martedì 19 agosto 2008

Digitale terrestre, assegnato a ReteCapri un canale in Sardegna

Una frequenza in Sardegna a ReteCapri: è l'ultima novità nel processo che dovrebbe portare entro fine ottobre allo spegnimento della tv analogica nella regione e alla prima assegnazione nella storia della televisione italiana. Il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, intanto, con decreto approvato a luglio, ricostituisce il comitato Italia Digitale, la cabina di regia istituita dall'ex ministro delle comunicazioni, Paolo Gentiloni. Il canale, assegnato con decreto, è il numero 62 del banda UHF. ReteCapri è stata esclusa dalle lettere inviate dal Ministero (Gentiloni), contenenti le frequenze di trasmissione in digitale per la Sardegna. L'assegnazione è stata infatti limitata agli operatori di rete. Il Tar Lazio ha poi respinto la richiesta di sospensiva di Rete-Capri contro la sua esclusione dall'assegnazione. Costantino Federico ha avviato allora una trattativa con il nuovo Ministero, rifiutando il canale 6 nella banda VHF, ma poi trovando un accordo sul 62 in UHF. ReteCapri ha chiesto anche una seconda frequenza, «per stare alla pari di Rete A, che ne ha ottenute due» sottolinea Costantino Federico, proprietario dell'emittente. Saranno quattro i programmi digitali offerti nella rete (multiplex) digitale: oltre alla storica ReteCapri anche Rete-Capri Store, ReteCapri Fashion e ReteCapri Gourmet, oltre a RadioCapri e a un fornitore di contenuti esterno per il quale vi sono avanzate trattative. ReteCapri, dopo l'esclusione, ha subito costituito la società operatore di rete, chiamandola Premiata Ditta Bordini&Stocchetti di Torino (per i non appassionati di To-tò e Peppino: è una società citata ne "La Banda degli Onesti"). Per arrivare allo spegnimento in Sardegna si attende adesso l'assegnazione delle due frequenze riservate ai nuovi entranti da parte del Ministero allo Sviluppo: i canali dovrebbero essere il 10 in VHF e il 35 nella banda UHF. Alle emittenti e alle associazioni, nei giorni scorsi, è arrivato il decreto con il quale Paolo Romani ha ricostituito il Comitato Nazionale Italia Digitale. Il Comitato sarà presieduto dallo stesso Romani, in quanto sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni e avrà due vicepresidenti: il primo sarà uno dei due rappresentanti dell'Autorità per le comunicazioni, il secondo il presidente dell'associazione Dgtvi, Andrea Ambrogetti. Saranno presenti nel comitato: un rappresentante della Rai, uno per ciascuno degli operatori di rete nazionale e uno a testa per le maggiori associazioni delle tv locali, pei gli operatori satellitari, pei quelli su IP TV, per i fornitori di contenuti nel digitale terrestre, per il consiglio nazionale dei consumatori, per le imprese manifatturiere, per i distributori, più un rappresentante per ciascuna delle Regioni interessate al progressivo passaggio al digitale. Nell'ambite del precedente Comitato vi era un gruppo di coordinamento di cui non vi è traccia nel decreto, mentre i gruppi operativi sono ridotti a quattro rispetto ai nove dell'era Gentiloni. (Marco Mele / "Il Sole 24 Ore")