mercoledì 28 maggio 2008

USA, LA TV VIA CAVO NON CONOSCE CRISI

I prezzi della tv via cavo americana sono saliti del 77% dal 1996 a oggi, circa il doppio del tasso di inflazione, ma questo non scoraggia i consumatori, che in media spendono almeno 60 dollari al mese per la cable tv. Di tutto il bouquet di canali che pagano, guardano una mera frazione (circa il 13% dei 118 canali disponibili). Eppure il numero di abbonati continua a crescere. A dispetto della crisi dell'economia e dell'avvento di Internet, nonostante la tecnologia abbia dato ai consumatori più scelta per il loro intrattenimento a prezzi più bassi, la tv via cavo resiste. Come mai? Una risposta, dicono gli esperti americani, è l'alleanza tra le aziende del cavo e i produttori di contenuti di Hollywood per vendere i canali in pacchetti, anziché singolarmente, il che permetterebbe agli utenti di pagare solo per ciò che effettivamente guardano. I produttori di contenuti per la cable television si dividono 15-20 miliardi di dollari all'anno in tariffe pagate dagli abbonati del cavo, più o meno la stessa cifra che ricavano dalla pubblicità, fa notare Craig Moffett, analista della Sanford C. Bernstein & Company. Quanto pesa il metodo di tariffazione in pacchetti sui consumatori? Secondo le aziende del cavo è la più conveniente, secondo le associazioni dei consumatori e la Federal communication commission danneggia gli utenti. La Fcc e alcuni politici da tempo lottano contro gli interessi dell'industria del cavo, proponendo un "menu à la carte" (pagare solo i canali che si guardano, non tutto il bouquet preconfezionato), ma finora senza successo. (9Colonne)