lunedì 19 maggio 2008

LA STORIA DELLA PAY TV INAUGURA NUOVA COLLANA MURSIA

Una collana tutta dedicata ai media, con la storia e le storie dei mezzi di comunicazione in Italia. E' quella lanciata da Mursia e affidata al giornalista Francesco Specchia, che parte dal 1989, quando nacque "La grande avventura della pay tv" (Mursia, pp. 192, 14,00 euro), che e' il titolo del saggio di Tullio Camiglieri in libreria in questi giorni. "La storia dei mezzi di comunicazione e' entrata a far parte a tutti gli effetti della Storia italiana - spiega Fiorenza Mursia, presidente della casa editrice che vanta un importante catalogo di saggistica storica del Novecento-. I consumi culturali, la politica, l'economia, gli stili di vita: tutto ruota attorno ai media. Non si puo' raccontare la societa' italiana degli ultimi trent'anni senza prendere in considerazione il ruolo che hanno avuto i media, a tutti i livelli: politico, economico, culturale. Per questo abbiamo sentito l'esigenza di aprire 'Media', una collana che racconta vicende e personaggi del mondo della comunicazione, dell'informazione e dell'intrattenimento in Italia". La nuova collana si apre quindi con un saggio sulla storia della pay tv che, in meno di due decenni ha conquistato venti milioni di italiani ma, soprattutto, ha modificato radicalmente i meccanismi tecnologici, economici, produttivi, di palinsesto, di acquisto e vendita programmi che stanno alla base della grande macchina televisiva. L'autore - a lungo direttore delle relazione esterne di Sky e un curriculum radiotelevisivo che risale agli anni delle radio libere - racconta l'affermazione della pay tv nel nostro Paese ricostruendone con precisione e stile godibilissimo le tappe. Dal progetto, mai realizzato, di Carlo de Benedetti che per primo siglo' un accordo con i francesi di Canal+ per importare in Italia il modello pay tv; ai tentativi fallimentari di piccoli imprenditori locali - come i toscani Tambini e Artigiani - ai quali non difetta l'intuito ma mancano invece i capitali; ai piani segreti di Fininvest che, dopo anni di sperimentazione, all'indomani dell'approvazione della legge Mammi' deve cedere il 90% della nascente Telepiu'. Dagli esordi negli anni Novanta alla fase di espansione nel nuovo Millennio marcato sia dall'arrivo di Rupert Murdoch sia dalla guerra dei decoder e, in ultimo, dall'avvento del digitale terrestre, destinato a modificare ancora i consumi tv in Italia. A conclusione del volume, un utile glossario e cinque saggi monotematici firmati da Marcello Berengo Gardin (Le occasioni mancate), Antonio Dipollina (Un calcio alla tv), Alberto Guarnieri (Pubblica, commerciale e un po' pay: la Rai e la tv a pagamento), Marco Mele (Cronistoria politica ed economica della pay tv) e Maria Volpe (Come eravamo, e come siamo cambiati): fenomenologia sociale della pay tv) sugli aspetti sociologici, strutturali e politici della rivoluzione 'a pagamento'. (AGI)