venerdì 9 maggio 2008

LEGAMBIENTE LAZIO: 50% COMUNI SENZA REGOLE PER ANTENNE CELLULARI

Parlati: "Bisogna approvare presto una legge regionale"

"Un Comune su due (53,3%), tra quelli sopra i 5.000 abitanti, non ha il 'regolamento' con i criteri per il posizionamento delle antenne, due Comuni su tre (75,9%) non hanno il 'piano' con la mappatura delle localizzazioni, un Comune su cinque (22%) non ha né piano né regolamento, mentre solo un Comune su tre (29,3%) si è dotato di entrambe gli strumenti". Questo il risultato del primo 'Censimento sulla localizzazione degli impianti di telefonia mobile nei Comuni del Lazio con più di 5.000 abitanti' dell'Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente Lazio. Il progetto è stato realizzato con il contributo dell'assessorato all'ambiente e alla cooperazione tra i popoli della regione Lazio, "in occasione dell'anniversario della tragica ricorrenza dei trent`anni dall'assassinio di Peppino Impastato e del ritrovamento del cadavere del presidente Aldo Moro: coinvolti in tre mesi 2.500 studenti di 46 scuole del Lazio". Su scala provinciale, "con il 20%, è nel territorio della provincia di Roma la percentuale più alta di comuni dotati di regolamento nel Lazio; seguita dai centri del frusinate con il 10,9%, dall`area del viterbese con il 9,3%, dal reatino con il 4% ed infine dalla provincia di Latina con il 2,6%. E' invece di 2,4 anni l`età media dei regolamenti esistenti, abbastanza giovane (tenendo conto che la legge è del 2001) ma variegata sul territorio regionale: la migliore in questo caso è la provincia di Rieti con 4 anni, seguita dalla provincia di Frosinone con 3,2 anni, da quella di Roma con 2,6 anni, da quella di Latina con 2,5 anni, mentre fanalino di coda in questa classifica è l`area del viterbese che ha i regolamenti più 'giovani' su scala regionale 2,2 anni. Un dato che potrebbe migliorare, presumendo che se ne stiano realizzando di nuovi in questi anni". Solo "un terzo dei comuni (39,3%, nessuno nel reatino) risponde, invece, alla domanda circa il numero di autorizzazioni rilasciate nel biennio 2005-2007: comunque, tra quelli che rispondono, si arriva a ben 173 autorizzazioni rilasciate, con in testa il territorio della provincia di Roma con 54 autorizzazioni, seguita dal viterbese con 38 autorizzazioni, dal frusinate con 36 autorizzazioni e dalla provincia di Latina con 25 autorizzazioni.
Da parte dei comuni, non va molto meglio sul monitoraggio: solo il 31%, infatti, effettua monitoraggi sui campi elettromagnetici, mentre il 63% non ne effettua, il 3% afferma di avere monitoraggi in corso e il restante 3% non risponde". Un dato in netta controtendenza rispetto a quello fornito da Arpa Lazio, l'organismo pubblico preposto ai controlli: "su segnalazione dei singoli cittadini, nel periodo 2001-2006, l'Arpa ha effettuato ben 4.337 controlli su campi elettromagnetici, in media 2 controlli al giorno. Nello stesso periodo 2001-2006, Arpa Lazio ha però anche ricevuto ben 4.531 richieste di pareri preventivi per installazione di nuove antenne sul territorio regionale, in media sempre circa 2 richieste al giorno. Nel 2006, l'ultimo anno per cui sono disponibili i dati elaborati, sono ben 594 le richiesta di parere preventivo, di cui 32 in provincia di Rieti, 64 in provincia di Viterbo, 227 in provincia di Frosinone, 142 in provincia di Latina e 129 in provincia di Roma". Legambiente, oltre all'analisi dei dati forniti dalle istituzioni ha anche elaborato per il territorio del Comune di Roma una propria mappatura delle installazioni di antenne per la telefonia mobile, ricostruita tramite le segnalazioni di cittadini, giunte al numero verde 800 911 856 dell'Osservatorio: nel corso del 2007, ammontano a 93 nei vari Municipi le antenne sorte in luoghi 'sensibili', soprattutto vicino a scuole e private abitazioni. "Bisogna restituire certezze ai cittadini sull'inquinamento da antenne e da onde elettromagnetiche, un problema molto sentito, a volte vero e proprio allarme sociale, per identificare e punire i casi gravi come è successo per la condanna di Radio Vaticana, ma anche affrontare le paure a volte forse anche eccessive dettate dalla mancanza di monitoraggi e dalle modalità assurde di installazione delle antenne, ad esempio nottetempo -dichiara in una nota Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio - E' evidente che per affrontare una volta per tutte la questione è necessario approvare presto la buona proposta di legge regionale sul tema, un occasione per dare quelle certezze che mancano ai cittadini, alle istituzioni locali ma anche agli operatori". (AGI)