppure ceduti a un altro editore. (Affari Italiani)

mercoledì 11 marzo 2009

Accadde il 10 marzo... Arrivano le radio libere

È il 10 marzo 1975 quando da una stanza di Via Locatelli a Milano, ad un niente da Piazza della Repubblica e a due passi dalla Stazione Centrale, nasce Radio Milano International, la prima radio libera italiana. Prima un ronzio, poi una portante muta ed infine un brano straniero esplodono nell'etere metropolitano sgretolando di fatto il monopolio radiotelevisivo statale. Tre giovani ragazzi, senza nemmeno rendersene conto, danno il via all'epoca delle radio libere, una delle maggiori rivoluzioni socioculturali degli anni '70.

martedì 10 marzo 2009

Ecco Dahlia, la nuova pay tv di La7 che ama il gioco duro

Non si tratta solo di Fiorello che emigra su Sky. Oggi più che mai la concorrenza nel mondo della Tv si sta facendo agguerrita. E in queste ore, sulla piattaforma del digitale terrestre, si spande l'odore di nuova fragranza nordica: è sbocciata Dahlia Tv, e il nome floreale non deve trarre in inganno, è un bouquet di canali a pagamento quasi esclusivamente per uomini, e ha messo le sue fresche radici nelle ceneri di La7 Carta più, la pay Tv di Telecom Italia.
Ricapitolando: a fine 2008 Telecom Italia è uscita dal mercato del digitale terrestre vendendo Aptv, il ramo d’azienda che gestiva la pay Tv (e cioè il pacchetto La7 Carta più), al gruppo svedese Airplus Tv. L’accordo stipulato prevede che Telecom ospiti sulla propria banda digitale la pay tv svedese. In pratica, da sabato scorso, al posto di La7 Carta più c’è Dahlia. E Dahlia integra le offerte del suo predecessore (vale a dire le partite di Fiorentina, Palermo, Sampdoria, Catania, Cagliari, Udinese, Siena, Bologna, Lecce e match e gol della serie B) in un’offerta più articolata.
Per ora, ci sono quattro «petali», ma l'offerta è destinata a crescere. Si comincia con Dahlia Calcio 1, 2, 3, 4, quattro canali dedicati appunto ai match di pallone. Poi c’è il canale Dahlia Sport: oltre agli aggiornamenti sulla serie A e a rubriche di approfondimento su diverse discipline, si può seguire il campionato del mondo di boxe, la manifestazione di vela Volvo Ocean Race, le gare automobilistiche Nascar (quelle raccontate nel film d'animazione Cars) e, ancora, tutto il rugby. Ma lo sport, si sa, non è più sufficiente, vista la concorrenza. Perciò, tra il corposo bouquet Mediaset Premium, Rete A e i canali gratuiti Rai, la Airplus punta anche sul binomio emozioni (forti) e sesso (debole).
Ecco dunque Dahlia Extreme, riservato agli sport «duri» e inediti, come lo Slamball, una specie di basket acrobatico, con gli atleti che si lanciano dai trampolini; ancora, arti marziali, wrestling e documentari ad alta tensione, stile Realt Tv. E, ovviamente, Dahlia Eros: sfileranno le commedie sexy all'italiana Anni ’70, le serie erotiche inedite in Italia come The story of O, e veri film hard. Il tutto regolato da un parental control e cioè un meccanismo che rende i canali per adulti inaccessibili ai bambini. La smart-card costa 29 euro: i pacchetti offerti permettono di accedere a tutti i «petali», si differenziano solo per la durata. Chi opta per un abbonamento annuale, entro il 31 maggio lo troverà a 10 euro al mese, anziché a 15. I clienti Cartapiù potranno usufruire dei loro pacchetti per tutta la durata e godranno di agevolazioni per passare alla nuova Tv. Dahlia riuscirà a conquistare il maschio italiano? Entrerà nelle famiglie o sarà una «riserva» per single? Airplus che vanta esperienza nel mercato del digitale - ha già portato al successo la pay svedese Boxer Tv, e ha tenuto a battesimo quella finlandese e quella spagnola - siede nell’angolo del ring televisivo, e combatterà il suo match: come si dice, attende con fiducia il suono del gong. E dell’Auditel. (Il giornale.it)

lunedì 9 marzo 2009

Bloomberg Tv chiude le versioni International e lancia la versione Europe

Bloomberg Television ha chiuso tutte le versioni internazionali del suo canale compresa quella italiana ricevibile sul canale 504 di Sky. Le versioni Italia, Germany, France, Spain sono state cancellate per lanciare Bloomberg Europe, un’unica versione del canale per tutta l’Europa che trasmetterà in lingua inglese.Il canale è già attivo e trasmette in chiaro da Astra e da Hotbird. Questo taglio è stato dovuto alla forte crisi economica che sta attraversando Bloomberg TV. Questo permetterà alla società di risanare il bilancio anche se quest’operazione è costata il posto ad oltre 100 dipendenti.

domenica 8 marzo 2009

Internet ora corre sui ponti radio

Antenne sui campanili per dare l’Adsl ai paesini snobbati da Telecom. Il cavo non arriva ma ora ci sono le soluzioni senza fili. Certo, senza questa innovazione, ci sarebbe da chiederci come avrebbe fatto quella famosa azienda di scarpe e stivali (“Il Buttero”) che sorge a Stabbia, frazione di Cerreto Guidi, a collegarsi con la sua filiale in Giappone, servita quest’ultima invece da un’efficentissima rete a fibre ottiche. O come si sarebbero dovuti arrangiare a Villa Campanile, frazione di Castelfranco di Sotto, o a Corazzano e Marzana, entrambe nel territorio di San Miniato, od magari a Vinci, paesi conosciuto nel mondo per avere dato i natali a quel genio di Leonardo. Quello che comunque c’è da dire è che la diffusione di Internet nella versione via radio (cioè WiFi) appare ormai inarrestabile e sembra contagiare a velocità esponenziale paesi e paesini, frazioni e minuscoli centri abitati creando una vera e propria febbre da navigazione. Come sta succedendo, ad esempio, in questi giorni a Gabbro, nel comune di Rosignano Marittimo, dove insieme alle piccole antenne, fioccano anche le prenotazioni; o a Fiano, paese di poche centinaia di anime in mezzo alle colline sopra Firenze. E il tutto appare sempre caratterizzato da situazioni tra l’altro curiose, visto che se il business vede scendere in campo, solo per citare i più importanti, soggetti come la Toscocom di Scandicci, la Nettare che ha sede nel Polo Tecnologico di Navacchio o Eutelia, il cui quartiere generale è ad Arezzo, le reti contano soprattutto sull’ospitalità dei privati e magari di edifici particolarmente adatti quali i campanili delle chiese: spesso chi decide di accogliere il mini-impianto si accontenta del semplice collegamento Adsl gratuito in cambio di un angolino sul tetto e qualche kilowatt di elettricità. Un gap da superare. C’è quindi chi considera l’Internet senza fili la vera soluzione per colmare il “digital divide”, cioè il gap che appunto divide chi può usufruire dei servizi Internet a banda larga da chi invece si trova a combattere tutti i giorni con modem e velocità ormai insostenibili anche se si vogliono versare magari solo i soldi per pagare il condominio e spedire un semplice messaggio di posta elettronica. «La prima cosa da dire è che la nostra proposta non è più considerata un surrogato del vecchio e caro filo che il segnale lo porta direttamente a casa - spiega Fabio Bagni, amministratore della Toscocom -. Le richieste sono continue e, se prima eravamo noi a proporre questa soluzione, adesso stanno invece dominando coloro che ci chiamano. L’uovo di colombo è l’utilizzo di ponti di piccola potenza attraverso i quali rivendiamo la “banda” comprata da altri operatori. Il nostro lavoro si basa sulla liberalizzazione delle frequenze a 2,4, ma soprattutto di quelle a 5 gigahertz, un provvedimento legislativo che dà la possibilità di attivare degli access-point in casa propria, ma anche, se si è registrati come Wisp (acronimo di WiFi Internet Service Provider), su aree molto più ampie tra cui il suolo pubblico. Noi installiamo queste piccole antenne di bassissima potenza (0,1 watt contro 1,2 di un comunissimo apparecchio cellulare) e rivendiamo il servizio attraverso contratti di vario tipo, il cui prezzo parte da meno di 30 euro al mese». Il business. Basta consultare il sito “tecnologico” della Regione Toscana (www.e.toscana.it) per rendersi conto della portata del problema: sono infatti ancora decine e decine i comuni o le frazioni, talvolta decisamente grandi, dove ci si può sognare di scambiare grandi quantità di dati ed informazioni. Oppure di gestire un albergo che magari si sente chiedere dai clienti la possibilità di accesso al Web dalla proprio camera. O anche di essere un professionista che non può dialogare con un collega di un’altra città perché un progetto è troppo grande per quel misero “imbutino” elettronico che ha a disposizione. «Telecom con le sue reti a fibre ottiche non può oggettivamente arrivare dappertutto - prosegue Bagni - perché, oltre al costosissimo cavo che raggiunge la centrale che interessa (e in Italia ne esistono tra l’altro ancora di vecchissime), occorrono apparecchiature altrettanto costose e si devono pure fare i conti con l’Adsl che non può essere trasferita per più di cinque chilometri di distanza. Ecco, a questo punto interveniamo noi: compriamo, come dicevo, la “banda” che viene spedita dal nostro Pop (Point of Presence) fino al centro abitato che ci interessa, da cui si riparte e se ne raggiunge un altro. Da sottolineare che questa è una semplificazione perché la rete così costruita va modulata secondo le diverse esigenze ed il numero di utenti reali o potenziali. A questo proposito, a noi per muoversi basta poco: chiediamo una ventina di prenotazioni ed il gioco è fatto». (L'Espresso)

sabato 28 febbraio 2009

Radio Antenne Erreci: trent'anni suonati

"30 anni suonati" ovvero "19782008 trenta candeline di soddisfazione e professionalità". Si intitola così il cofanetto che corona un compleanno davvero unico: quello che Radio Antenne Erreci ha festeggiato lo scorso 17 agosto in Piazza XIX Marzo a Cisterna suggellato da un altro primato: 33mila ascoltatori nel giorno medio (fonte Audiradio annuale 2008) risultando ancora una volta l'emittente pontina più seguita nelle province di Latina e Roma. Dunque un anno davvero importante, quello appena concluso, per la radio di Cisterna che per il Gran Galà della Musica ha portato in piazza ben 15mila persone. Una serata indimenticabile, presentata da Benedicta Boccoli e Tiziana Mammucari e che ha visto sfilare ed esibirsi sul palco grandi artisti della musica italiana come Giò Di Tonno, Gatto Panceri, Tony Esposito, Paola e Chiara, Franco Mercuri, Silvio Frainetti ed il comico Enzo Salvi noto come Er Cipolla. Oggi per chi c'era o per chi non è potuto esserci, Radio Antenne Erreci offre un regalo: un cofanetto composto da DVD corredato da un libretto per vivere o rivivere quella grande emozione. Ideato e realizzato da Mauro Nasi e Manlio Goldner, in collaborazione con Paolo Tempestini e la regia di Matteo Porcelli per la Punto&Virgola Comunicazione, il DVD propone un filmato di 36 minuti interamente dedicato al Gran Galà della Musica con interviste ed estratti delle varie esibizioni che si sono susseguite sul palco fino al grande brindisi finale sotto una pioggia di coriandoli multicolori. Inoltre è arricchito da contenuti speciali come una ricca photogallery, la rassegna stampa ed altri servizi filmati sulla storia della radio. Completa il DVD un elegante libretto di venti pagine nelle quali, oltre al Galà, vengono ripercorsi i 30 anni di storia e di protagonisti dell'emittente: dai primi studi di trasmissione agli attuali, dai tanti artisti ospiti di Radio Antenne Erreci agli speakers che negli anni si sono succeduti, dalle produzioni discografiche agli originali progetti editoriali. "La serata del 17 agosto scorso è stata un successo tale - affermano Manlio Goldner, direttore di Radio Antenne Erreci, e Mauro Nasi, giornalista - che non poteva concludersi lì. Così è nato questo progetto che potrà far rivivere ancora a lungo quelle intense emozioni e, attraverso il libretto, raccontare 30 anni di passione, impegno e soddisfazioni". Il cofanetto "30 anni suonati" è distribuito gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta a Radio Antenne Erreci telefono 06.9682058. (Provincia Latina TV)

Albenga: con il Coccolificio parte l'avventra di Radio 103

Tutto pronto in Via Pisa 53 55 ad Albenga nei nuovi studi di Radio 103! Si parte domenica mattina alle 10 e 3 minuti con una puntata speciale de IL COCCOLIFICIO. L'appuntamento si potrà seguire in provincia di savona sulle frequenze fm 102.800 e 103.000 e sul web all'indirizzo www.radio103.it/savona : da qui, oltre ad ascoltare le trasmissioni in live streaming, si potrà vedere anche in diretta le immagini fornite dalla webcam. Per partecipare a IL COCCOLIFICIO basterà mandare un sms al 334.16.72.103 oppure una mail a ilcoccolificio@radio103.it oppure cercare la pagina su Facebook IL COCCOLIFICIO, diventare fan e lasciare un messaggio in bacheca. Nel nuovo marchio dell'emittente viene raffigurata la forma dell'isola gallinara come simbolo del territorio di appartenenza: una radio che vuol essere "un' isola" di musica, informazione e divertimento. Nel corso della prima trasmissione verrà presentato il palinsesto e tutte le novità legate alla nascita di questa nuova emittente : l'inaugurazione ufficiale avverrà in primavera con una grande festa in collaborazione con un locale del ponente savonese. (Savona News)

giovedì 19 febbraio 2009

Radio "pirata" scoperta e chiusa dalle Fiamme Gialle

Una radio 'pirata' e' stata scoperta e chiusa dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Caserta. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato tutte le apparecchiature telefoniche e un'ingente quantita' di cd musicali illegalmente masterizzati. Il sequestro rientra in un'attivita' di repressione delle violazioni agli obblighi relativi al pagamento dei diritti Siae e di quelli connessi all'esercizio del diritto d'autore nel corso delle trasmissioni radiotelevisive attraverso la diffusione non autorizzata dalle opere tutelate dalla Siae. La radio, era anche completamente sconosciuta al fisco. Trasmetteva da una stazione situata all'interno di un appartamento nel comune di Pietramelara con apparati radiofonici camuffati da comuni antenne televisive. La radio trasmetteva senza la concessione ministeriale. Il proprietario e' stato denunciato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere per violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d'autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio. (Casertanews)

giovedì 12 febbraio 2009

Da lunedì Radio Italia sarà in diretta da Sanremo

L’emittente di sola musica italiana quest’anno farà base all’Hotel Lolli, in corso Imperatrice, da dove trasmetterà in diretta a partire da lunedì prossimo alle 16. Martedì sarà ospite in esclusiva ai microfoni di Radio Italia, in diretta da Sanremo, Valentina Vezzali, nuova testimonial dell’emittente. La campionessa olimpica, ogni fine settimana, è in onda alle 11:50 insieme a Mirko Mengozzi e ogni lunedì alle 9:40 e 11:40 insieme a Mila. Da martedì 17 a venerdì 20 febbraio, dirette e ospiti a partire dalle 14: sono attesi ai microfoni di Radio Italia tutti i protagonisti e i grandi nomi del 59° Festival della Canzone. Dalle 21, ogni sera, il Festival commentato da Fiorella Felisatti; fino alle 2 del mattino, infine, salotto aperto per i cantanti in gara e non. E sabato notte, microfoni aperti fino all’arrivo del vincitore. Oltre al Presidente Mario Volanti, saranno impegnate nei collegamenti giornalieri, per tutta la durata della kermesse musicale, le conduttrici Paola Gallo e Fiorella Felisatti. (Sanremonews)

Festival, rubati i programmi di Radio “Kiss Kiss”

Tempo di Festival e tempo di primi furti. Ad inaugurare una serie di solito sempre piuttosto nutrita, è stata la postazione di Radio Kiss Kiss, in piazza Borea D’Olmo a Sanremo, a pochi metri dal teatro Ariston. I tecnici dell’emittente napoletana stavano preparando la postazione che fungerà da sede vera e propria per tutta la settimana festivaliera: imprudentemente, hanno lasciato un furgone con lo sportello aperto. Un giovane di nazionalità marocchina ha arraffato un borsone di pelle ed è fuggito via. Due carabinieri che erano in pattuglia nella zona hanno notato il giovane M. K., 17anni, di origine tunisina con il borsone ed hanno capito che c’era qualcosa di strano. Lo hanno inseguito nella Pigna anche se nel frattempo il ragazzo aveva lasciato a terra il borsone. Una volta aperto, all’interno del borsone hanno notato i logo dell’emittente e, soprattutto, un computer portatile Sony Vaio , nonché prenotazioni di alberghi, dei biglietti aerei e persino la carta di identità del proprietario e documenti che riconducevano a radio Kiss Kiss. All’interno anche buona parte della programmazione già preparata per le dirette da Sanremo. Il giovane ladro è stato denunciato a piede libero alla procura dei minori di Genova. (Il Secolo XIX)

domenica 8 febbraio 2009

Radio Wave diventa International e viene acquistata dalla fAWI

Nuovo palinsesto, nuove collaborazioni e lo streaming su web.

Radio Wave, l’unica emittente radiofonica di Arezzo, diventa International! Da 15 anni voce ufficiale di Arezzo Wave e Italia Wave Love Festival, Radio Wave annuncia un’importante novità: la proprietà è stata acquistata dalla fondazione Arezzo Wave Italia che ha deciso di mantenere la radio risorsa del territorio aretino con un rinnovato palinsesto e nuovi collaboratori. Dopo l’annuncio della migrazione su web dello scorso 8 ottobre, la fAWI ha deciso di acquistare la proprietà della radio cambiando il nome in Radio Wave International, mantenendo le frequenze 98,5 e 106,1 FM e contestualmente potenziando la tecnologia web per l’ascolto in diretta e on demand di tutta la programmazione che adesso amplia il suo bacino d’utenza a tutta Italia e a tutto il mondo. Da oggi gli ascoltatori potranno usufruire di un palinsesto con tante novità: molte delle voci “storiche” saranno sempre on air: Fabio Mugelli, Stefano Fragai, Dj Rajo & Fidel, la redazione degli ultimi anni continuerà a trasmettere con Matteo Casali, Jonny Baldini, Andrea Raffi, Claudio Gherardini, ma si aggiungono anche tanti nuovi conduttori: Giulio Caperdoni e Ariele (storici dj di Radio Rock FM), Max Bertolaccini (MTV), Wolfango Tedeschi (Bloomberg Television), Nunzia Palombo, Dino Lupelli, la redazione de “Il Vernacoliere”, tanti nuovi collaboratori anche della città di Arezzo: Tito Barbini, Francesco Macrì, Cristina Scatragli, Daniele Gelli, il gruppo GAS di Arezzo. Tra le voci anche l’editore Mauro Valenti alla conduzione del nuovo programma “Titanic”. Con il nuovo volto dell’emittente radiofonica aretina si consolida il rapporto con le 40 radio che fanno parte del network Radio Wave Italia le quali ogni mese trasmettono una pillola informativa di 15 minuti con notizie e novità dalla fondazione Arezzo Wave Italia, realizzata a cura della redazione di Radio Wave International in collaborazione con l’ufficio stampa della fAWI. E’ stata la scelta del rinnovamento a prevalere, infatti Radio Wave International si presenta con un palinsesto rinnovato che punta sulla qualità musicale e sull’informazione. Oltre ad una redazione da Livorno, per essere sempre a contatto con la città che ospita il festival Italia Wave, la radio avrà una “finestra locale” sempre attiva sul territorio comunale e provinciale aretino con la rassegna stampa e magazine che affronteranno tematiche di ambito strettamente locale. Continua anche l’informazione nazionale grazie al rapporto con Popolare Network che prosegue. Popolare Network è un circuito di radio locali e regionali che ruota attorno a Radio Popolare, emittente milanese caratterizzata fin dalla nascita (1976) per un’informazione libera e indipendente, perché autonoma da entità editoriali e politiche. Dal 1992 è collegata in network con altre radio italiane che coprono a macchia di leopardo tutta Italia. Radio Wave International fa parte di Popolare Network per la Toscana assieme a Controradio.

Radio Wave International
redazione@radiowave.it
Via Masaccio, 14
52100 Arezzo
tel: +39 0575 911005

(arezzo.blogolandia.it)

mercoledì 4 febbraio 2009

Lecce, ripetitore radio in un'area vincolata: 3 denunce

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Lecce hanno denunciato alla Procura della Repubblica tre persone per ipotesi di reato che comprendono l'abusivismo edilizio ed il deturpamento di bellezze naturali.

La denuncia ha seguito l'esposto del circolo di Legambiente di Porto Cesareo, vicino Lecce. In particolare, i militari hanno segnalato il proprietario di un'abitazione posta in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, sulla quale - in assenza dei permessi di costruire e nulla osta paesaggistico-ambientale - era stata installata un'antenna radio-ripetitore utilizzata, per un certo periodo di tempo, da una prima emittente radiofonica, il cui responsabile è stato pure segnalato all'autorità giudiziaria.

Nella seconda fase delle indagini, accertato che l'impianto ripetitore era stato ceduto ad un'altra emittente radio, è stato anche deferito l'amministratore unico di quest'ultima emittente. (Apcom)

mercoledì 28 gennaio 2009

Mediaset non scaricherà sui clienti il raddoppio dell'IVA

Mediaset Premium ha deciso di farsi carico interamente degli effetti del nuovo regime fiscale applicato dal primo gennaio 2009 a tutto il settore della tv a pagamento. Lo annuncia, in una nota, la stessa azienda ricordando che ieri il Parlamento ha confermato in modo definitivo le misure anticrisi destinate a reperire nuove risorse indirizzate alle politiche sociali. E le previsioni stimano per il 2009 un gettito supplementare di circa 200 milioni di euro proveniente dall'aumento dell'Iva per la pay tv dal 10% al 20%. Pur rammaricandosi per la scelta governativa di allineare l'aliquota al livello piu' alto (onerosa soprattutto per chi, come noi, e' ancora in fase di start-up), Mediaset, visto il momento economico, accoglie il provvedimento con senso di responsabilita' e senza strepiti fuori luogo. E proprio considerando la crisi generale, Mediaset giudica inopportuno far pagare ai propri clienti la crescita dell'Iva. (ASCA)

lunedì 26 gennaio 2009

Digitale terrestre: per Adoc una tecnologia superata e inutile

E' in corso il progressivo passaggio dalla televisione analogica alla digitale terrestre. Un passaggio doloroso per le tasche dei consumatori, secondo l'Adoc, costretti a comprare un decoder o una nuova televisione per continuare a seguire i programmi televisivi. «Il digitale terrestre è una tecnologia vecchia, inutile, che negli altri Paesi è considerata già superata - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - inoltre, presenta enormi problemi e disservizi, come dimostrato dalla situazione in Sardegna, prima regione italiana a ricevere il segnale digitale. Non sufficiente copertura del segnale in tutte le zone, disservizi, canali interattivi bloccati, un po' di pioggia e vento bastano a far saltare la ricezione. Senza tenere in considerazione il fatto che il passaggio al digitale è un costo notevole per i cittadini, letteralmente obbligati a comprare un decoder o un nuovo televisore in grado di ricevere la nuova tipologia di segnale. E, tra i contribuenti, sono soprattutto gli anziani a subire le maggiori ripercussioni, dato che è un sistema molto complicato, che non tutti sono in grado di comprendere. Chiediamo che l'iter di trasformazione del segnale sia sospeso o, quantomeno, che il decoder venga fornito gratuitamente a tutti coloro che risultano essere in regola con il pagamento del canone. Il cui costo negli ultimi anni è aumentato anche per far fronte alle spese del passaggio al digitale. Non deve essere a carico dei cittadini il costo dell'adozione di scelte discutibili».

Rinasce Italia Network: affossata da Rcs nel 2005, torna in FM grazie a Zambardelli

Rinasce Radio Italia Network, storico brand radiofonico che fra gli anni '90 e la metà di questo decennio si era imposto fra il pubblico giovane. Rilevata da Rcs Mediagroup nel 2002, l'emittente aveva abbandonato le frequenze in FM nel 2005 per trasformarsi in web radio con il nome Rin Digital Radio e lasciare il posto nell'etere al fallimentare progetto Play Radio, dismesso da Rcs dopo poco più di un anno e mezzo (le frequenze sono state cedute a Finelco per la nuova Virgin Radio). Ceduto qualche mese fa da Rcs al gruppo Next di Domenico Zambardelli (già editore di Radio Donna e Radio Relax), il marchio Radio Italia Network è stato rilanciato in FM il 13 gennaio, attualmente limitato ad alcune aree di Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Calabria e Sicilia, comprese le città di Milano e Palermo. Per il futuro è prevista l'estensione dell'area di coprtura, sia attraverso l'acquisizione diretta di frequenze sia attraverso l'affiliazione di emittenti locali in sindycation. Nuovo direttore artistico è Rudy Neri, già responsabile degli altri progetti radiotelevisivi di Next; il target di riferimento è fra i 15 e i 35 anni, recuperando nella selezione musicale la vocazione prettamente giovanile che fu della "vecchia" Radio Italia Network. (Affari Italiani)

Alleanza via satellite: Rai e Mediaset insieme per i canali liberi

Parliamo di digitale terrestre, quindi i se e i forse abbonderanno. Come molti sanno tra non molto (forse) tutte le trasmissioni televisive dovranno passare sul digitale terrestre. Come molti sanno (e questo purtroppo è una certezza), tale segnale non raggiunge allo stesso modo le nostre case, e in alcuni casi non le raggiunge e basta. Ecco allora la notizia che Rai e Mediaset daranno inizio a un’alleanza formata da partecipazioni uguali al 48% (le briciole spettano all’editore di La7) per la formazione di un gruppo: Tivù srl, che opererà attraverso due marchi: Tivù e Tivù Sat. Al primo sarà assegnata la promozione del digitale terrestre cosi come lo conosciamo oggi, al secondo invece (ed ecco la vera novità) sarà affidato il compito di portare su TV satellitare tutti i contenuti gratuiti disponibili ad oggi sul digitale terrestre. Questo per riuscire a coprire la mancanza di copertura del segnale. Va chiarito che Tivù Sat costituirà un sistema totalmente separato rispetto a Sky, con un decoder diverso quindi, e che le intenzioni attuali riguardano unicamente i canali in chiaro; d’altra parte però penso che se “la fame vien mangiando” il passo per aggiungere a questa nuova fonte di trasmissione contenuti a pagamento sia veramente breve. Sky nel frattempo rimane a guardare, in attesa che si formi nella sostanza la nuova struttura per vedere anche se decideranno di toglierle quei canali (Rai1-2-3,Rete4,Canale5,Italia1) che fino ad oggi ha trasmesso senza alcun vincolo (o quasi). (Sat Zone)

CHI HA UCCISO LE RADIO ANTICAMORRA?

Per giorni si sono accavallate le notizie sulla chiusura di Radio Onda Pazza, emittente anticlan di San Giovanni a Teduccio, e su uno stop a Radio Siani, a Ercolano. Ma entrambe sono vive, assicurano i promotori. Di più: Bassolino in persona scende in campo per la radio del circolo Impastato.

La voce dei giovani, la voce della legalità, la voce di chi non abbandona il proprio territorio nelle mani della malavita, ha rischiato di essere messa a tacere per sempre. Radio Onda Pazza, la radio web anticamorra che trasmette(va) dal circolo Peppino Impastato di San Giovanni a Teduccio, avrebbe dovuto chiudere entro il 17 febbraio. Sarebbe stata una vittoria della malavita, seppur indirettamente. Purtroppo la lentezza della burocrazia può compromettere progetti validi, di speranza per un futuro migliore, come quello dei ragazzi dell’Arci, che tra radio ed incontri nelle scuole, è riuscito a far passare ore diverse ai ragazzi della città, ore in cui i bambini, possono giocare ed esser bambini, e non piccoli uomini come li vuole la camorra.

«La nostra associazione, composta solo da giovani - spiega Michele Langella sul sito della radio - ha sempre lavorato nel sociale senza mai chiedere fondi agli enti pubblici, né per arricchirsi né per pagare i suoi operatori, giovani studenti che hanno sempre condiviso la linea associativa del puro e gratuito volontariato. Non abbiamo avuto la fortuna in questi anni di trovare uno sponsor o più, che potevano accompagnarci in questa nostra avventura, ma siamo andati avanti lo stesso auto-tassandoci, perché credevamo e crediamo ancora in quello che facciamo. A differenza di qualche altra associazione non abbiamo avuto nessuna struttura pubblica che potesse ospitarci o addirittura un ente privato o altra mega-associazione. Abbiamo pagato da soli i pigioni e le spese delle forniture elettriche, telefoniche, idriche e delle iniziative che mettevamo in campo fino ad oggi».

Niente paura, però, Radio Onda Pazza, continuerà ad essere un punto di riferimento per quanti non vogliono girare lo sguardo dall’altra parte. Infatti, ad accelerare l’arrivo dei finanziamenti è stato Bassolino in persona. «È un’iniziativa che seguo con attenzione fin dall’inizio - scrive sul suo sito il presidente della Regione -. Dopo aver saputo della situazione critica, mi sono attivato per trovare un percorso che dia respiro al progetto. Per prima cosa abbiamo verificato che il finanziamento di 7mila euro assegnato dalla Regione potrà essere sbloccato entro la fine del mese (come nel caso di tante altre associazioni, imprese ed enti le difficoltà nascono dai vincoli del patto di stabilità e dalla necessità di attendere la formazione del bilancio).

Oltre a questo, per dare una prospettiva più ampia al progetto, abbiamo individuato due importanti fronti di collaborazione: in sinergia con la Regione e con Libera, Radio Onda Pazza sarà la “radio ufficiale” della prossima Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgerà il prossimo marzo in Campania, con due manifestazioni a Casal di Principe e a Napoli, che accoglieranno partecipanti da tutta Italia. Questo significa che sosterremo la radio nell’ambito della mobilitazione per questo momento così importante. Con la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia i ragazzi di Radio Onda Pazza contribuiranno alla realizzazione di corsi di informatica e multimedialità dedicati dalla Fondazione ai bambini di San Giovanni. Questo impegno consentirà loro di ricevere ulteriore sostegno finanziario per le attività».

A breve, d’altra parte, una voce contro la camorra urlerà anche da Ercolano. Radio Siani trasmetterà dalle stanza della dimora di Giovanni Birra, capo dell’omonimo clan. La radio web ercolanese è stata affidata proprio all’esperienza dei ragazzi di San Giovanni. «Da un mese abbiamo ricevuto in gestione un bene confiscato alla camorra ad Ercolano dove, a breve, dovevamo insediare una web radio dedicata a Giancarlo Siani – dice Langella -. Qualcuno ci ha detto di spostarci in quei locali e portare avanti le attività in quel Comune, ma rinunceremo alla gestione di quel appartamento perché non avrebbe più senso lavorare solo in un territorio che non è il tuo, lasciando poi nel nostro quartiere campo libero alla camorra e mettendo in strada i tanti bambini e ragazzi che ogni giorno, anche se per poco tempo, frequentano il nostro circolo e le nostre attività».

In realtà questa decisione, nonostante sia pubblicata su internet, non è mai arrivata all’orecchio dei responsabili del progetto. Evidentemente le soluzioni erano già nell’aria. Venerdì mattina, con l’ok di Langella, sono cominciati i lavori per l’impianto adsl, nell’appartamento confiscato a corso Resina. Qualche giornale, confondendo i due progetti, ha scritto che la radio ercolanese avrebbe chiuso, prima ancora di cominciare. In realtà Michele Langella e gli altri ragazzi sono i tutor di Radio Siani. L’iniziativa è tutta ercolanese. Addirittura l’assessore alla legalità, Ferdinando Pirone, ha anticipato che accanto alla radio web nascerà un centro di aggregazione giovanile.

Insomma, allarme rientrato, e per questa volta possiamo scrivere “… e tutti vissero felici e contenti”.

(Rachele Tarantino - Il Mediano)

mercoledì 21 gennaio 2009

EMITTENTE RADIOFONICA PRIVATA ABUSIVA CHIUSA NEL SALERNITANO

Una radio pirata e' stata scoperta e chiusa dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno. Sequestrate tutte le apparecchiature radiofoniche ed un ingente quantita' di materiale musicale riprodotto illecitamente. L'emittente radiofonica illegale era 'specializzata' nella trasmissione di musica neomeolodica napoletana e di programmi di intrattenimento, intervallati da spot pubblicitari prodotti irregolarmente. La radio, peraltro totalmente sconosciuta al fisco, trasmetteva indisturbata da una stazione collocata all'interno di un anonimo appartamento situato nel Comune di Montecorvino Pugliano, con apparati radiofonici camuffati da comuni antenne televisive. I finanzieri sono stati aiutati dagli ispettori del servizio antipirateria della Direzione Generale della Siae di Roma. L'operazione ha consentito il sequestro di apparati informatici contenenti oltre 16mila file musicali in formato mp3, di innumerevoli supporti magnetici ed ottici, oltre che di trasmettitori, antenne, console ed di oltre 2mila cd musicali falsi. Il proprietario dell'emittente radiofonica e' stato denunciato per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d'autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio. L' attivita' delle Fiamme Gialle proseguira' per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l'evasione in materia di imposte dirette, Iva, oltre che dei dovuti diritti d'autore. (AGI)

Un milione di risarcimento per Europa 7

La Sesta sezione del consiglio di Stato ha stabilito che Europa 7, l'emittente di Francesco Di Stefano, dovrà ottenere dallo Stato un risarcimento di poco più di un milione di euro. La pronuncia mette la parola fine ad una vicenda decennale.

LA VICENDA - Europa 7 nel 1999 aveva vinto la gara per una concessione nazionale, ma non aveva mai avuto le frequenze per trasmettere: di qui una lunga battaglia giudiziaria che ha coinvolto anche la Corte di giustizia europea. Di recente il ministero dello Sviluppo economico ha assegnato all'emittente una frequenza liberatasi grazie alla ricanalizzazione dello spettro chiesta dall'Unione Europea. Restava in piedi la richiesta di risarcimento danni da parte di Europa 7: fino a 3,5 milioni senza assegnazione di frequenze, fino a 2,160 milioni con le frequenze.

LA STORIA - Nei progetti di Francesco Di Stefano c' era l' idea di fare una televisione tutta nuova con «molta informazione, indipendente dalla politica e dai grandi interessi, con programmi intelligenti, molta satira e buoni film». Nel luglio 1999 partecipò alla gara pubblica per l' assegnazione delle frequenze televisive nazionali e risultò vincitore di una concessione per Europa 7 (settima in classifica). Allo stesso tempo Rete 4, che già trasmetteva a livello nazionale, perse la concessione. Nonostante avesse vinto Europa 7 il Governo D’Alema non le assegnò le frequenze per iniziare a trasmettere per la mancata applicazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze. Da allora Rete 4 continua a trasmettere senza concessione. (Corriere.it)

martedì 20 gennaio 2009

Tv: a giugno piattaforma satellitare Rai-Mediaset-T.I.Media

Rai, Mediaset e Telecom Italia Media hanno costituito una nuova societa', Tivu', che si occupera' di sviluppo della tv digitale. Al suo interno Tivu' avra' una nuova piattaforma satellitare che si chiamera' "Tv Sat" e che trasmettera' i canali delle tre emittenti. Rai e Mediaset detengono il 48% ciascuna della societa', mentre il restante 4% e' nelle mani di Telecom Italia Media. Tv Sat avviera' le sue trasmissioni a giugno. Tivu' servira' a integrare il servizio del digitale terrestre in quelle aree in cui questa tecnologia non riuscirebbe ad avere una qualita' sufficiente. Gli analisti ritengono pero' che la creazione di Tivu' sia un tentativo di Rai e Mediaset di contrastare Sky Italia sul satellite. (MF-DJ)

lunedì 19 gennaio 2009

Tv digitale: aggiustamenti al calendario switch off 2009

Tempo di aggiustamenti per le date dello switch off analogico-digitale previste nel 2009. Stamane, infatti, alla vigilia dell’apertura della quarta conferenza nazionale del digitale terrestre, si sono riunite a Roma le task force digitale del Piemonte e della Valle d’Aosta. La road map che porterà in quattro anni l’Italia dalla vecchia alla nuova tv è nota. Dopo la Sardegna, nel 2009 il salto analogico-digitale coinvolgerà altre quattro regioni: in Valle d’Aosta si schiaccerà l’interruttore – ecco la prima novità – non più tra l’11 e il 22 maggio ma tra il 14 e il 23 settembre; tra il 24 settembre e il 9 ottobre (e non più a luglio) – ecco la seconda news - toccherà al Piemonte occidentale; tra il 15 e il 30 ottobre in Trentino; tra il 26 ottobre e il 13 novembre switch off in Alto Adige; tra il 16 e il 30 novembre nel Lazio e, infine, tra il primo e il 16 dicembre in Campania. Ma stabiliti gli switch off del 2009, ci si preoccupa anche degli switch over: step intermedi che prevedono in queste quattro regioni lo spegnimento solo di RaiDue e ReteQuattro. Ebbene, nella notte tra il 15 e 16 febbraio 2009 in 104 comuni della provincia di Trento e in 12 comuni delle province limitrofe, i due canali nazionali trasmetteranno esclusivamente in digitale. Per quanto riguarda il Piemonte occidentale, lo switch over di RaiDue e ReteQuattro nelle province di Torino e Cuneo slitta dal 21 aprile al 20 maggio. Infine, conferme per gli switch over nel Lazio, 16 giugno, e in Campania, 10 settembre 2009. (Velino)

domenica 18 gennaio 2009

I "Vecchi" della TV

Un revival fra i pionieri della televisione libera italiana: un primato di Napoli. I “vecchi” della TV alla conquista di Facebook Primo incontro fra i pionieri che hanno i fatto la storia della televisione libera in Italia. Un omaggio al “padre della TV libera italiana Pietrangelo Gregorio. Su iniziativa dei registi Mauro Caiano e Arnaldo Dellehaye, che collaborarono con l’ing. Pietrangelo Gregorio nella realizzazione della prima televisione libera italiana, si è creata su Facebook la nicchia “I Vecchi della TV”, alla quale hanno già aderito numerosi personaggi che iniziarono da Napoli l’avventura televisiva. Martedì 20 gennaio i “Vecchi della TV” si riuniranno al ristorante “il Braciere” per ricordare insieme in amarcord i tanti episodi ed i tanti programmi televisivi, nati a Napoli ed oggi diventati di dominio pubblico. Sarà presente il “padre” della televisione libera Pietrangelo Gregorio e numerosi aderenti alla simpatica iniziativa. Previste le presenze di Marina Salvadore, Serena Albano, Lucia Cassini, Gianni de Bury, Gino Rivieccio, Carlo Missaglia, Nando Iannuzzi, Aldo Di Mauro, Mario Maglione, Antonino Cozzi, Nello Fontanella, Pino Sondelli, Giuseppe Di Costanzo, Nino Manna.

sabato 17 gennaio 2009

Codec Castelli, un codec video Italiano che rivoluzionerà la Tv Mobile e l’IPTV

La società napoletana Eco Controllo ha sviluppato un nuovo Codec Video per la tv digitale ad alta definizione (HDTV) che è 4 volte superiore agli standard attuali, inclusi gli ultimi H.264 e Mpeg4. Claudio Cappelli, Presidente della Società, ha detto che il nuovo formato permetterà la moltiplicazione dei canali televisivi oltre che di quelli interattivi come del resto la maggiore qualità video sui dispositivi di telefonia mobile. Grazie al rivoluzionario Codec Castelli (questo il nome dato al codec video) un filmato di 20 minuti, di dimensioni pari a 3,1 GigaByte, sarà archiviato su di un floppy disk di 1,44 Megabyte. Il costo di sviluppo è pari a 5 milioni di euro e, per il 60% è stato finanziato dal Ministero dell’Economia. (DVB24)

venerdì 16 gennaio 2009

COMUNICATO UFFICIALE DELLO ZOO DI 105 SULLA TRASMISSIONE ANDATA IN ONDA IL 12 GENNAIO 2008

Il Gruppo Finelco, editore dell’emittente Radio 105, si dissocia fermamente dalle affermazioni fatte dai conduttori della trasmissione “Lo Zoo di 105” del 12 gennaio 2009 con riferimento a maltrattamenti di animali. Salva la libertà di espressione degli artisti nella determinazione dei contenuti della trasmissione, l’editore sente il bisogno di condannare le affermazioni dei conduttori con riferimento agli animali e ai trattamenti che contrastano con i diritti degli stessi, all’uopo significando che l’arbitraria iniziativa dei conduttori è stata assunta in trasmissione diretta che non consente all’editore controllo preventivo. Il Gruppo Finelco è un Gruppo di comunicazione che da oltre 30 anni, attraverso tutti i propri media, si contraddistingue per la lotta alle sevizie nei confronti degli animali e per il sostegno e la partecipazione a iniziative a favore degli stessi. Finelco ha fondato l’associazione PRONTOFIDO e collabora quotidianamente con tutti gli organismi di tutela degli animali come LAV, AIDAA, ENPA, LIPU, WWF, Lega del cane. Inoltre, caso unico in Italia, ha di recente creato“Radio Bau”, un’emittente on-line interamente dedicata agli animali. Per tutti questi motivi Finelco non può condividere affermazioni come quelle fatte nel corso della trasmissione “Lo Zoo di 105”. Si segnala che ai conduttori del programma è stata inviata una lettera di richiamo e altre sanzioni sono allo studio da parte dell’ufficio legale della nostra Società. I conduttori stessi, una volta resisi conto della leggerezza e della superficialità delle proprie affermazioni, si sono impegnati a scusarsi personalmente e in questi giorni stanno contattando direttamente tutti coloro che si sono sentiti offesi da tali dichiarazioni. Nel corso della puntata del 14 gennaio, interamente dedicata all’argomento con interviste agli addetti ai lavori, i conduttori del programma si sono personalmente scusati con gli ascoltatori, hanno ammesso la propria stupidità, ribadendo la propria contrarietà a ogni forma di violenza sugli animali e si sono impegnati a organizzare all’interno del proprio programma momenti di comunicazione dedicati alle associazioni e alle iniziative a sostegno degli animali. Inoltre Marco Mazzoli e soci hanno promesso in diretta di impegnarsi in prima persona in un lavoro di volontariato nei canili.

giovedì 15 gennaio 2009

A ROMA, IL 20 E 21 GENNAIO, LA QUARTA CONFERENZA NAZIONALE DGTVi

Si terrà a Roma, martedì 20 e mercoledì 21 gennaio, all’Auditorium Parco della Musica, la IV Conferenza nazionale DGTVi, l’associazione per la promozione della tv digitale terrestre cui aderiscono, oltre ad AERANTI-CORALLO, Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree e Frt. Quest’anno la conferenza avrà una particolare importanza, in considerazione dell’elevato numero di aree che, nel corso del 2009, verranno interessate dalla digitalizzazione televisiva (Valle D’Aosta, Piemonte Occidentale, Trentino Alto Adige, Lazio e Campania). La due giorni prevede, tra l’altro, il pomeriggio del 20 gennaio, la presentazione del rapporto sulla tv digitale terrestre in Europa, una illustrazione del processo di digitalizzazione avvenuto in Sardegna e dei programmi per il digitale delle tv nazionali e delle emittenti locali, con la presentazione di un filmato con i contributi di alcune imprese televisive locali associate. La mattina di mercoledì 21 gennaio, è prevista una tavola rotonda con i rappresentanti dei broadcaster nazionali e locali alla quale parteciperanno, oltre a Marco Rossignoli per AERANTI-CORALLO, Tarak Ben Ammar (DFree), Franco Bernabé (Telecom Italia), Claudio Cappon (Rai), Fedele Confalonieri (Mediaset), Maurizio Giunco (Frt). Nel corso della prima giornata dei lavori è previsto, tra gli altri, l’intervento di Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, cui AERANTI-CORALLO aderisce. Il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò interverrà al termine della prima giornata, mentre il Sottosegretario allo Sviluppo economico Paolo Romani concluderà i lavori mercoledì 21 gennaio. Il programma della conferenza è pubblicato nel sito internet "www.aeranticorallo.it", sezione "In primo piano".

TV DIGITALE TERRESTRE : LO SWITCH OFF IN EUROPA

Mentre in Italia il completamento del processo di digitalizzazione televisiva terrestre previsto dal calendario emanato dal Ministro dello Sviluppo economico (con 16 aree tecniche) avverrà entro la fine del 2012, alcuni tra i principali Paesi europei hanno deciso di accelerare i tempi, concentrando lo switch off su tempistiche più stringenti. Così, la Francia, che ha reso noto di recente il proprio calendario, (con 16 aree tecniche) inizierà a fine 2009; nel 2010 verranno coinvolte circa 11 milioni di famiglie, nel primo semestre 2011 le abitazioni digitali saranno circa 20 milioni e, nel secondo semestre 2011, è previsto il passaggio completo al digitale. La Spagna, (con una suddivisione in 73 aree tecniche) passerà a 2 milioni di famiglie entro il primo semestre 2009, 5,1 milioni nel 2° semestre 2009 e la totalità (15,7 milioni) nel 1° semestre 2010. Nel Regno Unito, infine, (diviso in 14 aree tecniche) si avrà una digitalizzazione più graduale, con 4,2 milioni di famiglie raggiunte nel 2° semestre 2009, 17,1 nel 2° semestre 2011 e 26,9 (cioè la totalità) alla fine del 2012. (Aeranti)

mercoledì 14 gennaio 2009

Radio Italia Network c'è! A Milano sui 92.800

Sono iniziate da poche ore le trasmissioni sui potenti 92.800 da Valcava della rediviva Radio Italia Network, versione Zambarelli. E dunque ci siamo. Italia Network è tornata in onda, per la gioia di molti (ora vedremo se manterrà le promesse di essere fedele all'originale, almeno in una delle varie versioni succedutesi nel tempo) Come ricorda il sito www.newslinet.it«il trasmettitore principale sarà quello che (modulava) Radio Fantastica sui 92,800 MHz da Valcava (Lc), destinato ad illuminare gran parte della Lombardia e del Piemonte orientale, che sarà tuttavia integrato da altri impianti anche di rilevante portata (sempre in Lombardia e Piemonte). Il prodotto del Gruppo Next di (Domenico) Zambarelli sarà diffuso, direttamente o attraverso formule di syndication e/o franchising anche in Valle d'Aosta, Calabria, Sicilia e - questa è una novità rispetto alle precedenti dichiarazioni - in Liguria (dove del resto Zambarelli ha sempre avuto interessi commerciali). La nuova stazione sarà diretta da Rudy Neri e mirerà ad un target allargato, compreso tra i 20 ed i 45 anni (così confermando la differenziazione da m2o, con la quale invece competerà la versione web RIN Digital Radio) (qualcuno ricorda il rinoceronte?; Ndr). Dal punto di vista dei contenuti sono previsti collegamenti internazionali, in particolare verso l'Est, territori presidiati dal Gruppo Next in materia di pubblicità, stampa e tv, e in Australia, dove la famiglia Zambarelli ha attività proficue nel campo della musica house. La stazione sarà da subito fruibile anche sul sat (a 9°; Ndr), sul web e probabilmente su iPhone». Naturalmente la frequenza di Milano e Lombardia è stata messa a disposizione di Zambarelli da Loriano Bessi, visto che fra i due, da sempre, ci sono ottimi rapporti. (Millecanali)

A marzo sui canali pay de La7 sboccia la nuova Dahlia tv

Il 2009 si appresta a diventare un anno fondamentale per lo sviluppo della tv digitale in Italia. «Entro quest'anno - spiega Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtv, ossia il consorzio della televisione digitale nel nostro Paese - circa il 30% della popolazione dovrà passare a questa tecnologia». Nel 2008 tutta la Sardegna è passata al digitale terrestre mentre per la val d'Aosta, che doveva provvedere a oscurare il segnale analogico con la stessa tempistica, ora si parla di maggio o giugno di quest'anno. In linea con altre regioni come Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte. Sul fronte dei programmi sono stati fatti notevoli passi avanti soprattutto grazie all'attivismo di Mediaset che ha realizzato una serie di bouquet di canali (a pagamento e gratuiti) visibili soltanto sul digitale terrestre. E da marzo sul mercato apparirà anche un nuovo competitor, che si aggiunge al gruppo del Biscione e a DFree, che ha tra i principali azionisti il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar e Rete A che fa capo al gruppo l'Espresso. Naturalmente della partita fa parte anche la Rai che però, essendo servizio pubblico, non ha canali a pagamento. Il nuovo competitor è AirPlus Tv una società svedese, che ha recentemente acquistato da La7, l'emittente di Telecom Italia, i suoi canali a pagamento che trasmettono alcune partite di serie A (Fiorentina, Sampdoria, Palermo, Catania e Cagliari) e la serie B. Tra i soci, ossia fondi di investimento svedesi e americani c'è anche la famiglia Wallenberg quella di Ericsson e Electrolux. AirPlus è già titolare di canali pay sul digitale terrestre oltre che in Svezia anche in Finlandia e in Spagna. E proprio dalla Spagna verrà mutuato anche il nome che i canali prenderanno nel nostro Paese, ossia Dahlia Tv. I numeri, pur essendo ancora bassi, fanno ben sperare le prospettive di crescita. «Nel 2008 - ha aggiunto Ambrogetti - il fatturato dei canali pay sul digitale terrestre è stato di 240 milioni di euro con 25 milioni di raccolta pubblicitaria su quelli gratuiti. Nel 2009 ci attendiamo un raddoppio anche per gli ascolti che passeranno dal 4 all'8%». (Il Giornale)

martedì 13 gennaio 2009

Trent'anni di Radio Nichelino comunità

Radio Nichelino Comunità, trent'anni di storia di una radio locale scandita da persone, voci e programmi che si sono avvicendati in un susseguirsi di momenti entusiasmanti e faticosi.

Nell'arco di tre decenni l'avventura vissuta da Rnc ha visto un impegno costante che è andato allargandosi, facendo sì che la "parrocchia radiofonica" di Nichelino uscisse dai confini formali per dilatarsi nelle province di Torino, Cuneo, Asti e per arrivare potenzialmente in tutto il mondo, grazie alla diffusione via Internet attivata quest'anno.

Nell'autunno del 1978 Rnc muove i primi passi in un vivace contesto della comunicazione radiofonica. In quel periodo nacquero infatti una miriade di radio libere e Rnc fu una di queste. Da una stanza di via S. Matteo partiva un segnale che dal campanile arrivava più o meno fino al municipio. Un gruppo di giovani guidati da don Lino Alessio dapprima sui 99 Mhz e poi sulle mitiche frequenze Fm 91 e 101,500, diedero vita ad un'emittente di ispirazione cristiana con una forte identità fondata su una programmazione che prevedeva musica, rubriche di approfondimento, informazione religiosa con le Messe domenicali.

Sempre attanagliata da problemi tecnici e difficoltà economiche Rnc deve la sua longevità alla continuità nelle trasmissioni e ad alcune felici scelte iniziali. Oggi la radio può considerarsi la più antica emittente locale non solo a livello regionale, ma forse nazionale. All'inizio degli Anni '80 la radio era già una realtà: una visita del card. Anastasio Ballestrero diede l'imprimatur ufficiale ad un progetto presentato un paio di anni prima in un'assemblea dei fiduciari della parrocchia della SS. Trinità.

Nel 1983 subentrò nella direzione l'ing. Ernesto Pozzi che, coadiuvato dal gruppo dei Cursillos de cristianitad, diresse la radio fino al 1987. Poi prese il timone don Joe Galea, alla guida di un nuovo gruppo di volontari: furono anni di cambiamenti e anche di dure battaglie per mantenere le frequenze, un periodo in cui molte emittenti locali chiudevano i battenti o erano assorbite dai network più potenti. Radio Nichelino Comunità riuscì però a conservare la propria identità: non solo sopravvisse, ma migliorò.

Furono aperti i nuovi ed attuali studi in via S. Matteo 8 nel sottochiesa di SS. Trinità. Il segnale, rilanciato da un ripetitore in collina, varcò sempre più nitidamente i confini di Nichelino. Nacquero nuovi programmi autoprodotti e le dirette in studio divennero frequenti, consolidando quel dialogo con gli ascoltatori che è uno dei punti di forza della radio.

La storia di Rnc è stata anche costellata da grandi difficoltà, soprattutto economiche, per gli alti costi delle apparecchiature e degli impianti, e per la crescente complessità della gestione e degli adeguamenti alla normativa.

In diverse occasioni si arrivò ad un passo dalla chiusura. Alla fine degli Anni '80 la salvò l'impegno del compianto don Joe.

Nel '93 un altra svolta. Entra a far parte del Consiglio di amministrazione un gruppo di soci con esperienza nel settore radiofonico che riorganizzarono tecnicamente la radio mantenendo inalterata la linea editoriale: fu salva l'ispirazione legata alle comunità parrocchiali, aperta alla realtà locale ed alle fasce più deboli degli ascoltatori.

Da allora Rnc si è affermata, grazie all'abile guida della direttrice Maria Laura Bellerate, come realtà provinciale e poi regionale. (L'Eco del Chisone)

domenica 11 gennaio 2009

TiMedia si arrende e vende, il terzo polo è Sky

Nella galassia Telecom Italia c’è un piccolo pianeta in trepidazione per il proprio futuro. Si tratta di TiMedia, nella cui orbita gravano, tra l’altro, i due canali generalisti Mtv e La7. Perché tanta trepidazione? Beh, le notizie che giungono dai padroni della galassia non sono certo rassicuranti. In un sistema televisivo che si appresta al grande salto nel digitale terrestre, che affila le armi per la guerra dei bouquet e nel quale la differenza la faranno i costosi contenuti, TiMedia ha deciso infatti di arrendersi. Prima ha venduto alla famiglia Wallenberg, la più influente in Svezia, tutta CartaPiù. Un accordo che prevede la cessione (per 16,6 milioni) delle attività pay per view del digitale terrestre ad Airplus Tv. Dopodiché, nel primo trimestre del 2009, metterà all’asta (competitiva) il digitale terrestre de La7. E per il digitale Mtv si sarebbero già fatti avanti emissari del Gruppo de Agostini. TiMedia – con 25 giornalisti sull’orlo del licenziamento, l’assillo del 3 per cento di share e perdite per 500 mila euro al giorno – ha deciso dunque di lasciar perdere il business della tv. E se lo smantellamento andrà avanti, lo switch off segnerà da una parte l’accensione del digitale per tutti, e dall’altra tirerà giù la saracinesca televisiva del gruppo Telecom che – per ammissione di Franco Bernabé - guarda con interresse solo al business dell’Iptv. Una piattaforma, quella della tv via Internet, da poche centinaia di migliaia di utenti, per ora; e che Telecom cercherà di far decollare grazie soprattutto alla banda larga a 28 megabit al secondo già in fase di sperimentazione. Ma perché Telecom spegne la tv? Perché tra il 2002 e il 2007 il gruppo ha investito 870 milioni di euro (e altri 180 sono stanziati fino al 2010) e ne ha ricavati in cambio solo 360. Il tutto senza calcolare i 250 milioni spesi per l’acquisto delle frequenze. L’occasione per crescere e dare davvero fastidio al duopolio stava tutta nel ddl Gentiloni: avrebbe “liberato” 600 milioni di risorse all’anno (sottraendole in particolare al “Biscione”) che avrebbero aiutato proprio TiMedia a decollare. La7 e Mtv, invece, fanno ancora oggi solo una buona tv di nicchia, e a decollare – ecco il vero terzo polo – è stato il satellite di Sky. I campioni ingaggiati in queste stagioni, poi - da Giuliano Ferrara a Gad Lerner, da Piero Chiambretti a Daria Bignardi – sono costati molto e non sono riusciti a scrollare lo share dal 3-4 per cento. Tant’è che sono tutti (o quasi) emigrati alla concorrenza dopo che il capitano, Antonio Campo Dall’Orto, ha dovuto abbandonare la nave al nuovo ad, Giovanni Stella: più che un lungimirante amministratore, uno spietato revisore. (Velino)

venerdì 9 gennaio 2009

Riorganizzazione mux Mediaset: nasce Alphabet, inseriti i Premium Extra

E' avvenuta una nuova riorganizzazione delle frequenze digitali Mediaset, la terza in poco più di un mese. I multiplex toccati sono stati esclusivamente l'1 e il 2. Vediamo schematicamente i cambiamenti, partendo dalle nuove composizioni:

MUX MEDIASET 1

Premium Menu
Diretta Calcio 1
Diretta Calcio 2
Diretta Calcio 3
Diretta Calcio 4
Diretta Calcio 5
Diretta Calcio 6
Premium Calcio 24
Premium Attivazione
Hiro
Playhouse Disney
Cartoon Network
Disney Channel +1
Premium Extra 1
Premium Extra 2
MUX MEDIASET 2

Rete 4
Canale 5
Italia 1
Boing
Iris
Class News
Coming Soon
Alphabet

(Giorgio Scorsone / Digital-Sat)

Trentino Alto Adige: Digitale terrestre rivoluzione dal 15 febbraio

Ancora poche settimane e due canali televisivi, RaiDue e Rete4, passeranno sul digitale terrestre. Una rivoluzione che non riguarderà, almeno per ora, tutto il Trentino: dal 15 febbraio la diffusione avverrà infatti a macchia di leopardo in 104 Comuni su 223. Al momento infatti gli unici aiuti (statali) riguardano gli over 75, mentre la Provincia ha pensato a stanziare 200 mila euro per gli spot pubblicitari di Adriana Volpe. Dalla mezzanotte del 15 febbraio, dunque, RaiDue e Rete4 passeranno al digitale terrestre, ma questo non succederà su tutto il territorio provinciale. Il segnale digitale, per una questione tecnica legata ai ripetitori, verrà trasmesso solo sull'asse dell'Adige in quelle località raggiungibili dalle antenne della Paganella e del monte Finonchio di Rovereto, solo da metà ottobre tutto il Trentino passerà al digitale. Fino a questa data però si teme che possa regnare il caos, soprattutto in alcune zone. A Mori ad esempio metà paese vedrà ancora i due canali nazionali in analogico e l'altra metà dovrà munirsi invece di decoder. In vendita ci sono due tipi di decoder e vanno da un minimo di 30 euro ad un massimo 170 euro. I "Base" o "Zapper" sono i più economici, ma non sono interattivi e gli "Evolution" (Mph) più costosi e con funzioni multimediali. Proprio per questi ultimi lo Stato ha stanziato 50 euro agli over 75 che hanno un abbonamento Rai (circa 40 mila) per l'acquisto di un apparato di sintonizzazione digitale, anche se nel protocollo d'intesa tra il ministero della Comunicazione e la Provincia di Trento parla di un contributo di 60 euro a persona. «Il finanziamento avrebbe dovuto essere esteso anche per l'acquisto di un decoder base, così sarebbe stato a costo zero - replica Fabio Lucchi, componente del Corecom - cosa se ne fanno le persone anziane dell'interattività?». «Abbiamo concentrato la campagna pubblicitaria prima di Natale - spiega Giampaolo Pedrotti, coordinatore del progetto - così da suggerire un regalo da mettere sotto l'albero, ma non avevamo fatto i conti con la crisi economica. Se ci accorgeremo che il decoder non è stato ancora acquistato da molte famiglie, allora partiranno delle attività di supporto». Secondo i primi dati del monitoraggio già il 50% dei trentini avrebbe il decoder o una tivù "digitale" in casa. Intanto, la Provincia ha già stanziato 1 milione e 200 mila euro per la campagna di promozione e per il "porta a porta". Alcuni volontari infatti entreranno nelle case degli anziani per aiutarli. Per l'acquisto dei decoder o degli apparecchi televisivi predisposti alla ricezione del digitale terrestre (già sul mercato da diverso tempo) è previsto un contributo per gli abbonati Rai ultrasettantacinquenni residenti in Trentino. Chi ha diritto al contributo riceve una lettera informativa dal Ministero dello Sviluppo Economico. Chi non la riceve ma ha i requisiti per avere il contributo può comunque presentarsi direttamente dal rivenditore con un documento di identità e l'abbonamento Rai e fruire di uno sconto di 50 euro sull'acquisto del decoder o della nuova televisione. Per vedere le trasmissioni in digitale non serve intervenire sull'antenna. Basta appunto avere un televisore di ultima generazione o dotarsi di un decoder. La Provincia di Trento, in collaborazione con ConSolida e Consorzio Lavoro Ambiente, mette a disposizione inoltre un servizio di assistenza personalizzata e a domicilio per l'installazione del decoder del digitale terrestre. Il servizio è gratuito ma è necessario contattare il numero verde 800.961.924. Per informazioni sul digitale terrestre: per gli utenti è attivo il numero verde 800.022.000; per i rivenditori l'840.011.000 (Corriere delle Alpi)

mercoledì 7 gennaio 2009

Sportitalia cambia multiplex: da oggi su TIMB1 (mux La7 B)

Importante notizia al rientro delle vacanze per tutti i telespettatori di Sportitalia e Sportitalia 24: a partire dalle ore 13 di oggi, i due canali saranno trasmessi dal multiplex TIMB1, comunemente chiamato mux La7 B, di proprietà di Telecom Italia Media. Per essere sicuri di sintonizzarlo è quindi consigliata una risintonizzazione completa del vostro ricevitore digitale terrestre. Questa modifica precede di pochi giorni l'abbandono da parte dei due canali del mux Mediaset 2, dove sono attualmente ospitati, che subirà una nuova riorganizzazione entro la fine della settimana in corso. Per verificare la copertura del segnale del mux TIMB 1 è possibile utilizzare il sito ufficiale di Telecom Italia Media Broadcasting all'indirizzo www.telecomitaliamediabroadcasting.it (Giorgio Scorsone / Digital Sat)