mercoledì 18 giugno 2008

RUSSIA, LA TV SECONDO MEDVEDEV: DIGITALE PER TUTTI

E 20 canali a testa. "E' il momento delle scelte"

Digitale per tutti. E venti canali ciascuno. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev sulla tv ha le idee chiare: ogni russo dovrebbe prendere almeno 20 reti, e il network di trasmissione si dovrà virare sul digitale. Il presidente, in un incontro con il ministro delle Telecomunicazioni e dell'informazione Igor Schegolevym si è informato sulle "proposte di un eventuale pacchetto di canali per i nostri cittadini". Perché "è il momento delle scelte". Ma "bisogna pensare a come sostenere chi non può permettersi un ricevitore digitale". Il passaggio non dovrà infatti pesare sulla fascia più ampia e disagiata della popolazione. Tenendo conto che il mezzo tv è il più diffuso nella sconfinata Russia e per molte regioni rappresenta l'unico mezzo di informazione continua. E dopo le lotte per aggiudicarsi il controllo del piccolo schermo, che hanno infervorato gli Anni 90, vedendo poi l'uscita definitiva - non solo dal panorama editoriale televisivo - di oligarchi del calibro di Boris Berzovskij. Ma il passato è passato. E l'approccio del nuovo capo di stato alle comunicazioni di massa risulta per ora ambivalente. Medvedev ha sicuramente un 'debole': Internet e le nuove tecnologie. Appassionato di blog, ha dimostrato il suo sguardo giovane sulla Rete, con un 'no' deciso al divieto totale nelle scuole di accesso ai siti di 'social networking'. Quanto alla televisione russa, per il presidente è una delle migliori al mondo. Dmitri Anatolevic ha respinto le critiche relative a un piccolo schermo russo troppo soggetto al potere centrale e poco obiettivo. Secondo il nuovo leader del Cremlino rispetto agli anni '90 "tutto è diventato più solido, compresi i mezzi di stampa". Il fatto che la tv sia "schierata" non influisce a quanto pare sulla "qualità" e la scelta di programmi offerta è interessante. In effetti la televisione russa negli ultimi anni è realmente diventa più solida per quanto riguarda gli investimenti e il mercato della pubblicità. Tuttavia molti criticano il piccolo schermo non solo per un eccessivo schieramento a favore del potere, ma anche per alcuni programmi considerati estremamente noiosi e altri eccessivamente brutali, proponendo nuove regole per il settore. Medvedev, visto il suo passato da presidente di Gazprom, ha comunque cognizione di causa quando parla di tv. Attraverso Gazprom Media, il colosso dell'oro blu controllava il canale in chiaro Ntv, oltre al satellitare Ntv Plus. Quest'ultimo aveva messo a dura prova lo stesso Dmitri Anatolevic, quando si era parlato di mettere sulla rete a pagamento le partite di calcio del campionato. "Il calcio deve essere un diritto di tutti" aveva tuonato l'allora leader del Cremlino Vladimir Putin. E la gatta da pelare era passata a Medvedev nella doppia veste di primo vicepremier - con delega al sociale - e presidente di Gazprom, padrona di Ntv-Plus. La soluzione riportò il calcio in chiaro e in futuro, chissà. Con il digitale, i russi potrebbero anche fare zapping tra una partita e l'altra. (Apcom)