lunedì 26 gennaio 2009

CHI HA UCCISO LE RADIO ANTICAMORRA?

Per giorni si sono accavallate le notizie sulla chiusura di Radio Onda Pazza, emittente anticlan di San Giovanni a Teduccio, e su uno stop a Radio Siani, a Ercolano. Ma entrambe sono vive, assicurano i promotori. Di più: Bassolino in persona scende in campo per la radio del circolo Impastato.

La voce dei giovani, la voce della legalità, la voce di chi non abbandona il proprio territorio nelle mani della malavita, ha rischiato di essere messa a tacere per sempre. Radio Onda Pazza, la radio web anticamorra che trasmette(va) dal circolo Peppino Impastato di San Giovanni a Teduccio, avrebbe dovuto chiudere entro il 17 febbraio. Sarebbe stata una vittoria della malavita, seppur indirettamente. Purtroppo la lentezza della burocrazia può compromettere progetti validi, di speranza per un futuro migliore, come quello dei ragazzi dell’Arci, che tra radio ed incontri nelle scuole, è riuscito a far passare ore diverse ai ragazzi della città, ore in cui i bambini, possono giocare ed esser bambini, e non piccoli uomini come li vuole la camorra.

«La nostra associazione, composta solo da giovani - spiega Michele Langella sul sito della radio - ha sempre lavorato nel sociale senza mai chiedere fondi agli enti pubblici, né per arricchirsi né per pagare i suoi operatori, giovani studenti che hanno sempre condiviso la linea associativa del puro e gratuito volontariato. Non abbiamo avuto la fortuna in questi anni di trovare uno sponsor o più, che potevano accompagnarci in questa nostra avventura, ma siamo andati avanti lo stesso auto-tassandoci, perché credevamo e crediamo ancora in quello che facciamo. A differenza di qualche altra associazione non abbiamo avuto nessuna struttura pubblica che potesse ospitarci o addirittura un ente privato o altra mega-associazione. Abbiamo pagato da soli i pigioni e le spese delle forniture elettriche, telefoniche, idriche e delle iniziative che mettevamo in campo fino ad oggi».

Niente paura, però, Radio Onda Pazza, continuerà ad essere un punto di riferimento per quanti non vogliono girare lo sguardo dall’altra parte. Infatti, ad accelerare l’arrivo dei finanziamenti è stato Bassolino in persona. «È un’iniziativa che seguo con attenzione fin dall’inizio - scrive sul suo sito il presidente della Regione -. Dopo aver saputo della situazione critica, mi sono attivato per trovare un percorso che dia respiro al progetto. Per prima cosa abbiamo verificato che il finanziamento di 7mila euro assegnato dalla Regione potrà essere sbloccato entro la fine del mese (come nel caso di tante altre associazioni, imprese ed enti le difficoltà nascono dai vincoli del patto di stabilità e dalla necessità di attendere la formazione del bilancio).

Oltre a questo, per dare una prospettiva più ampia al progetto, abbiamo individuato due importanti fronti di collaborazione: in sinergia con la Regione e con Libera, Radio Onda Pazza sarà la “radio ufficiale” della prossima Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgerà il prossimo marzo in Campania, con due manifestazioni a Casal di Principe e a Napoli, che accoglieranno partecipanti da tutta Italia. Questo significa che sosterremo la radio nell’ambito della mobilitazione per questo momento così importante. Con la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia i ragazzi di Radio Onda Pazza contribuiranno alla realizzazione di corsi di informatica e multimedialità dedicati dalla Fondazione ai bambini di San Giovanni. Questo impegno consentirà loro di ricevere ulteriore sostegno finanziario per le attività».

A breve, d’altra parte, una voce contro la camorra urlerà anche da Ercolano. Radio Siani trasmetterà dalle stanza della dimora di Giovanni Birra, capo dell’omonimo clan. La radio web ercolanese è stata affidata proprio all’esperienza dei ragazzi di San Giovanni. «Da un mese abbiamo ricevuto in gestione un bene confiscato alla camorra ad Ercolano dove, a breve, dovevamo insediare una web radio dedicata a Giancarlo Siani – dice Langella -. Qualcuno ci ha detto di spostarci in quei locali e portare avanti le attività in quel Comune, ma rinunceremo alla gestione di quel appartamento perché non avrebbe più senso lavorare solo in un territorio che non è il tuo, lasciando poi nel nostro quartiere campo libero alla camorra e mettendo in strada i tanti bambini e ragazzi che ogni giorno, anche se per poco tempo, frequentano il nostro circolo e le nostre attività».

In realtà questa decisione, nonostante sia pubblicata su internet, non è mai arrivata all’orecchio dei responsabili del progetto. Evidentemente le soluzioni erano già nell’aria. Venerdì mattina, con l’ok di Langella, sono cominciati i lavori per l’impianto adsl, nell’appartamento confiscato a corso Resina. Qualche giornale, confondendo i due progetti, ha scritto che la radio ercolanese avrebbe chiuso, prima ancora di cominciare. In realtà Michele Langella e gli altri ragazzi sono i tutor di Radio Siani. L’iniziativa è tutta ercolanese. Addirittura l’assessore alla legalità, Ferdinando Pirone, ha anticipato che accanto alla radio web nascerà un centro di aggregazione giovanile.

Insomma, allarme rientrato, e per questa volta possiamo scrivere “… e tutti vissero felici e contenti”.

(Rachele Tarantino - Il Mediano)