venerdì 13 giugno 2008

Radio Italia Charleroi rischia la chiusura

Dopo 25 anni di trasmissioni per gli italiani del Belgio il futuro di Radio Italia Charleroi sembra segnato.



Il prossimo 22 giugno infatti su decisione del CSA, l'Organo Supremo sulle Audivisioni che decide anche il destino delle radio, l'emittente che da anni trasmette in lingua italiana, gestita dal bravo e instancabile Pino Sanremo, deve definitivamente cessare di trasmettere e di vivere. Un caso eclatante. Che noi di Globalpress Italia abbiamo voluto sostenere in prima persona e del quale vogliamo rendere partecipi tutti i media italiani nel mondo, non sono quelli europei. La vita o sarebbe meglio dire la sopravvivenza delle radio italiane all'estero è delicata. Difficile e controversa. I contributi dal Governo non arrivano, allora il lavoro di informazione per la comunità italiana, una informazione come la intendiamo noi, di servizio e di utilità, di crescita e di legame con la madrepatria, fatta di notizie, rubriche di approfondimento e cultura, diventa come una missione. In pratica il CSA avrebbe deciso che per Radio Italia Charleroi andare avanti è impossibile senza un piano finanziamenti basato almeno sui prossimi 3 anni. Pino Sanremo si rivolge in una nota in lingua francese pubblicata sul suo sito ufficiale www.radioitalia.be a tutti coloro che hanno a cuore il destino delle radio italiane. Dopo Radio Italia Charleroi infatti potrebbe toccare a molte altre. Insomma niente piano di finanziamento niente trasmissioni. Un danno enorme dice Sanremo per la comunità italiana in Belgio, per i tanti connazionali che vedono in Radio Italia Charleroi un punto di riferimento. Sanremo chiede di firmare una petizione, una raccolta di firme, che si può trovare sul suo sito web, per impedire a questa emittente di morire. Sarebbe assurdo. Uno smacco all'informazione italiana nel mondo. Noi di Globalpress riteniamo che anche il Governo Italiano debba intervenire. Vi chiediamo non solo di firmare la petizione ma di pubblicare, se siete una agenzia o un giornale o una radio, di diffondere questa notizia per rendere partecipi tutti di quello che sta accadendo. Radio Italia Charleroi deve continuare ad esistere. C'è da aggiungere secondo noi una nota di rimprovero nei confronti delle autorità politiche belghe dell'area francofona che hanno gestito questa situazione con eccessiva superficialità senza tenere conto che il Belgio è un paese multietnico e che il destino di tante piccole radio si incrocia con quelle delle tante comunità straniere che da anni vivono qui come gli italiani che da oltre 50 anni risiedono in Belgio e hanno contribuito a costruire con le loro mani questo Paese.

LA STORIA DI RADIO ITALIA CHARLEROI, 24 ORE SU 24 PER GLI ITALIANI DEL BELGIO DAL 1985

Dal 1985 trasmette ogni giorno, 24 ore su 24, programmi in lingua italiana, musica e notizie sportive dall'Italia. A fondarla, Pino Sanremo, di origini siciliane, residente in Belgio dal 1972. "Iniziai a far radio negli anni '80, trasmettendo musica italiana per due ore alla settimana su una radio belga, Radio Metropol – racconta l'editore e direttore di Radio Italia Charleroi, Pino Sanremo – a partire da quell'esperienza decisi che era necessario un mezzo per raggiungere tutti gli italiani che vivevano in Belgio, così acquistai Radio Studio 3, l'emittente oggi conosciuta come Radio Italia". Musica italiana e notizie sportive dall'Italia diventano così le principali attrattive dell'emittente italica di Charleroi, in un periodo in cui il Belgio non era raggiunto dalla tv satellitare e sul territorio non si riuscivano ancora ad ascoltare le frequenze italiane. "Già negli anni 80, Radio Italia riusciva a ricevere in onde medie qualche notizia dall'Italia – spiega il conduttore, da due anni anche curatore di una rubrica in lingua italiana dedicata all'Italia, per il settimanale Passe-Partout – per questo motivo nel nostro palinsesto decidemmo di alternare programmi di musica italiana con notizie sportive, dedicate in particolare ai campionati di calcio". (l'italoeuropeo)