mercoledì 2 luglio 2008

ROMANI E CALABRO', ANTICIPARE PASSAGGIO AL DIGITALE

ROMANI, SPAGNA CI BATTE ANCHE SU DTT E FISSA SWITCH OFF AL 2010

Il governo punta ad anticipare il passaggio definitivo alla tv digitale terrestre, attualmente fissato al 31 dicembre 2012, data ritenuta 'troppo lontana' anche dall'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni. Lo ha ribadito il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, lasciando intendere che il nuovo termine entro il quale 'spegnere' la vecchia tv analogica potrebbe essere il 2010. 'Mi auguro che il passaggio al digitale si concluda prima della fine del 2012 - ha detto Romani inaugurando il Forum di Aeranti-Corallo - che e' la data finale della 'banda di oscillazione' prevista dall'Europa. Un tempo eravamo i primi, oggi, 'grazie' al governo precedente, siamo gli ultimi. Gli spagnoli, che ci battono non solo nel calcio, hanno fissato lo switch off ad aprile 2010'. Anche per il presidente Agcom, Corrado Calabro', intervenuto all'incontro, 'se il 2006 era una data illusoria per lo switch off e il 2008 era ancora troppo ravvicinato, il 2012 e' troppo lontano. Stabilire una nuova data, comunque, spetta al governo: faremo una valutazione congrua quando buona parte del territorio sara' digitalizzata'. Romani ha confermato che si proseguira' con la transizione al digitale per aree regionali e che entro il 9 settembre - come prescrivono le norme contenute nel decreto 'salva-infrazioni' appena approvato - sara' definito d'intesa con l'Authority il calendario con le prossime tappe: 'Il 31 ottobre tocca all'intera Sardegna e alla Val D'Aosta, poi alle province di Torino e Cuneo, al Trentino e all'Alto Adige'. Il passaggio successivo dovrebbe riguardare poi 'la grande Lombardia, quella macro-area - ha spiegato il sottosegretario - che va da Alessandria a Verona e che coinvolge 12 milioni di italiani'. In tutte queste aree si puntera' a replicare il 'modello Sardegna', cioe' l'intesa condivisa sulla ripartizione delle frequenze digitali raggiunta al tavolo con gli operatori con la mediazione dell'Autorita', che anche Calabro' ha definito 'l'unica strada percorribile per garantire una transizione senza traumi'. 'E' chiaro - ha ammesso Romani - che l'emittenza locale e' l'anello debole di questa situazione, perche' non ha frequenze ridondanti per avviare la sperimentazione del digitale in simul cast. Mal'esempio della Sardegna ci insegna che con il riordino delle frequenze si puo' creare un dividendo digitale per fare spazio a nuovi operatori'. Un modello del quale anche Aeranti-Corallo auspica l'applicazione nelle nuove aree 'all digital': 'E' decisivo verificare - ha detto il coordinatore, Marco Rossignoli - se anche in queste nuove aree tutti gli operatori potranno continuare a trasmettere quanto meno con la stessa situazione dell'analogico'. Meno successo ha avuto, invece, sul fronte dell'emittenza locale, la gara per l'assegnazione del 40% della capacita' trasmissiva digitale di Rai, Mediaset e Telecom Italia: solo tre tv locali, infatti, hanno presentato domanda su 25 partecipanti. 'Le scelte adottate in materia non hanno favorito tale accesso', ha detto Rossignoli, puntando il dito contro i prezzi troppo alti fissati dai listini. 'Siamo intervenuti sui prezzi - ha replicato Calabro' - ma c'e' un limite entro il quale il gioco del mercato deve avere un suo spazio'. Aeranti-Corallo ha chiesto anche 'forme di sgravio fiscale per le piccole e medie imprese che realizzano campagne pubblicitarie attraverso le imprese televisive e radiofoniche locali'. Un'ipotesi, questa, della quale 'va valutata la percorribilita'', ha detto Romani. (ANSA)